L’AQUILA – “Non c’è nessuna lotta interna al Partito democratico. Con Nusca c’è stato un problema in Consiglio comunale a Rocca di Mezzo, ma gli lascio la porta aperta e la delega da consigliere per evitare di creare guai a una governance che ne ha già di suo”.
Cerca di smorzare le polemiche e di dare un’altra lettura dei fatti il sindaco di Rocca di Mezzo (L’Aquila), Mauro Di Ciccio, dopo aver silurato con un decreto notificato nei giorni scorsi il suo vice, Emilio Nusca, storico primo cittadino del centro montano e attuale coordinatore delle 56 amministrazioni del “cratere sismico”.
Una mossa che arriva in un momento critico per la ricostruzione dell’Aquila e degli altri comuni terremotati, tanto da far ventilare l’ipotesi di un cambio al vertice del coordinamento dei sindaci.
Ma la delega da consigliere, sulla carta, dovrebbe lasciare le cose come stanno, almeno nei piani di Di Ciccio e, evidentemente, dello stesso Nusca, che ha evitato accuratamente di prendere posizione sull’argomento.
Non la pensa così l'opposizione interna non sparuta che sta tessendo la tela per arrivare a un'eventuale sostituzione dell'ex primo cittadino.
“Non c’è nessun caso – ribadisce comunque Di Ciccio ad AbruzzoWeb – e non c’è ancora un sostituto di Nusca, ma certe cose non devono accadere, Emilio lo sa”.
“Non capisco il perché della votazione contro, ma posso dire che se si vuole, lo strappo si può ricucire, con la consapevolezza che non può pagare la governance con un vuoto che fa male a tutti”, conclude.
Successivamente il primo cittadino ha precisato a questo giornale il tenore di quest'ultima dichiarazione, esplicitando che gli spazi di manovra riguardano la sola gestione della carica di coordinatore dei sindaci mentre non c'è margine di trattativa per il ruolo di Nusca in seno al Comune montano.
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