RICOSTRUZIONE: FERELLA, ”RITARDI FRAZIONI? BENEDETTI INVENTO’ ASSE CENTRALE”

30 Settembre 2016 11:54

L'Aquila -

L'AQUILA – “Il consigliere Benedetti dimentica forse di aver bocciato, insieme con il suo partito e a sua maggioranza, il mio emendamento presentato in fase di discussione del cronoprogramma stesso che voleva proprio evitare le immani differenze di trattamento tra i cittadini dei numerosi centri storici delle frazioni e quelli della città”.

Lo dice il consigliere comunale dell'Aquila di Noi con Salvini Daniele Ferella, dopo che il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti ha detto che “il cronoprogramma va riscritto” perché la ricostruzione delle frazioni “è al palo”.





“Dire una cosa dopo aver fatto esattamente il contrario è la specialità preferita dal Pd aquilano – dice Ferella – . Qualche mese fa un gruppo di consiglieri del Pd si lamentava per l’aumento della Tari, dimenticando di averlo votato solo poche settimane prima. Oggi il presidente Benedetti parla di un cronoprogramma della ricostruzione delle frazioni, a suo dire, da rettificare”.

“D'altronde, se Benedetti nella scorsa legislatura ha proposto come priorità solo l’asse centrale della città come poteva riconoscere alle frazioni stessa dignità? Ora immagina un Ufficio Speciale ad hoc con stanziamento finanziario per le frazioni”.

“Dov'era quando proposi l'ordine del giorno per chiedere di creare un capitolo di bilancio comunale per la ricostruzione delle frazioni? Lui era uno dei fautori dell'impossibilità di farlo perche non si potevano spendere quelle somme. Dov’era negli ultimi anni quando pubblicavo i dati dello stato della ricostruzione delle frazioni e lamentavo il fatto che alcune frazioni non avrebbero visto, per scelta di questa amministrazione, alcun cantiere prima del 2019? Mi sembra di ricordare che fosse tra quelli che sghignazzavano quando proiettavo quei dati nel tempo e ne veniva fuori che alcune frazioni avevano aspettative di circa 100 anni per completare la ricostruzione. Vorrei capire: oggi cosa è cambiato?”.





“La risposta mi viene spontanea: tra pochi mesi si torna al voto e dentro il Pd cominciano le dispute per definire i posti che dovrà occupare ognuno”.

“Di proposte ce ne sono tante, non c’è bisogno di moltiplicare gli uffici, c’è necessità di organizzare diversamente il lavoro di coloro che già sono deputati a farlo”, conclude Benedetti.

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