TERAMO – “Scrivere il futuro della sanità teramana per i prossimi 50 anni”.
C'è una nuova spina per l'assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì: il primo cittadino di Teramo, Gianguido D'Alberto, in una conferenza stampa bipartisan, alla quale hanno preso parte consiglieri comunali di centrodestra e centrosinistra, ha detto chiaramente che la battaglia per avere il super ospedale con tutte le specialità, il Dea di secondo livello, non è affatto terminata.
Tutt'altro. D'Alberto ha criticato il piano di riordino della rete ospedaliera inviato al Ministero e al Tavolo di monitoraggio.
“Una non decisione” ha tuonato, “rinvia al futuro scelte vitali per il territorio, perché sicuramente la situazione così com’è oggi non può essere conservata. La sanita è cambiata, abbiamo bisogno di scelte fondamentali e va fatto oggi con chiarezza. Se questa operazione è stata fatta solo per prender tempo, non possiamo tollerarla”.
Il sindaco, che insieme a quello dell'Aquila, Pierluigi Biondi, aveva promosso il consiglio comunale congiunto che si è tenuto lunedì all'Emiciclo, ha detto che “Chieti e Pescara sono favorite nel miglioramento dell’offerta sanitaria” e ha legato le scelte di Teramo alla costruzione del nuovo presidio: “Dobbiamo partire con la realizzazione del nuovo ospedale e non possiamo correre alcun rischio, non lo tollereremo, di perdere le risorse che ci spettano e che dovranno essere spese all’interno del Teramano con gli obiettivi che ci siamo posti con un ospedale di II livello”.
Bisogna scrivere il futuro sanitario di Teramo per i prossimi 50 anni, sentiamo forte questa responsabilità. Non possiamo tollerare l’avvio di un percorso in cui noi sprechiamo energie, tempo e risorse per poi ritrovarci come al gioco dell’oca nella posizione di partenza”.
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