RUGBY: NASCE PROGETTO REGIONALE GIOVANILE ‘META CONDIVISA’, NEROVERDI GRANDI ASSENTI

di Marianna Galeota

6 Settembre 2014 13:10

L'Aquila - Sport

L’AQUILA – Un solo obiettivo comune, quello della “crescita tecnica dei giovani rugbysti abruzzesi”, che vede scendere in campo la Gran Sasso Rugby, la Polisportiva Paganica Rugby, il Sambuceto Rugby e la giovane Amiternina Rugby per il progetto “Meta condivisa, dal Gran Sasso all’Adriatico”.

Grande assente tra le società che hanno firmato questa mattina in conferenza stampa il protocollo d’intesa per la ripartenza del movimento rugbystico regionale, L’Aquila Rugby, tornata quest’anno nella massima serie dell’Eccellenza che resta quindi nella sua individualità una voce fuori dal coro.

Le strade della palla ovale abruzzese si dividono in vista di “obiettivi differenti”, come ha precisato Francesco Iannucci, coordinatore tecnico del progetto che alla domanda di AbruzzoWeb a proposito del mancato coinvolgimento dei neroverdi in ‘Meta condivisa’ ha risposto: “L'Aquila Rugby non è stata contattata. Ognuno sceglie di fare il suo percorso: le società coinvolte hanno un filo comune che le lega. Credo che la massa critica giornalistica intorno al rugby non serva a costruire nulla”.

Il progetto prevede un modello formativo comune e un confronto continuo tra società e tecnici nella formazione dei giovani nati dal 1992 al 1997 che hanno già iniziato ad allenarsi nei giorni scorsi.

Tra le attività stage settimanali di tecnica individuale e formazione interna di educatori e tecnici.





Un percorso comune “di valenza sociale – ha sottolineato Loredana Micheli, presidente del Gran Sasso, società capofila del progetto – che oltre all’aspetto tecnico ha anche la valenza di collante per i giovani. L’obiettivo principale è quello di far crescere i giocatori trovando sul territorio le risorse per portare avantii campionati”.

Iannucci ha chiesto la vicinanza delle istituzioni e ha rimarcato “l’opportunità del progetto di costruire una filiera di alto livello, non solo di giocatori ma anche di tecnici qualificati”.

Prosegue e si allarga la collaborazione con il Sambuceto Rugby, iniziata con la Gran Sasso nella stagione 2008/9.

“Chi vuole giocare a rugby deve per forza passare per L’Aquila – ha affermato il presidente della società teatina Antonio Angelone – Si è passati da un rapporto con il Gran Sasso a questo progetto in cui tutti noi crediamo che richiede tanta energia, ma che costituirà  un volano da un punto di vista tecnico e sociale. Vogliamo lanciare il messaggio ‘uniti si vince’, perché da soli non si va da nessuna parte”.

“Manterremo ognuno la nostra individualità pur lavorando in sinergia – ha precisato Sergio Rotellini, direttore tecnico del Paganica Rugby – È importante che ognuno mantenga la sua storia e la sua cultura, collaborando nel contempo per unire il rugby. Noi metteremo a disposizione tutto ciò che abbiamo, a partire dal campo, come abbiamo sempre fatto. L’unione ci permetterà di non disperdere le risorse”.





“Siamo felici di partecipare a questo progetto – ha detto Elio Tazzi, presidente dell’Amiternina Rugby – Siamo una società nuova, ma con una buona esperienza nel settore del minirugby e giovanile. Lavoreremo insieme per raggiungere obiettivi importanti, dando delle certezze alle famiglie sui percorsi dei nostri giovani atleti”.

“Da soli non si va da nessuna parte – ha concluso Virgilio Paiola, presidente del Paganica Rugby – lo spirito della palle ovale è quello di fare squadra e con il progetto meta condivisa speriamo di riuscirci”.

 

 

 

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