L'AQUILA, PRIMO CONVEGNO INTERNAZIONALE ''CONVERGENZE SOSTENIBILI DEI SAPERI'': ''CAPOLUOGO MODELLO GESTIONE EMERGENZA, SERVE LEGGE QUADRO''

RICOSTRUZIONE: ”GOVERNO NOMINI DELEGATO E RESTITUISCA GOVERNANCE UFFICI SPECIALI”

di Alessia Centi Pizzutilli

19 Ottobre 2018 20:24

L'Aquila - Video

L’AQUILA – “Mi auguro che il Governo voglia tempestivamente nominare il delegato alla Ricostruzione, io ho rivestito questo incarico seppur per poco tempo, e che voglia restituire la Governance agli Uffici speciali e alla struttura tecnica di Missione e che tutto si possa procedere speditamente”.

È quanto dichiarato dall’ex vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura (Csm), Giovanni Legnini, esponente del Pd, e prima sottosegretario all'Economia con delega al Cipe e alla ricostruzione, parlando, a margine del primo convegno internazionale “Convergenze sostenibili dei saperi – Una nuova visione per il territorio dell’Aquila”, che si è svolto oggi all’Aquila, all’Auditorium del Parco del Castello.

A discutere di Ricostruzione per una nuova visione per il territorio aquilano, duramente colpito dal sisma del 6 aprile 2009, anche in vista del decennale dell'anno prossimo, rappresentanti istituzionali, politici, professionisti e imprenditori di rilievo, tra cui il senatore di centrodestra eletto in Abruzzo ed ex ministro Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta e leader del movimento Idea, e il capo della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli. 

“Credo che sia fondamentale per il nostro Paese avere una legge quadro sulla ricostruzione, una serie di norme da utilizzare in tutte le circostanze e avere una struttura di riferimento, penso alla direzione generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per evitare che ad ogni evento eccezionale si ricominci da capo”, ha dichiarato il capo della protezione civile nazionale.

“C'è il modello L'Aquila – ha spiegato Borrelli – Emilia Romagna, c'è quello del Centro Italia, poi c'è il sisma di Ischia, che non si capisce come è stato gestito, anche se si sta cercando di dare una risposta anche per questo caso da parte del Governo, visto che per un periodo ad Ischia sono stati totalmente abbandonati”.

“L'Aquila sia per ragioni simboliche che oggettive, deve diventare il laboratorio per il rilancio delle aree interne dove trovare soluzioni e risolvere questa vera e propria emergenza nazionale”, ha sottolineato il senatore di centrodestra del Movimento Idea, Gaetano Quagliariello.





“Bisogna aprire un grande dibattito sulla vocazione di questi territorio nell'ambito dei quali gli aiuti pubblici verranno meno – ha spiegato ancora -. E bisogna tenere conto che il problema aree interne rappresenta uno delle più importanti emergenze nazionali”. 

L'ex ministro del Governo Monti ha precisato poi che “sarebbe necessario arrivare ad un modello unico di ricostruzione e mettere finalmente mano ad una legge nazionale sul rischio sismico”.

“La ricostruzione rischia di fermarsi, la maggior parte di caselle occupate da persone importanti nel processo decisionale oggi è vuota, si deve procedere a nuove nomine, inoltre bisogna accelerare la ricostruzione pubblica e affrontare la problematica che riguarda il personale”, ha spiegato ancora Quagliariello. “Su questo aspetto particolare mi auguro in buone notizie nelle prossime ore, che nascono dalla interlocuzione tra noi e il Governo”, ha concluso.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione nazionale piccole e medie industrie edili e manifatturiere (Aniem) della provincia dell’Aquila, presieduta dall’imprenditore aquilano Danilo Taddei, dalla Fondazione Magna Carta, da Confimi Abruzzo-Molise, dall’Istituto Superiore di Scienze religiose del capoluogo d’Abruzzo, e dall’Ordine degli Architetti della Provincia dell’Aquila, è stata patrocinata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia e dal Comune dell’Aquila.

“Parlo in virtù di ciò che ho fatto e vissuto negli anni pregressi, parlo da libero cittadino di questa regione interessata al fatto che la stessa progredisca, che vada avanti, cresca e risolva i suoi problemi. La Ricostruzione, come tutti sappiamo, vive una fase matura, avanzata, parlo dell’Aquila e del cratere del sisma del 2009, altro è il discorso che riguarda l’ultimo evento sismico, dove si registrano, difficoltà, problemi e ritardi”, ha spiegato Legnini a margine dell’incontro previsto per oggi pomeriggio. 

