RIFUGIATI A L’AQUILA: 35 EURO AL GIORNO I SERVIZI, LE STRUTTURE E LE DESTINAZIONI

di Alberto Orsini

23 Settembre 2014 08:26

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Ci sono i pasti, il letto, la biancheria, ma anche la “paghetta” e una ricarica telefonica tra i servizi che verranno assicurati ai 72 immigrati, tutti uomini, giunti nell’Aquilano e provenienti dai ricolmi centri di accoglienza di Lampedusa.

A fissare i criteri e gli standard con cui dovranno essere ospitati è un avviso pubblicato lo scorso mese di luglio dalla prefettura del capoluogo, modellato sulle direttive del ministero dell’Interno.

Il documento contiene la gamma dei servizi da assicurare e il costo massimo a persona, 35 euro al giorno, da piallare al ribasso proprio come una gara d’appalto, come spiega ad AbruzzoWeb il vice prefetto vicario dell’Aquila, Giuseppe Guetta.

“In un primo momento, lo scorso marzo, quando c’è stata la prima affluenza, 38 migranti sono stati assegnati all’Aquila e ospitati in varie strutture – spiega – Successivamente il ministero ha invitato le prefetture a pubblicare appositi bandi per seguire le regole dell’evidenza pubblica”.





Partendo da 10 manifestazioni di interesse, la procedura ha visto la partecipazione di 7 enti e associazioni, 6 dei quali sono finiti nella graduatoria che sarà pubblicata a giorni. “Per le associazioni c'è un piccolo margine di guadagno a persona a seconda delle scelte che verranno fatte, lasciamo libertà di impresa e di associazione – conferma Guetta – ma chiaramente ci saranno controlli sulla qualità dei servizi. Si tratta peraltro di associazioni note sulle quali non nutriamo alcun dubbio”.

In queste 6 strutture dell’Aquila e del circondario verranno ripartiti i 72 arrivati sabato sera e di cui si è tanto parlato in città, complice anche un’iniziale assenza di informazioni, fino ad arrivare a voci incontrollate, e smentite dalla Asl, di un possibile “rischio ebola”.

Tra i servizi richiesti ci sono: vitto rispettoso dei princìpi e abitudini alimentari, alloggio, gestione amministrativa, mediazione linguistica, assistenza alla richiesta di protezione internazionale, pulizia, fornitura di biancheria e abbigliamento, prodotti per l’igiene personale e poi appunto, 2,50 euro al giorno di “pocket money” nonché 15 euro di ricarica telefonica all’ingresso.

Da bando i servizi dovranno essere assicurati fino al 31 dicembre con un’eventuale proroga per il 2015.





In particolare, 23 verranno ospitati presso la Fraterna Tau all’Aquila, 15 in una foresteria gestita dall’Arci a Castel del Monte, 12 nella parrocchia di San Giovanni Battista del capoluogo, 11 presso il Centro servizi per il volontariato, 7 dall’Associazione Rindertini di Avezzano e 4 dalla Caritas della città marsicana.

Le attuali sistemazioni sono da considerarsi provvisorie. Questi ospiti sono infatti destinati alle strutture del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), un progetto gestito dal Viminale in collaborazione con l’Associazione nazionale Comuni d’Italia (Anci) che in Abruzzo vede la presenza di un centro in ciascuno dei quattro capoluoghi di Provincia.

“Si tratta di richiedenti asilo politico, che provengono da Paesi con problemi politici – prosegue Guetta – Ci sarà una commissione che attraverso un colloquio darà il via all’iter affinché sia riconosciuto lo status di rifugiati e quindi non saranno irregolari nel territorio italiano”.

“Man mano che si liberano posti, lasceranno le strutture. Per chi non saranno accertati i presupposti per essere considerato un rifugiato, verrà invece disposto il rimpatrio”, conclude.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: