RICOSTRUZIONE: ”FONDI ALLE FRAZIONI”. PD, ”BUROCRAZIA PIU’ VELOCE”

di Roberto Santilli

23 Febbraio 2015 15:39

L'Aquila -

L’AQUILA – “Ora che i soldi ci sono, ma bisogna velocizzare la macchina della ricostruzione per spenderli. È tempo di assegnare una parte consistente delle risorse alle frazioni più colpite del Comune dell’Aquila. Anche se manca ancora una ‘testa’ per ricompletare la governance, quella della direzione della struttura di missione del dipartimento Sviluppo delle economie territoriali (Diset). In attesa che il premier Matteo Renzi venga all’Aquila”.

È quanto emerso nel corso di una conferenza stampa del Partito democratico dell’Aquila, all’indomani dello stanziamento da parte del Cipe di 1 miliardo e 126 milioni per la ricostruzione del capoluogo abruzzese terremotato e dei comuni del cratere sismico.
Alla conferenza hanno preso parte, tra gli altri, la senatrice Stefania Pezzopane, il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, l'assessore comunale alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, il consigliere comunale Stefano Palumbo e il segretario aquilano Stefano Albano.





Assente per altri impegni il sindaco, Massimo Cialente.

“Grazie all’impegno del governo di Renzi – ha affermato la Pezzopane – i 'gufi' di questa città, possiamo programmare un pezzo consistente di ricostruzione. La legge di stabilità per la prima volta ha permesso lo stanziamento di risorse cospicue che mano a mano verranno attribuite agli enti attraverso l’Ufficio speciale per la ricostruzione. E ora che la governance, per mesi e mesi senza ‘testa’, sta tornando alla normalità, va fatta funzionare la macchina burocratica”, ha aggiunto la senatrice, in riferimento ai periodo di forte impasse in quelli che sono i settori chiave della gestione della ricostruzione dell’Aquila, dalla delega governativa alla ricostruzione, passata tra mille difficoltà e ritardi da Giovanni Legnini a Paola De Micheli, alla direzione del Diset, passata da Aldo Mancurti a Giampiero Marchesi, e ancora alla direzione dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra), passata, come sopra, da Paolo Aielli a Raniero Fabrizi.

“Manca ancora la direzione dei Beni culturali – ha detto Lolli – per completare il riassetto della macchina della ricostruzione che è rimasta troppo tempo senza guida e di questo il governo ha delle grosse responsabilità. Però i soldi sono arrivati e come si ‘bastona’ il governo per le cose che non vanno, bisogna essere onesti e applaudire quando invece riesce a mantenere le promesse. Capisco lo scetticismo di qualcuno, ma ogni dubbio è stato spazzato via.





“Le pratiche devono uscire dall'Usra – ha dichiarato Di Stefano – perché fino ad oggi, quell'ufficio è andato per i fatti suoi. Non lo dico con astio, ma purtroppo è quello che è successo”.

Per Palumbo, “si era pensato, giustamente, di ricostruire insieme l'asse centrale aquilana e le 13 frazioni più colpite. L'indirizzo dato dal Consiglio comunale era corretto, purtroppo questo non è stato fatto e ora le frazioni sono molto indietro”.

 

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