ROCCA DI MEZZO: SINDACO SALVO DA SFIDUCIA, FALLISCE VENDETTA DI NUSCA

10 Febbraio 2016 10:17

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – Si salva dalla mozione di sfiducia presentata dai due consiglieri comunali Emilio Nusca e Giuseppe Argentieri e incassa l’appoggio esterno da parte di due componenti della minoranza. 

Il sindaco di Rocca di Mezzo (L'Aquila), Mauro Di Ciccio, è uscito indenne dall’iniziativa presentata dai due dissidenti. 





Nonostante i toni accesi del consiglio comunale di ieri sera sembra scongiurato il ricorso al commissariamento.

“Si è conclusa la lunga crisi che ha vissuto l’amministrazione: è stata respinta la mozione di sfiducia con quattro voti a favore e due contrari. Di fatto l’ ex minoranza con il suo voto a favore  ha salvato il sindaco di Ciccio – scrivono i consiglieri Nusca e Argentieri –  In questo modo si è  costituita una nuova compagine mescolando  elementi di estrazione politica di centro destra con l’ex maggioranza di centro sinistra”.

“Si è cercato di mascherare questo salto della quaglia che hanno eseguito i due consiglieri di minoranza Cicchetti Leucio Cicchetti e Francesco Benedetti, camuffando  il voto di fiducia al sindaco con una dichiarazione di appoggio esterno alla attuale amministrazione – prosegue la nota – Insomma un bel papocchio tipico di chi vuole continuare ad amministrare a tutti costi e non si ferma davanti a nessun trasformismo politico. Un voto che consente al sindaco Di ciccio di continuare ad andare avanti  con una coalizione che non ha più nulla dei valori originari che l’ha espressa ma che cerca solo di arrivare  alla fine della scadenza del mandato elettorale”.





“Un altro anno durante il  quale l’amministrazione Di Cicco cercherà di adoperarsi per recuperare il tempo perduto sforzandosi di portare qualche risultato tale da giustificare la sua permanenza alla giuda del comune di Rocca di Mezzo – aggiungono i consiglieri – Noi aspetteremo la nuova maggioranza alla prova dei fatti, quando cioè il sindaco dovrà  portare in consiglio comunale la discussione di provvedimenti che nulla hanno a che vedere con il programma originario che  gli hanno consentito la vittoria elettorale  passata; quando dovrà definitivamente dimostrare il suo tradimento politico nei confronti di coloro  che lo hanno eletto. In tutto questa produzione di alchimie amministrative, a prevalere  è stato ancora una volta l’attaccamento alla poltrona di sindaco in luogo dell’interesse e del rispetto della volontà espressa dai cittadini con il proprio voto”.

“I sospetti di apparentamento politico da noi ripetutamente denunciati con il voto espresso in consiglio comunale   sono diventati certezza, aggiungendo, in questo modo, un’altra pagina triste all’operato dell’amministrazione comunale, come esempio da non seguire per le future generazioni”, concludono Nusca e Argentieri.   
 

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