ANCE, ''BANDO PER ACQUISTO CASE PER EMERGENZA SISMA ANCORA FERMO''

RICOSTRUZIONE: GRIDO DI DOLORE IMPRESE TERAMANE, ”APPALTI 2017 NON PAGATI”

17 Aprile 2018 14:13

Teramo - Cronaca

TERAMO – Molti degli appalti commissionati per il ripristino immediato di infrastrutture pubbliche teramane dopo le scosse sismiche e la nevicata del gennaio 2017 non sono stati pagati, a causa della loro mancata rendicontazione alla Regione da parte degli Enti locali. È ancora fermo, tra l’altro, il bando per l’acquisto di case per l’emergenza sisma.

A denunciarlo in una nota l’Associazione nazionale dei costruttori edili di Teramo.

“Si è creata una situazione difficilissima – afferma il presidente dell’Ance di Teramo, Raffaele Falone – le imprese hanno risposto immediatamente alle richieste di intervento in emergenza ma non si aspettavano di dover attendere così a lungo per i pagamenti perché i comuni, non rendicontando le spese fatte alla Protezione civile, impediscono a quest’ultima di trasferire le risorse necessarie; si tratta infatti di opere interamente finanziate dalla Protezione Civile e che non pesano affatto sui bilanci dei comuni”.





Una dinamica quella dei ritardi e delle lungaggini burocratiche per rimborsi e pagamenti, a cui L’Aquila ha fatto da “apri fila”.

È di ieri infatti una notizia che ha molti punti in comune con questa vicenda: i mancati rimborsi agli albergatori aquilani che hanno ospitato gli sfollati del sisma del 6 aprile 2009, che dopo nove anni vantano crediti con la Protezione civile a più zeri.

Tornando al caso nel Teramano, ci sono altri casi, come ad esempio gli affidamenti operati in somma urgenza per gli stessi eventi calamitosi dalla Provincia di Teramo, correttamente rendicontati, per i quali si è ancora in attesa del trasferimento dei fondi da Roma.





“E anche in questo caso le imprese aspettano da un anno – prosegue la nota – A ciò si è anche aggiunto il caso del bando per l’acquisto di alloggi nuovi da dare agli sfollati pubblicato il 28 aprile 2017; la graduatoria è stata emanata il 25 ottobre 2017, successivamente un esposto ha dato l’avvio ad una indagine della magistratura contabile che ha bloccato tutto”.

Nel frattempo “le imprese che hanno offerto le case non hanno riscosso il prezzo pattuito e non possono vendere liberamente i propri beni e per di più vivono grossi problemi di liquidità ed il blocco dei cantieri. Viceversa le famiglie sfollate sono ancora sistemate in alloggi provvisori e lo Stato continua a pagare l’autonoma sistemazione fino a 60 mila euro annue per nucleo famigliare alloggiato in albergo”, spiega ancora la nota.

“Chiedo a tutte le autorità, ai rappresentanti politici, ai dirigenti degli Enti interessati – conclude il presidente – di fare uno sforzo per facilitare il completamento delle procedure che attengono ai pagamenti degli appalti effettuati ed al trasferimento delle case da destinare agli sfollati. L’Ance convocherà a breve un incontro sul tema”.

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