RICOSTRUZIONE: SOLDI FERMI PER IL DECIMO ELENCO, ”COLPA DELLA CORTE CONTI”

22 Gennaio 2015 16:24

L'Aquila -

L’AQUILA – I tempi lunghi della Corte dei conti bloccano l’arrivo dei soldi per la ricostruzione nei conti correnti dedicati con una reazione a catena e il Comune dell’Aquila congela i termini per l’inizio dei lavori contenuti nel “decimo elenco” ormai un po’ vecchiotto, pubblicato lo scorso agosto, dando la colpa alla magistratura contabile.

La decisione è arrivata lunedì scorso con un avviso firmato dalla dirigente ad interim del settore Ricostruzione privata, Enrica De Paulis.





I termini sospesi per evitare penali sui cittadini, che non hanno alcuna colpa, sono quelli dei 30 giorni per l'inizio dei lavori e dei 150 per il deposito del rogito notarile in caso di acquisto di abitazione sostitutiva che scadrebbero a fine mese.

Impasse che appunto viene attribuita a Roma, ma comunque stride con gli annunci trionfalistici della presenza effettiva dei quattrini sbandierata dalla classe politica di centrosinistra e del Partito democratico in particolare tanto nella “conferenza stampa dei miracoli” dello scorso 3 novembre con la promessa di 6 miliardi,, quanto più recentemente in occasione della visita del sottosegretario Paola De Micheli, cui è stato propinato il mantra del “va tutto bene, i soldi ci sono e ci saranno”.

“A oggi non abbiamo la cassa, non ci hanno 205 milioni del 2014, residui che ci dovrebbero essere trasferiti e ancora non ci arrivano – spiega ad AbruzzoWeb l’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano – Ci hanno spiegato che manca il titolare della struttura di missione per richiedere i fondi”.





L’assenza si è venuta a creare quando è andato in pensione il funzionario Aldo Mancurti, e si è colmata solo di recente con la nomina di Giampiero Marchesi. Nomina che, però, ancora non è effettiva come ricorda l'assessore, oggi impegnato a Roma in un vertice al ministero dell'Economia e alla Ragioneria dello Stato assieme al sindaco, Massimo Cialente, per sensibilizzare proprio su questo tema.

“Il titolare ancora non c’è perché manca la bollinatura della Corte dei conti alla nomina e quindi Marchesi non ha la titolarità della firma – prosegue Di Stefano – Ecco perché non abbiamo i soldi da trasferire ai conti: i cittadini ci telefonano continuamente, abbiamo deciso di sospendere i termini per evitare penali e tranquillizzarli”.

Fondi che, comunque, “non coprono tutto il decimo elenco, che grava anche sul 2015. Se ci arriva la cassa 2014, comunque, copriremo anche anticipo 2015 grazie all’accordo con l’Abi (Associazione bancaria italiana, ndr) – conclude Di Stefano – Il meccanismo è collaudato, ma stavolta si è inceppato”. Alberto Orsini

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