“La mia preoccupazione è il rallentamento che viene denunciato dagli amministratori, dalle imprese e dai cittadini – ha aggiunto – Io ricordo che uno dei miei ultimi atti Governo fu quello di chiedere lo stanziamento di risorse importanti, pluriennali, 5,1 miliardi di euro per il 2015, stanziati con la legge di Stabilità del 2014; le risorse ci sono, le strutture erano e sono efficienti ed efficaci, ma vanno guidate, a loro bisogna dare impulso e materiale, anche umano, per poter andare avanti. Impulso e continuità al processo di Ricostruzione di cui abbiamo bisogno”, ha concluso l’ex vice presidente del Csm.





Dall'incontro, poi, è emersa la volontà di istituire un tavolo di lavoro permanente nel quale vengano messe a confronto esperienze e progetti differenti, per creare un’idea unica e complessiva dell’Aquila del futuro, attraverso una Ricostruzione fisica, ma soprattutto sociale, che sia partecipata, sostenibile e condivisa, perché ben presto “i soldi per il mattone” finiranno e la vita dovrà comunque andare avanti.

“È stata fatta un’analisi della situazione degli ultimi 9 anni, mettendo a confronto le diverse esperienze di Ricostruzione nei terremoti di altri Paesi, abbiamo istituito un tavolo di lavoro che vogliamo far diventare permanente, che lavori tutto l’anno per creare idee legate al post Ricostruzione, perché quando finiranno i soldi per il mattone bisognerà ricostruire il tessuto sociale e ridare una vocazione alla città: dalla valorizzazione della montagna, al turismo religioso, dalla storia alla cultura, creando un tavolo che suggerisca alla parte politica delle basi sulle quali costruire dei progetti da sviluppare”, ha sottolineato il presidente dell’Aniem, Danilo Taddei ad AbruzzoWeb.

Tanti i temi, i problemi e le criticità di una città ancora da ricostruire affrontati durante l’evento: “Con il passare degli anni è scesa l’attenzione mediatica e politica sulla città, c’è stato un eccessivo avvicendamento delle figure tecniche che gestiscono la Ricostruzione, la città ha pagato lo scotto di una mancanza di continuità negli anni – ha spiegato ancora l’imprenditore aquilano – Speriamo di non vivere un momento drammatico con il cambio del capo della struttura tecnica, Raniero Fabrizi, per il quale non è stato ancora designato un sostituto, come  già successo per la struttura gestita da Paolo Esposito, rimasta orfana oggi per domani. Queste sono le problematiche che la politica dovrebbe anticipare e non subire”, ha concluso.

Marie Helene Brincknell, già inviata della Banca mondiale per la ricostruzione in Iraq, ha voluto riaccendere i riflettori sulla standardizzazione della normativa per la gestione e per il post-emergenza in casi di eventi catastrofici: “Ci vuole una legge unica in Italia non solo per la gestione dell’emergenza, ma anche per il post-terremoto. Come? Si potrebbe guardare all’esperienza del Giappone e adattarla al contesto italiano per esempio”, ha aggiunto. 

“Credo che in questi Convegni Internazionali, ci sia bisogno di scrivere delle regole del buon senso che a volte si trovano in antitesi con le leggi e le regole in vigore – ha spiegato l’architetto Masud Esmaillou, presidente di Green House, società contemporanea di progettazione bioclimatica nel campo della sostenibilità, e ideatore ed organizzatore tecnico nonché coordinatore dei relatori – Dobbiamo perfezionare gli strumenti già esistenti o proporre nuove regole ambientali, urbanistiche ed architettoniche, dove sia permessa una vera e sana crescita sociale; delle regole che prima di rispettare le leggi umane, rispettino le leggi della natura e non dimentichiamo che le norme sono per gli uomini e non gli uomini per le leggi”. 

“Quindi con coraggio dobbiamo anche riconoscere le leggi ed i regolamenti che calpestano i diritti umani, della vegetazione e degli animali e lavorare per un prototipo di regole Sostenibili per la città sostenibile del futuro e per le nuove generazioni. C’è quindi l’esigenza che in questi confronti internazionali si possa trovare una linea comune che eviti la possibilità di dare diverse interpretazioni e significati a ciò che dovrebbe essere invece un significato univoco e condivisibile sociale per la città – ha aggiunto – Una sorta di documento o manifesto che dica chiaramente, con la Convergenza sostenibile dei nostri saperi, che cosa facciamo in modo oggettivo. Convergenza sostenibile dei saperi, un progetto umano, un evento annuale Internazionale che deve diventare un percorso continuo, affinché L’Aquila diventi di nuovo, una città viva a dimensione dell’uomo, ed infine una città dell’ascolto, dove la città ascolta il suo cittadino ed i cittadino ascolta la sua città, dove per nessuna ragione al mondo, (neanche un terremoto) non deve esistere più un triste senso dell’abbandono”, ha concluso.

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