RICOSTRUZIONE: LA ”FACCIA DELLE DONNE” IN DUE QUARTIERI A L’AQUILA

di Sara Ciambotti

20 Maggio 2013 13:01

L'Aquila -

L’AQUILA – Una L’Aquila a misura di donna, con architetture al femminile e progettazione partecipata per una ‘lettura di genere’ della realtà urbana.

È stato presentato questa mattina nella nuova aula consiliare del Comune dell’Aquila di Villa Gioia, il progetto “L’Aquila città per le donne”, patrocinato dal Comune, dalla consigliera regionale di parità e da Confcommercio, con i partner, assessorato alle Politiche sociali, le fondazioni Cassa di Risparmio e dell’Università degli studi dell’Aquila, Ance e Confindustria e in collaborazione con ActionAid.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di ricercare nuovi modelli di sostenibilità ambientale, sociale e del territorio, “in questa ricostruzione è molto importante lo sguardo delle donne, legato al ruolo che ciascuna di esse ha per la società aquilana, in quanto madri e lavoratrici, impegnate nel sociale, nelle attività e nelle istituzioni”, ha commentato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.





L’approccio di genere sarà sperimentato su due quartieri del capoluogo, agli opposti l’uno dall’altro per affollamento, centralità e concentrazione di attività. Si tratta del quartiere-dormitorio di Sant’Elia e quello del Torrione-San Francesco. Il primo, di recente edificazione, estraneo al tessuto urbano, è nato per colmare l’emergenza abitativa, il secondo, molto centrale, è invece fornito di attrezzature e servizi.

“Le donne hanno il diritto di accedere agli spazi pubblici e di viverli, e questi devono rispondere alle loro esigenze – ha spiegato Laura Tinari, imprenditrice, promotrice del progetto in particolare per il coordinamento legato alla parte economica – Fondamentale diventa la progettazione partecipata, incontri con le donne, puntuali nel tempo, per avere il loro aiuto nell’immaginare strategie volte ad aumentare la competitività del territorio e la leadership femminile”.

“Sarà fatta un’indagine nel mondo economico cittadino e verranno premiate le aziende che seguono il ‘bilinguismo di genere’ (presenza sia di uomini che di donne, ndr) soprattutto in ruoli manageriali”, ha concluso.

Il progetto si articola su tre linee: riorganizzare lo spazio urbano, ridare sicurezza e vivibilità dei luoghi pubblici e incentivare le pari opportunità tra i sessi in campo economico, e sarà fatto partendo proprio dai due quartieri con incontri al femminile. In questo ambito si articola la presenza di Chiara Mastrantonio, psicologa, che si occupa della dimensione sociale.





“Questi gruppi formeranno comunità per creare un processo di empowerment, la percezione del gruppo di poter influenzare il territorio, che agisce anche sull’autostima delle giovani aquilane – ha annunciato la Mastrantonio – Faremo delle passeggiate ‘safety walk’ in quei posti che noi percorriamo velocemente, di corsa o in macchina, per conoscere la città con occhi diversi e creare nuove occasioni di incontro e socializzazione”.

Nell’ambito della riorganizzazione urbana di inserisce Ileana Santone, architetto, che ha evidenziato il sessismo che traspare dalle architetture cittadine “con panchine troppo alte o troppo profonde – ha sottolineato – e la città è un’estensione della cultura sociale, perché la maggior parte dei ruoli importanti sono ricoperti da uomini. Per questo le donne hanno la necessità di riappropriarsi dei loro spazi e anche del diritto di progettazione”.

“Bisogna riscoprire in questi luoghi così tormentati la capacità di creare – ha commentato l’assessore dalle Politiche sociali Stefania Pezzopane – Qui si soddisfano le necessità vitali storiche ma anche le nuove esigenze, che sono quelle di vivere il territorio. Questa capacità di protagonismo delle donne, chiamata anche resilienza, è tipica delle aquilane, delle vere e proprie giocoliere tra famiglia e lavoro”.

“Un plauso importante va alle associazioni di categoria che hanno appoggiato questo progetto – ha concluso – che svolgono ruoli importanti nella nostra città cercando quotidianamente di innovarsi, ma pagano anche il dazio dei problemi che vi gravano”.

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