RICOSTRUZIONE: UFFICIO SPECIALE; AIELLI A RENZI, ”EVITARE LA PARALISI”

di Elisa Marulli

3 Ottobre 2014 12:14

L'Aquila -

L’AQUILA – Ufficio Speciale per la ricostruzione nella confusione più totale dopo l’addio di Paolo Aielli e l’incognita sul suo successore.
 
A chiedere a gran voce di nominare subito qualcuno al timone della struttura è lo stesso ex direttore dell’Usra, che ha lasciato l’incarico il 30 settembre. Lo ha fatto in una lettera inviata al premier, Matteo Renzi, al sottosegretario Graziano Del Rio e al Comune dell’Aquila.

Una missiva in cui si fa espressa richiesta “di nominare nel più breve tempo possibile un sostituto per evitare che il processo di ricostruzione si fermi”, spiega lo stesso Aielli ad Abruzzoweb.





Il contenuto della lettera doveva forse rimanere privato, ma è trapelato da qualcuno dei destinatari della stessa che l’hanno fornita solo ad alcuni organi d’informazione.

“Il funzionamento delle attività complessive che sono di competenza dell’ufficio – scrive Aielli – dipendono dalla sottoscrizione di atti da parte dello scrivente e che nella presente organizzazione dell’ufficio c’è la possibilità di alcuna funzione di delega o supplenza di questa titolarità. Ciò delinea una condizione di paralisi dell’intero percorso procedurale di competenza salvo che per alcune limitate attività in corso, legate all’ordinaria procedura istruttoria. Consapevole che tale condizione produrrà un enorme impatto sulla popolazione a causa del ruolo fondamentale svolto da questo ufficio nella risoluzione dei problemi della ricostruzione, con senso di responsabilità, si chiede alle amministrazioni di promuovere iniziative per la soluzione del problema sollevato”.

Intanto è ancora giallo su chi sarà il sostituto di Aielli alla guida dell’Usra.





Il dirigente del Comune dell’Aquila, che i rumors volevano prossimo come capo della struttura, smentisce ad Abruzzoweb questa eventualità. “Avrei potuto assumere l’incarico, per caratteristiche – spiega – ma ho la direzione del Dipartimento per la ricostruzione da portare avanti, che avrei dovuto lasciare per accettare l’altro incarico, scombinando qualche equilibrio”.
 
Il doppio incarico non sarebbe possibile, come ribadito da Fabrizi, neanche a livello tecnico, perché alle dipendenze di due committenze diverse (Comune e governo). Proprio per questo motivo, stando a quanto si è appreso, il Comune starebbe studiando una riorganizzazione dell’intera filiera con cui trovare una soluzione all'impasse.

 

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