PARTITO AQUILANO BATTAGLIERO VERSO INCONTRO CHIAVE CON GUERINI

RICOSTRUZIONE: ”PRONTI AD AMMAINARE ANCORA BANDIERE PD, RENZI NON BASTA”

di Alberto Orsini

20 Ottobre 2014 06:08

L'Aquila -

L’AQUILA – “Già una volta abbiamo ammainato le bandiere del Partito democratico, siamo pronti a rifarlo perché per noi L’Aquila viene prima di tutto”.

Si annuncia un’atmosfera calda domani alle 11, nella sede romana del Pd in via del Nazareno, quando il vice segretario, Lorenzo Guerini, braccio destro del premier, Matteo Renzi, riceverà una folta e agguerrita delegazione aquilana.

Una visita che, assicura ad AbruzzoWeb il segretario comunale Stefano Albano, non comporta lo slittamento o peggio la cancellazione del viaggio in direzione opposta, Roma-L’Aquila, del presidente del Consiglio e incidentalmente anche segretario nazionale.

Che ha tardato l’attesa visita del 15 ottobre giù di lì, complice l’alluvione di Genova, e passi, ma ieri, in fondo, era ospite domenicale del salotto di Domenica Live di Barbara D’Urso su Canale 5, tra selfie e amenità unite ai discorsi seri: comunque non esattamente un impegno governativo di primissimo livello, segno che l’agenda del primo ministro non è poi così fitta e un pertugio, con un piccolo sforzo, avrebbe potuto o potrebbe anche trovarlo.

“Ma quello della visita di Renzi non deve diventare un feticcio mediatico, non è che con il suo arrivo si risolvono i problemi”, ammonisce Albano.





Sul tavolo i temi caldissimi della ricostruzione aquilana, che vede la sua governance smantellata, i finanziamenti che si vanno esaurendo, l’attenzione del governo sulla quale comincia a esserci qualche dubbio.

La scaletta l’ha resa nota nel suo post domenicale su facebook il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente: su tutto, priorità al superamento del 3% imposto dall’Europa nel rapporto tra deficit e Pil per le spese di ricostruzione, per il quale, però, ci sarà da battersi prima di tutto con un governo che ha detto che le regole le vuole rispettare piuttosto che derogare.

“Porremo innanzitutto la partita dell’Europa, il governo deve essere capofila nella nostra lotta – auspica il giovane segretario – Ci sarà da mettere in campo una mobilitazione molto forte e saremo in prima linea”

Ancora, “la mancata conferma di Aldo Mancurti, incompatibile perché in pensione, alla guida dell’unità di missione per il sisma, la sostituzione di Paolo Aielli alla guida dell’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila e, ovviamente, la partita del sottosegretario in sostituzione di Giovanni Legnini”, nominato vice presidente del Consiglio superiore della magistratura.

A proposito di visita di Renzi, fin qui a dettare l’agenda… dell’agenda è stato solo e soltanto il governatore, Luciano D’Alfonso, che vanta un filo diretto con il premier.





“Arriverà prestissimo, anzi presto, anzi tra un po’, appena finisce l’emergenza alluvione, magari più avanti”, grossomodo questo il progressivo spegnersi del tenore dell’imminenza degli annunci.

Tanto da far suscitare l’ipotesi che la promessa della visita costituisse una sorta di bluff, magari per indorare la pillola del mancato ri-approdo di Giovanni Lolli, vice presidente della Giunta, in Parlamento nel posto lasciato libero proprio da Legnini e occupato, grazie alla rinuncia dell’aquilano, dal pescarese e dalfonsiano Doc Gianluca Fusilli.

Albano rifiuta la teoria del complotto, “non è un gioco politico, D’Alfonso conosce benissimo la gravità della situazione dell’Aquila. E comunque verrà con noi, lo ritengo un segnale fortissimo rispetto alla Regione sempre assente di Gianni Chiodi”.

La “formazione iniziale” si va definendo in queste ore, tra i sicuri partecipanti ci saranno appunto il presidente D’Alfonso, il suo vice Lolli, il sindaco Cialente, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, lo stesso segretario comunale Albano.

Ma tanti altri potrebbero essere della partita, dall’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano al capogruppo in Consiglio comunale aquilano Maurizio Capri mentre in bilico è la posizione della senatrice Stefania Pezzopane, che forse dovrà votare in Senato, e del segretario regionale uscente, Silvio Paolucci.

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