SANITA’: CGIL SU CHIUSURA CSM SULMONA, CHIEDE INCONTRO A TUTELA PAZIENTI

1 Dicembre 2017 12:52

L'Aquila -

SULMONA – ''La chiusura del Csm (Centro di salute mentale) di Sulmona (L'Aquila) creerà notevoli disagi a quanti a oggi ne stanno usufruendo, attendiamo quindi il giudizio del Tar a seguito del ricorso presentato dalla Asl 1″.





Lo scrive in una nota a firma di Anthony Pasqualone, segretario provinciale della Cgil dell'Aquila, che fa riferimento alle notizie dei giorni scorsi relativamente alla chiusura delle attività del Csm su disposizione del sindaco di Sulmona Annamaria Casini,  a seguito dei risultati della verifica dei Nas, ed al conseguente spostamento dei servizi presso i locali della Medicina nucleare di Sulmona.

“I disagi per i pazienti – scrive Pasqualone – sempre secondo quanto è stato appreso dagli organi di stampa, sono addirittura destinati ad aumentare e a ripercuotersi oltre che sull'utenza del Csmanche sull'utenza del servizio di Medicina nucleare. Infatti, stando a ciò che è stato comunicato, in carenza di immediate soluzioni alternative, i pazienti della medicina nucleare di Sulmona, (che ricordiamo è stata tra le prime ad aprire in Abruzzo) a causa dell'utilizzo dei locali da parte del Csm, saranno costretti, al fine di non vedere differite le prestazioni diagnostiche programmate, a recarsi all'Aquila con evidenti ripercussioni di tipo economico e sociale”.





Secondo Pasqualone, ''l'eventuale trasferimento delle prestazioni scintigrafiche per i pazienti cardiologici nel po del capoluogo costringerebbe anche il personale medico dell'uoc Cardiologia utic del p.o. di Sulmona a recarsi nel presidio aquilano distraendo le già esigue risorse del presidio di Sulmona”.

E chiede infine a nome della Cgil un incontro, “al fine di poter trovare le necessarie soluzioni che debbano contestualmente garantire il diritto costituzionale alla salute al cittadino/utente e condizioni di lavoro per ogni singolo operatore adeguate alle vigenti normative”, e di conoscere, “quale sia l'organo competente al rilascio della segnalazione certificata di agibilità del secondo piano dell’immobile in cui sono ubicate le strutture del Csm, e quali sono state le eventuali azioni intraprese alla definizione di tale procedura”.

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