RISPARMIO: MARCIANO (AFFARIMIEI.BIZ), ”ECCO COME INVESTIRE IN QUESTA FASE DELICATA”

12 Dicembre 2017 13:32

Italia - Economia

L’AQUILA – Investire i risparmi nel periodo attuale è diventato assai più complesso rispetto a una volta. Nell’epoca dei tassi negativi, le forme di investimento garantite che tanto piacevano agli italiani non rappresentano più una certezza: buoni fruttiferi postali, Btp e conti deposito offrono rendimenti decisamente bassi; il mercato immobiliare, altro leitmotiv del passato, ha fatto molta fatica e solo adesso mostra timidi segnali di ripresa in alcune aree del nostro Paese.

Come deve muoversi un risparmiatore comune in un periodo così complesso? Lo abbiamo chiesto a Davide Marciano, fondatore del portale di finanza personale Affarimiei.biz.

Davide, i tempi sono quelli che sono: come pensi debba muoversi un risparmiatore sprovvisto di particolare esperienza in un contesto decisamente più complesso rispetto ad una volta?

I tempi che furono difficilmente torneranno, il primo passo è cominciare a prenderne atto. Io parto dal presupposto che il risparmiatore comune, a cui mi rivolgo quotidianamente con la mia attività divulgativa, prima di pensare a quale investimento sia in grado di offrire un tasso d’interesse più alto debba porsi degli obiettivi, cominciando a ragionare sulle dinamiche che può controllare più agevolmente.





Che cosa intendi con questo?

Il risparmio e il consumo intelligente sono attività che producono dividendi più elevati degli investimenti in borsa. Molto spesso inseguiamo l’ultima offerta che propone rendimenti elevati circondati da asterischi che rimandano a frasi scritte al limite del leggibile senza concentrarci sulle dinamiche che siamo in grado di controllare. Gli Italiani sono storicamente un popolo di risparmiatori, anche se questa propensione, negli ultimi anni, si sta iniziando a perdere: lo dimostrano l’incremento dei prestiti al consumo (spesso causa di sofferenze per gli istituti di credito) e tutte le abitudini, spesso importate dall’estero, ad acquistare prodotti o servizi non sempre utili e spesso necessari solo a rappresentare uno status momentaneo. Dobbiamo prima di tutto riscoprire la nostra vocazione di risparmiatori, intendendo il risparmio come consumo intelligente e selettivo, orientato alla qualità ed alla ricerca del prezzo giusto. Solo dopo aver organizzato al meglio le proprie finanze si può pensare concretamente all’investimento, non prima di aver messo in sicurezza se stessi.

Cioè?

Un altro passaggio fondamentale nella corretta organizzazione delle proprie finanze passa per la protezione della persona: oggi il lavoro dipendente tradizionale sta lasciando spazio ad altre forme meno protette e garantite che lasciano i lavoratori sprovvisti di tutela. Penso a una partita Iva che, in caso di infortunio, non accede alle stesse tutele di un lavoratore dipendente. Prima di investire e cercare il rendimento, bisogna mettere al sicuro chi è in grado di produrre il reddito necessario a questo scopo: esistono prodotti assicurativi come le polizze infortuni o le polizze caso morte che servono proprio per assicurare la propria incolumità e la situazione finanziaria della propria famiglia con costi tutto sommato accessibili. Incidere su questi aspetti che, statisticamente, fanno parte della vita di tutti produce risultati più controllabili e prevedibili.

Veniamo, adesso, agli investimenti. Hai parlato dell’importanza degli obiettivi.





L’investimento viene spesso visto come un gioco da vincere nell’immediato. In realtà non esistono attività che producono risultati veloci: cercare il colpo grosso equivale a giocare d’azzardo. L’obiettivo primario di una famiglia deve essere la protezione delle persone, che si raggiunge come abbiamo visto con il risparmio e con l’assicurazione, e del capitale accumulato, che deve prima di tutto essere difeso dall’inflazione. Nei primi anni del percorso, più che puntare al 10%, bisogna organizzarsi per tutelarsi e far crescere gradualmente il proprio capitale: in questa fase, per esempio, sottoscrivere un conto deposito non è una scelta sbagliata vista la garanzia del Fondo Interbancario di Tutela fino a 100 mila euro. Gli interessi non sono ai massimi storici, si sa, però cercando soluzioni con vincoli superiori a due anni si può ottenere una parziale remunerazione del capitale nel mentre che si è pronti per la fase due.

In che cosa consiste la fase due?

Una volta raggiunta una cifra pari almeno a 100 mila euro, sostanzialmente si possono fare due cose: mettersi a studiare o delegare ad un professionista. Gestire un capitale importante è un’attività difficile e complessa: oggi esistono piattaforme online che consentono a tutti di investire ma, senza l’adeguata formazione, il rischio di schiantarsi è elevato. Se si ha il tempo e la voglia di mantenere il controllo di questo aspetto della propria vita, bisogna formarsi acquistando libri, seguendo corsi e seminari. Bisogna anche mettere in conto qualche scelta sbagliata perché l’errore fa parte di qualsiasi processo formativo. La seconda strada, a mio avviso più efficace, è quella di rivolgersi ad un consulente finanziario indipendente: ognuno deve fare il suo mestiere, sarò banale, e se il nostro è sempre stato differente è bene avvalerci delle persone più competenti esattamente come quando ci affidiamo ad un medico o a un avvocato. A differenza delle banche, i consulenti finanziari sono mediamente slegati dalle logiche puramente commerciali degli istituti e vendono la propria esperienza per organizzare al meglio gli investimenti del cliente in funzione degli obiettivi. Non ho indicato la cifra di 100 mila euro per puro caso: siccome la consulenza ha dei costi, ha senso avvalersene nel momento in cui la cifra posseduta ed i ritorni possibili grazie all’ausilio di un esperto sono tali da giustificare la spesa.

In sintesi, dunque, cosa possiamo dire al risparmiatore medio?

Risparmia, proteggiti, aumenta se possibile le tue entrate e preoccupati solo dopo aver fatto tutto questo degli investimenti. Investire è solo una parte, sostanzialmente conclusiva, del processo organizzativo delle proprie finanze: per arrivare alla fine, bisogna agire correttamente fin dalla partenza.

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