SANITA’: LINEE GUIDA PER GLI ATTI AZIENDALI VERSO ASL UNICA, RIVOLTA MEDICI AQUILANI

di Alberto Orsini

22 Marzo 2017 06:52

Regione - Politica

L’AQUILA – Sono diverse da quelle pattuite con i sindacati della sanità e fanno discutere, le nuove linee guida per la redazione dei futuri atti aziendali delle quattro asl provinciali abruzzesi. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, fissano tempistiche ritenute troppo serrate, pongono paletti che strizzano l’occhio a una futura azienda sanitaria unica, e rischiano di penalizzare l’Abruzzo interno a favore della costa, con un’eccessiva concentrazione di potere.

Per questo motivo sono in rivolta i primari e i medici della sanità aquilana, con la ferma intenzione di costituirsi anche loro in comitato e fare “lobby” proprio come già fatto dagli antesignani colleghi pescaresi, che hanno annunciato la nascita della Consulta clinica dei primari, coordinata da quello della Nefrologia Antonio Ciofani, puntando ad avere un ospedale di secondo livello tutto per loro, ovvero quello con reparti di eccellenza e servizi migliori, da ospitare nella sola città adriatica e non, come previsto attualmente, tra Chieti e Pescara.

Il primo problema evidenziato è che, alla luce delle decisioni della Giunta regionale, con la delibera numero 78 del 28 febbraio scorso, che fissa un termine di 30 giorni dalla ricezione della notifica, bisognerebbe approvare l’atto aziendale in ognuna delle quattro aziende provinciali di qui a metà aprile.

I rivoltosi, tuttavia, fanno notare che nell’ultimo aggiornamento, senza vincoli temporali e in una situazione di pieno accordo tra le parti, per il solo atto dell’azienda provinciale aquilana ci sono voluti 6 mesi quindi la previsione pare abbastanza irrealistica, e oltretutto l’eccessiva fretta, sempre secondo gli addetti ai lavori, potrebbe causare nella riorganizzazione errori di impostazione nel migliore dei casi, “sveltine” nel peggiore.

L’argomento verrà messo con forza all’ordine del giorno oggi, mercoledì 22, nella riunione del collegio di direzione con i capi dipartimento.

Altra contestazione è che le contestate linee guida ricalcano quelle applicate nella Regione Marche ma, a differenza di quel precedente, non sono state precedute da un piano sanitario.

Così come impostata, inoltre, la riorganizzazione della rete avrebbe senso solo in relazione alla futura nascita di una Asl unica, uno dei progetti di punta della governance sanitaria, dal governatore ed ex commissario Luciano D’Alfonso all’assessore al ramo Silvio Paolucci.





Quest’ultimo aveva anche presentato un progetto di legge, svelato da AbruzzoWeb, poi accantonato in fretta e furia alla luce della maggioranza di centrosinistra che si è dimostrata fin troppo traballante e legata alla difesa campanilistica dei territori su temi molto meno complessi della sanità.

La promessa, comunque, è di riprendere l’operazione Asl regionale a fine legislatura e non è che manchi poi molto, due anni.

I DIPARTIMENTI SENZA CONFINI

L’atto aziendale programma i tre dipartimenti obbligatori per legge (Prevenzione, Salute mentale e Materno infantile) poi gli altri 6 dipartimenti strutturali: Medico, Chirurgico, Servizi, Emergenza-urgenza, Tecnico e Amministrativo.

Si parla, poi, di dipartimenti strutturali/funzionali interaziendali, da attivarsi attraverso accordi “per specifiche funzioni trasversali”.

In tal senso, si legge, “il dipartimento Emergenza-urgenza, il dipartimento Governo del farmaco e dei dispositivi medici e il dipartimento Risorse umane saranno regionali e saranno attivati attraverso accordi interaziendali e regionali”.

Il punto, però, si fa notare, è che non viene specificato dove avranno sede questi punti di riferimento regionali, con eccessiva vaghezza.

Tra l’altro, la Asl aquilana ha da mangiarsi le mani per non avere mai sfruttato una donazione post-sisma del 2009 da 6 milioni di euro da parte della Regione Emilia Romagna per realizzare una nuova piazzola del 118.





Una struttura simile avrebbe potuto costituire una chance per poter richiedere la sede regionale del dipartimento Emergenza-urgenza, oggi che addirittura si parla di presidio di secondo livello nella sola Pescara, difficile che si concretizzi questa ipotesi.

IL SUPER DIPARTIMENTO PROFESSIONI SANITARIE

Citando la legge 251/2000 viene prevista l’istituzione del dipartimento funzionale regionale, quindi unico, delle Professioni sanitarie, che gestirà, quindi, in campo abruzzese tutte le figure sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica.

Sarà articolato in quattro unità operative “da istituirsi in ogni Asl”: servizio Infermieristico e ostetrico, con a capo un dirigente di Uoc, un primario in sostanza, e poi servizio Tecnico-sanitario, servizio Tecnico-riabilitativo e servizio delle Professioni tecniche della prevenzione, queste tre ciascuna con a capo un dirigente semplice, neanche una posizione organizzativa.

L’obiezione, anche in questo caso, è l’eccessiva concentrazione di potere e la gestione di tutto il personale in un unico polo a livello abruzzese.

UN DIRETTORE CON TROPPI POTERI

Nell’ambito della struttura organizzativa vengono individuate due nuove figure oggetto di alcune rilevazioni degli addetti ai lavori, il direttore della funzione ospedaliera e il direttore della funzione territoriale, giudicati “figure molto ambigue”: nelle Marche vengono chiamati direttore “direttore d’area”.

Al direttore della funzione ospedaliera, in particolare, vengono affidati una ventina di compiti, scelto “su nomina del direttore generale attraverso un avviso di evidenza pubblica tra i dirigenti medici della Asl oppure un avviso esterno, che abbiano i requisiti di almeno 7 anni di anzianità di servizio in ambito sanitario” e nel curriculum “oltre alle specializzazioni medico chirurgiche”, quindi non in igiene, anche “il conseguimento di master di II livello in ambito sanitario”.

Secondo gli esperti, i poteri di questo direttore sono superiori sicuramente a quelli del direttore sanitario e sfiorano anche quelli del direttore generale, ma senza averne i titoli, dato che un manager tra i paletti ha anche quello di aver già amministrato aziende di un certo livello.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web