OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO DELL'ASSESSORE LEGHISTA PER DOCUMENTI NEGATI; TENSIONI ANCHE NEL CENTRODESTRA; SINDACI TURBATI DA STOP A SUPER OSPEDALI E SINDACATI IN PRESSING

RIFORMA SANITA’: TUTTI CONTRO LA VERI’ CHIESTO INTERVENTO DI MARSILIO

23 Novembre 2019 00:42

Regione -

L’AQUILA – E’ scontro aperto sul piano di riforma della sanità regionale, sopratutto in seno alla maggioranza di centrodestra, dopo la riunione della Commissione che si è svolta martedì sera all'Aquila e che ha vissuto momenti di tensione: in molti si schierano contro l'assessore alla Salute Nicoletta Verì, della Lega, accusata di aver tenuto per sé i documenti prodotti e consegnati al Ministero in attesa del decisivo tavolo di monitoraggio convocato per il prossimo 27 novembre.

Un tavolo a cui la Verì non prenderà parte, come ha sottolineato nel corso ell'audizione in V Commissione perché, come ha detto durante l’audizione dell’altra sera: “alla politica non è consentito parlare”, ha sentenziato.

Dunque andranno solo i tecnici a spiegare lo stop ai Dea di secondo livello, ai super ospedali L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara, in nome di quattro presidi con “funzioni riferibili” al Dea; la creazione di un’unica Azienda territoriale a cui faranno riferimento quattro aziende locali provinciali e il potenziamento delle reti territoriali e il freno alla costruzione di nuovi ospedali con il ricorso al project financing.

Da quel verdetto, quello del tavolo, dipenderà molto del futuro della sanità abruzzese. Non è un mistero che i tecnici governativi vogliono due Dea di secondo livello, ma la Regione ha stoppato questa possibilità.





E nel frattempo aumentano i mugugni. E se l’opposizione attacca la Verì a viso aperto, nel merito della riforma, definendola fumosa e ancora vaga, e nella forma, accusandola di aver tenuto coperte le carte. Ma c’è tensione anche in maggioranza.

C’è chi ha chiamato il governatore Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, per dire che “no, così proprio non va”. Nessuno ha avuto modo di visionare quei piani, nessuno ha potuto dire la sua, prima della commissione. Nessuno conosce le tabelle, secondo lacuni rumors ci sarebbe stato un vivace scambio di opinioni tra il presidente della Commissione Sanità Mario Quaglieri, ex sindaco di Trasacco, di professione medico, di FdI, e la stessa Verì.

L’uddiccina Marianna Scoccia, ormai fuori dalla maggioranza, ha attaccato: “L’assessore Verì, malgrado la promessa di una puntuale illustrazione dei documenti inviati al Ministero, si è limitata a esporre 6 slide guardandosi bene dal fornire la bozza del nuovo piano. Ho chiesto, con forza, di poter visionare sopratutto le tabelle. Ma ad oggi nessuna risposta. Imbarazzante il silenzio dei miei colleghi di maggioranza”.

“Non siamo più commissariati – ha tuonato Silvio Paolucci, Pd – e dunque il piano sanitario deve passare in consiglio regionale. Al contrario il consiglio ha avuto modo di leggere dai giornali i piani, senza che siano stati presentati. Peraltro, poi, i tre piani cadono in contraddizione e non si evincono le promesse in campagna elettorale”.





“È stato impedito ai consiglieri regionali – ha detto Sara Marcozzi del M5S – di avere copia degli atti spediti al Ministero della Salute. Un fatto grave, che nega la necessaria trasparenza con cui deve essere gestita la salute pubblica. Alla nostre insistenti richieste di spiegazioni, l'assessore Verì ha fornito spiegazioni vaghe e inconcludenti che non avevano alcun appiglio normativo”.

Per la Verì non è stato semplice neanche il vertice, organizzato nella sede del Dipartimento, con sindaci, sindacati, categorie. I primi cittadini di L’Aquila e Teramo restano alla finestra, soprattutto alla luce dell’istanza comune dei due consigli riuniti, storicamente, all’Emiciclo.

Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha detto a chiare lettere che “proseguirà la battaglia per un ospedale di secondo livello sul territorio”: “Il piano sembra fotografare l’esistente, piuttosto che indicare una prospettiva futura”.

La sensazione è che l’idea di cristallizzare l’attuale situazione non piaccia, in particolare a Teramo che sa di avere quasi tutte le carte in regola per il Dea.

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