RIGOPIANO: INCHIESTA CHIUSA ENTRO IL 18 NOVEMBRE, COMITATO VITTIME, ”PRESCRIZIONE NOSTRO INCUBO”

5 Novembre 2018 18:31

Pescara - Cronaca

PESCARA – Saranno chiuse entro il 18 novembre le indagini sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), che il 18 gennaio 2017 fu travolto da una valanga e dove trovarono la morte 29 persone. 

È quanto hanno lasciato intendere, come riportato dall'Ansa, i magistrati titolari dell'inchiesta, nel corso dell'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, nel Palazzo di Giustizia di Pescara, tra il procuratore capo, Massimiliano Serpi, il sostituto Andrea Papalia e 23 familiari delle vittime. 





“È stato un incontro sereno, è la terza volta che veniamo qui e questa volta usciamo ancora più fiduciosi delle altre volte – ha detto Gianluca Tanda, del Comitato Vittime di Rigopiano – Siamo ormai in dirittura d'arrivo”. 

Tanda ha spiegato che, nel corso dell'incontro, i presenti hanno “chiesto delucidazioni sulle ultime inchieste giornalistiche, i magistrati ci hanno assicurato che quanto emerso era già stato preso in considerazione da tempo. D'altronde, recentemente abbiamo appreso che c'erano degli elicotteri che potevano alzarsi in volo sia dopo che prima, che ci sono delle novità sui telefonini e sui messaggi, e che si sono tenute delle riunioni segrete – ha rimarcato l'esponente del comitato – Sembra inoltre che qualcuno dall'interno abbia chiesto aiuto non solo alle istituzioni locali, ma anche alla protezione civile e soprattutto al Coc di Penne, e noi vogliamo sapere se tutto questo è vero ed essere certi che sia stato preso in considerazione”. 





“Abbiamo detto ai magistrati che la prescrizione è il nostro più grande incubo e che non può mandarci a casa dopo tanti anni di battaglie”, ha detto Tanda.

“Abbiamo incontrato più volte il ministro della Giustizia Bonafede che sta lavorando molto su questa tema – ha aggiunto – e insieme al Comitato nazionale vittime gli abbiamo consegnato un documento. Quel che è certo è che non possiamo sentirci dire 'mi dispiace, il reato è prescritto e quindi non ci sono colpevoli'”, ha concluso. 

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