RICOSTRUZIONE: LA NOVITA’ CASTRICONE, LUI AL GOVERNO E PEZZOPANE DOVE VA?

di Alberto Orsini

23 Ottobre 2014 08:33

L'Aquila -

L’AQUILA – E se fosse il deputato Antonio Castricone il nuovo sottosegretario abruzzese del governo Renzi? È spuntato il piano B rispetto alla “pole position” fin troppo scontata della senatrice Stefania Pezzopane, ed è un nome nuovo di zecca.

Nomi che si affastellano l’uno sull’altro a caccia di un alter ego di Giovanni Legnini, che aveva la prestigiosa delega all’Economia e la graditissima specificità della ricostruzione post-sisma dell’Aquila ma che ora fa tutt’altro lavoro, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, e ha lasciato sia il Parlamento che il governo.

Castricone, deputato del Partito democratico, 40 anni, originario di Popoli (Pescara) è esordiente a Montecitorio e la sua attività, almeno fino a poche settimane fa, era risultata abbastanza poco reclamizzata, anzi, tendente all’anonimato: nemmeno un disegno di legge, una mozione o un’interpellanza da primo firmatario, lo score lo vedeva protagonista solo di 3 interrogazioni e una manciata di emendamenti a varie leggi.

Fino a che qualcosa è cambiato e Castricone è divenuto l’esordiente alfiere di questa fase difficilissima della gestione romana della lotta ai fondi per la ricostruzione, che vede il capoluogo in palese debito di quattrini, dato che non ci sono, e di rappresentanza, dato che è stata smantellata la governance in alcune pedine chiave: Aldo Mancurti (guida dell'unità di missione per il sisma a palazzo Chigi) e lo stesso Legnini a Roma, Paolo Aielli (direttore del'ufficio speciale per la ricostruzione) sul territorio.





E così, Castricone primo firmatario degli emendamenti sull’Aquila nel discusso decreto “Sblocca Italia” di Renzi, proseguendo il lavoro di Legnini. “Lo ringrazio, si è speso con impegno, generosità e sensibile solidarietà”, il plauso ricevuto dal sindaco del capoluogo, Massimo Cialente.

E lui si è fatto vivo di persona anche nel “cratere”, con la presenza a Fossa (L’Aquila), tra la miserrima pattuglia di 3 parlamentari su 21 eletti in questa regione che si sono degnati di rispondere all’appello dei sindaci terremotati.

E ancora, il deputato popolese si è fatto più vicino alle vicende aquilane tanto da partecipare anche alla riunione della delegazione abruzzese nella sede nazionale Pd di via del Nazareno con il vice segretario del partito, Lorenzo Guerini.

Da questo progressivo avvicinamento e da una serie di rumors che circolano nei corridoi della politica, la prospettiva di una scelta diversa, giovane, che sarebbe squisitamente renziana, per riempire quell’unica e sparuta casella di rappresentante abruzzese nel governo.

Anche se non è detto che un renziano al governo faccia bene alla causa, visto che, in quanto tale, a differenza di Legnini, difficilmente potrebbe sbattere i pugni sul tavolo in occasione delle battaglie storiche.





Castricone comunque sarebbe l’alternativa all’aquilana Pezzopane, senatrice con incarichi importanti come la vice presidenza della Giunta per le immunità che l’ha portata di fatto a diventare quella che ha fatto fuori Silvio Berlusconi da palazzo Madama.

Dopo aver mietuto successi politici in casa, vice presidente del Consiglio regionale, presidente della Provincia, assessore comunale dopo l’elezione con oltre 1.000 preferenze, un record, a dispetto dell’unica elezione persa per il bis in Provincia, sembrava avviatissima a una carriera brillante anche sul proscenio nazionale. Sembrava.

Perché le polemiche e gli imbarazzi interni anche al Pd nazionale, oltre che a quello locale, come già evidenziato da questo giornale, per i risvolti pubblici e mediatici di una relazione altrimenti legittima e privata come quella con l’ex spogliarellista Simone Coccia Colaiuta, non è detto che non possano frenare la sua ascesa.

A dirimere i dubbi, ovviamente, sarà il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che fin qui non ha mostrato alcuna fretta a occuparsi del mini-rimpasto visto che il sottosegretario abruzzese potrà scordarsi la delega all’Economia, che fa gola ad altri interessi e gruppi di potere e di partito, e dovrà trovare spazio altrove, magari all’interno delle deleghe della Presidenza del Consiglio.

Non è escluso neanche che Castricone abbia un incarico formale da sottosegretario e la stessa Pezzopane ne riceva uno ufficioso alle dipendenze di palazzo Chigi. Scenari mutevoli, su cui magari chiarirà definitivamente i ranghi il primo ministro nella visita all’Aquila che, però, sempre nel vertice con Guerini si è capito arriverà solo quando ci saranno risultati concreti, probabilmente alle calende greche.

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