RICOSTRUZIONE: INGEGNERI IN RIVOLTA, ‘NELLE FRAZIONI TUTTO IMMOBILE’

28 Gennaio 2015 08:34

L'Aquila -

L'AQUILA – “Mi innamorerò della ricostruzione dell’Aquila”, aveva assicurato il sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione Paola De Micheli, in occasione della sua prima visita in città il 16 gennaio scorso.

Ad AbruzzoWeb Elio Masciovecchio, presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia dell’Aquila, suggerisce una condizione perché tale amore sia anche corrisposto, e da tutti gli aquilani, compresi i migliaia che vivono nelle 59 frazioni del capoluogo dove la ricostruzione è ferma: a differenza di quello che alla De Micheli è stato spiegato, forse con un eccesso di entusiasmo, dagli amministratori in un incontro in Comune.

“Nelle frazioni è ancora tutto fermo, è inutile negarlo – spiega Masciovecchio, invitando a un maggiore realismo – Eppure sono stati redatti un grande mole di progetti relativi agli aggregati edilizi dei centri storici. Di essi però quasi nessuno è stato esaminato e approvato. Nessuno che abbia poi avuto uno straccio di finanziamento, che sia diventato cantiere”.





E questo accade nelle frazioni dove la ricostruzione sarebbe dovuta partire per prima, come da cronoprogramma approvato dal Consiglio comunale nel marzo del 2013: Onna, San Gregorio, Tempera, Roio Poggio, Santa Rufina, Bazzano, Paganica, Camarda, Bagno e Arischia. Dove i cantieri dovevano aprire già a fine 2013.

Figurarsi per le frazioni dove la ricostruzione potrà essere avviata non prima del 2017 o addirittura prima del 2018. Perché i fondi sono pochi e vanno cadenzati anno per anno.

“In queste frazioni per molti aggregati si è in alto mare, anche con la progettazione”, conferma Masciovecchio.





L’impasse si registra mentre resta ancora vacante la direzione dell’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra), da quando Paolo Aielli, a fine settembre, ha lasciato il capoluogo terremotato per assumere la direzione dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato.

Il suo posto sarà però presto rimpiazzato da uno dei 29 candidati che si contendono un incarico prestigioso e una poltrona che vale 200 mila euro l’anno di stipendio per 3 anni. Il successore di Aielli, però, “questi soldi dovrà meritarseli, perché tanto è l’arretrato da smaltire”, ricorda Masciovecchio.

“Nei cassetti dell’ufficio speciale ci sono progetti depositati anche nel 2011, trasferiti dalla vecchia filiera, e tanti altri redatti con il nuovo metodo della scheda parametrica – conclude – Forse ci hanno fatto fare i progetti solo per farsi belli, per far credere che la ricostruzione procedeva veloce”. Anche se solo sulla carta. Filippo Tronca

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: