INCONTRO CON LA DE MICHELI PER LA MESSA IN SICUREZZA SISMICA CON FONDI CASA ITALIA; IN ARRIVO TECNICI PER POTENZIARE L'UFFICIO SISMA DEL COMUNE

RICOSTRUZIONE SULMONA, PARLA IL SINDACO, ”STALLO DAL 2009, NOI STIAMO RISOLVENDO”

di Filippo Tronca

26 Luglio 2017 00:00

L'Aquila -

SULMONA – “Ci siamo insediati da poco più un anno, abbiamo trovato la filiera della ricostruzione ancora tutta da creare e consolidare e ci stiamo facendo in quattro per recuperare il tempo perduto”.

Non ci sta il sindaco di Sulmona (L'Aquila), Anna Maria Casini, a salire sul banco degli imputati a causa del clamoroso stato di stallo in cui versa l’ufficio sisma del Comune, dove è rimasto un solo addetto, con il supporto di un lavoratore socialmente utile e dove giacciono oltre 530 pratiche della ricostruzione di edifici danneggiati dal sisma dell’aprile 2009. 

In attesa di trasformarsi in cantieri ,come del resto tante pratiche per mettere in sicurezza scuole ed edifici strategici, in un territorio per di più a massimo rischio sismico.

Proprio oggi il sindaco Casini ha discusso per oltre due ore di questi problemi e sopratutto delle soluzioni immediate, con il sottosegretario di Stato Paola De Micheli, titolare della delega alla Ricostruzione, in un incontro al Comune della città peligna,a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale alle Aree interne, il sulmonese Andrea Gerosolimo, il coordinatore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) Paolo Esposito, rappresentanti dell’Ance, dell’Ordine degli ingegneri, degli Architetti e numerosi sindaci del territorio.

Il sottosegretario ha, innanzitutto, preso l’impegno di sbloccare in breve tempo l’erogazione delle risorse finanziarie necessarie per far fronte agli oneri di pagamento del personale adibito all’Ufficio Territoriale per la Ricostruzione di Goriano Sicoli (Utr 7) per l’istruttoria delle pratiche inerenti i Comuni fuori cratere, per tutto il 2017 e il 2018 oramai alle porte.

Per poi discutere di Casa Italia, il piano di messa insicurezza sismica del Paese, a cominciare da dieci città tra cui Sulmona.

E per infine parlare del potenziamento dell’Ufficio sisma di Sulmona, che, però, assicura ad AbruzzoWeb.it lo stesso sindaco, a breve sarà finalmente dotato di personale in numero adeguato.





“Al sottosegretario – spiega il sindaco a questo giornale – abbiamo fatto osservare che il principale ostacolo da rimuovere è la complessa burocrazia, la normativa degli appalti molto articolata. Il territorio di Sulmona, pur essendo colpito dal sisma del 2009, non rientra nel cratere e non ha mai beneficiato delle agevolazioni per potenziare le nostre strutture. Dobbiamo seguire le procedure standard con pochissimo personale. Da troppo tempo si è pensato di affrontare una situazione straordinaria con mezzi ordinari, questo è il cuore del problema”.

Il personale adeguato a supporto dell’unico eroico addetto dell’Ufficio sisma, assicura Casini, arriverà però a breve.

“Nella prima manovra di bilancio – ricorda Casini – abbiamo stanziato 40 mila euro e grazie questo importo entreranno in servizio tre professionisti, ingegneri che daranno intanto un supporto esterno all’Ufficio sisma”.

“Nel nostro piano delle assunzioni – aggiunge il primo cittadino – abbiamo previsto due geometri a tempo determinato e due geometri a tempo indeterminato per la nostra area tecnica. È la prima volta dopo anni che il Comune fa questa cosa, negli anni scorsi si sono assunte ben altre figure pur sapendo benissimo che c’era assoluta e prioritaria necessità di tecnici”.

L’iter per predisporre le assunzioni è stato già avviato, se a settembre si riuscirà a indire il bando pubblico i quattro addetti potrebbero iniziare a lavorare già all’inizio del 2018.

Ma ancor prima, anche entro agosto, potrebbero, come già riferito da questa testata, entrare in servizio anche tre tecnici della società in house Abruzzo Engineering.

E il loro stipendio sarà pagato in parte anche dall’Ance.

L’obiettivo del sindaco Casini però va oltre il potenziamento dell’Ufficio sisma necessario per smaltire circa 200 pratiche riguardano case classificate “A”, ovvero agibili e regolarmente abitate o abitabili, e un centinaio di case classificate “E”, ovvero gravemente danneggiate, e la restante parte classificate “B” e “C” per arrivare alla somma complessiva di 536 pratiche.





L’obiettivo è infatti quello di dotare il Comune di una struttura tecnica a lungo termine, capace anche di portare a termine le oltre 70 le pratiche di Prevenzione del rischio sismico già finanziate dalla Regione Abruzzo per un importo pari a quasi 2 milioni e 700 mila euro, che sono ancora in attesa di essere istruite dal 30 giugno del 2016, e quelle relative alla sicurezza di edifici scolastici ed edifici ritenuti particolarmente a rischio, in caso di un nuovo evento sismico.

Ed anche di questo si è parlato con la De Michelis, in vista dell’avvio sperimentale di Casa Italia.

“Per quanto riguarda Casa Italia – informa la Casini – il sottosegretario ci ha spiegato che si sta costituendo un Dipartimento ad hoc e da settembre inizieranno le audizioni dei Comuni coinvolti nella fase sperimentale. Dobbiamo essere dunque pronti, una volta definite le procedure da parte del governo, a individuare gli edifici scolastici e strategici su cui intervenire in via prioritaria. Per questo serve una struttura tecnica adeguata e di lungo termine, operativa nei prossimi anni. A tal proposito non aiuta, come abbiamo fatto notare alla De Micheli, il blocco delle assunzioni e del turnover”.

Tra gli interventi da finanziare con Casa Italia ci sarà anche palazzo Pretorio.

Per quanto riguarda poi le pratiche inevase del terremoto del 1984, oramai ingiallite, la Casini tiene a sottolineare che “siamo stati noi a scoprire che in Regione c’erano fermi da decenni 700 mila euro destinati alla ricostruzione del 1984. Abbiamo dato incarico ad un esperto per recuperare queste somme”.

“Noi – conclude – stiamo ponendo rimedio ad una situazione di stallo che si trascina dal 2009, per responsabilità di chi ci ha preceduto in Comune. E lo stiamo facendo velocemente. Agli ordini professionali che ci criticano ricordo che anche loro hanno responsabilità di ciò che si è verificato”.

 

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