RISCHIO CHIUSURA PASSAGGIO A LIVELLO, AGRICOLTORI DI SAN GREGORIO INSORGONO

di Mariangela Speranza

5 Maggio 2016 14:00

L'Aquila -

L'AQUILA – “Il nostro passaggio a livello non verrà chiuso”.

È la protesta degli imprenditori agricoli della frazione aquilana di San Gregorio che questa mattina si sono incontrati proprio nei pressi del passaggio a livello situato ai margini del piccolo centro abitato, per discutere con i vertici di Ferrovie dello Stato, della soppressione dell'attraversamento che collega la strada principale ai campi situati al di là del tratto ferroviario.

Una soppressione che rientra nel  più ampio progetto di “metropolitana di superficie” che interessa le zone che da Sassa, attraversano il capoluogo per arrivare nei pressi del comune di San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila) e di cui i cittadini, racconta il rappresentante usi civici Paganica – San Gregorio, Massimiliano Pieri,”sono venuti a conoscenza per puro caso, nel corso di una riunione con i vertici regionali e comunali, volta a discutere le progettualità relative alla chiusura di un passaggio simile a ridosso della frazione di Onna”.

“Se però nel caso di Onna già si parla della creazione di un sottopasso – spiega Pieri – per San Gregorio si sta decidendo per la totale eliminazione, senza però tenere conto delle necessità degli agricoltori e di tutti gli abitanti della zona”.





Si tratta infatti dell'unico accesso diretto per i cittadini di San Gregorio ai campi coltivati: migliaia e migliaia di ettari di terreno quotidianamente utilizzati e lavorati sia dagli imprenditori che dagli hobbisti del posto.

“Con la soppressione del passaggio, tutti gli agricoltori che vorranno andare nei campi di loro proprietà sarebbero costretti a recarsi fino ad Onna per poi tornare indietro attraversando circa un chilometro e mezzo di strade di campagna – prosegue Pieri – Il che comporterebbe, da un lato, problematiche di sicurezza legate all'eventuale transito di trattori e mezzi agricoli sulla statale 17 e, dall'altro, disagi per gli stessi abitanti di San Gregorio. Senza contare che, al di là del passaggio a livello, si sta provvedendo alla ristrutturazione del vecchio mulino e qualcuno sta addirittura ricostruendo casa”.

Della stessa idea anche Sara Cecala, presidente del Consiglio territoriale di partecipazione numero 10, presente all'incontro, per cui “quello di stamattina doveva essere una semplice presa visione del piano a seguito di accordi presi con le istituzioni dopo la riunione in Regione”.

“Piano che però non è stato possibile visionare in quanto i rappresentanti dell'azienda ci hanno risposto di essere semplici soggetti attuatori e di non avere le facoltà per renderlo pubblico – sottolinea – Tutto questo, nonostante si tratti di un progetto pubblico già esecutivo. A questo punto non ci resta che mobilitarci e, una volta venuti a conoscenza delle progettualità, decidere sul da farsi”.





“Noi imprenditori della zona siamo già penalizzati da anni dal batterio della salmonella che, dopo il terremoto, si è sviluppato in quantità ben al di sopra della norma nel sistema idrico – aggiunge ad AbruzzoWeb l'agricoltore Emanuele Falerni – Già siamo senza acqua, con la conseguenza di non poter coltivare come dobbiamo. Se ci chiudono il passaggio a livello, il nostro lavoro sarebbe penalizzato ancora di più”.

Tra le intenzioni degli abitanti c'è quindi ora quella di fare appello al prefetto, Francesco Alecci, per quanto riguarda la sicurezza pubblica, e al vice presidente della Giunta regionale con delega alle Attività produttive, Giovanni Lolli.

“La nostra attività produttiva è stata sempre penalizzata da visioni strategiche sbagliate del territorio – conclude Pieri – Ecco perché ora chiederemo un incontro alle istituzioni: dobbiamo chiarire se le aziende della zona sono effettivamente destinate a chiudere e, in tal caso, faremo di tutto per evitarlo”.

 

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