RIGOPIANO, PARLANO I PERITI DELLA PROCURA: ”HOTEL DA EVACUARE, SISMA NON HA COLPE”

29 Novembre 2017 18:39

Pescara - Cronaca

PESCARA – Per salvare le vite umane era necessario evacuare l'hotel due giorni prima della tragedia. 

E le scosse di terremoto non causarono la valanga.

Lo scrivono i periti della Procura di Pescara: ''Tale evacuazione avrebbe dovuto avvenire già dal primo pomeriggio del 16 quando sia i bollettini meteorologici e il relativo avviso di condizioni meteorologiche avverse sia il bollettino valanghe emesso dal Servizio Meteomont avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attività valanghiva''.

Circa l'entità della valanga, si è valutato che, in corrispondenza del bacino di distacco collocato ad una quota di compresa tra i 1.890 e i 1.760 sul livello del mare, con una pendenza media di 32 gradi, la valanga ha interessato verosimilmente un'area totale pari a circa 38.509 metri quadri cui corrispondono un volume di manto nevoso mobilizzato pari a 77.019 metri cubi e una massa di circa 19.255 tonnellate. 





Nella perizia si sottolinea comunque che lungo il percorso la valanga ha notevolmente aumentato la propria massa e volume erodendo il manto nevoso ivi presente e reclutando alberi e detriti che ne hanno ulteriormente incrementato il potere distruttivo.

Le scosse di terremoto registrate nella mattina del 18 gennaio non furono la causa della valanga che travolse l'hotel, viene quindi certificato: “Si può concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga, la quale viceversa è stata innescata per carico gravitativo”. 

“L'evento del 18 gennaio – aggiungono i periti – può essere considerato relativamente eccezionale per la sua entità e magnitudo ma certamente e oggettivamente prevedibile sulla base di analisi, anche routinarie, in materia di geologia, geomorfologia, nivologia, climatologia e ingegneria della montagna'', concludono i periti. Uno di loro, Igor Chiambretti, al Tgr Abruzzo la scorsa settimana aveva anticipato come si potesse “evitare la perdita delle vite umane. Il danno all'edificio era non evitabile, anche se l'edificio era costruito secondo buoni criteri, ma le pressioni di impatto erano tali che avrebbero distrutto anche un bunker in cemento armato”.

E poi, la nevicata di gennaio 2017 ''pur rientrando nel novero degli eventi di precipitazione intensa e, in qualche misura eccezionali sulla base dei quantitativi cumulati settimanali, sono stati tutt'altro che infrequenti negli anni dopo il 2000. Questo ne evidenzia la prevedibilità oggettiva e anche soggettiva per i soggetti preposti all'emergenza meteo e allo sgombero delle strade''. 





''Non è possibile invocare un'eccessiva distanza temporale tra gli eventi di precipitazione intensa precedenti – prosegue la perizia della Procura scritta da Berardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo – Stante la ricorsività negli anni duemila, questi eventi non possono quindi dirsi eventi di precipitazione solida sconosciuti alla memoria storica (tanto collettiva quanto individuale) ed inusitati visto che già nel marzo del 2015, e forse anche in altre occasioni prima di tale data, l'Hotel Rigopiano era rimasto isolato per tre giorni consecutivi a causa delle abbondanti nevicate”.

“L'unico carattere sufficientemente peculiare ed anomalo della nevicata – affermano poi – è stata la sua caratteristica termica (nevicata prevalentemente fredda per le basse temperature dell'aria e quindi a densità inferiore rispetto ai valori usuali per il settore adriatico della catena Appenninica) che ha, conseguentemente, influenzato l'equilibrio della materia del fenomeno valanghivo. 

L'evento di precipitazione nevosa occorso nel periodo 15 – 18 gennaio 2017, in tema di causalità dell'azione non può quindi avere alcun carattere d'imprevedibilità, idoneo a perfezionare il requisito di eccezionalità di entità, non solo perché poteva essere immaginato dall'agente modello sulla scorta delle previsione meteorologiche e degli avvisi di condizioni meteo avverse disponibili con largo anticipo, bensì anche perché si era già verificato, diverse volte”.

 

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