L’AQUILA – Una cinquantina di precari della società in house in liquidazione della Regione, Abruzzo Engineering, sta protestando da questa mattina davanti a un cancello laterale di palazzo dell’Emiciclo, che oggi ospita la riunione del Consiglio regionale su bilancio e finanziaria.
Guardati a vista da una “pantera” della polizia di Stato, i manifestanti, che non hanno striscioni con loro, hanno inscenato il sit-in nonostante la proroga triennale ai loro contratti emersa dal vertice di ieri tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi.
“Siamo 190 dipendenti – spiegano gli insorti – dei quali un centinaio lavora alla ricostruzione mentre gli altri sono già in cassa integrazione. Chiodi è il nostro committente ma non ci dà commesse, perciò alla fine della proroga rischiamo tutti di andare a casa”.
Di qui la mobilitazione. “Essere ricevuti? No, invaderemo l’aula consiliare”, minacciano. Per ora, comunque, il clima non sembra troppo incandescente. (alb.or.)
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