RICOSTRUZIONE: FABRIZI CONDANNATO E SOSPESO, RICORSO CORTE COSTITUZIONALE

di Alberto Orsini

24 Gennaio 2015 08:28

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Finirà davanti alla Corte costituzionale la vicenda di Vittorio Fabrizi, capo dipartimento del settore Ricostruzione del Comune dell’Aquila che è stato sospeso dalle funzioni dirigenziali in base a un articolo particolarmente draconiano della cosiddetta “legge Severino”, dato che stoppa i dirigenti anche in caso di sentenza di condanna non definitiva.

Applicando questa norma, il Comune, con una nota a firma del segretario generale Carlo Pirozzolo, che è anche titolare ad interim dell’ufficio speciale per la ricostruzione (Usra), aveva sospeso Fabrizi, dopo la condanna a 10 mesi di reclusione con rito abbreviato per la vicenda della ricostruzione dell’abitazione della madre di un altro dirigente comunale, Mario Di Gregorio.

E come corollario, Fabrizi ha perso anche il potere di firma, per cui si è resa la sostituzione ad interim con la dirigente Enrica De Paulis.





Curiosamente tanto Fabrizi quanto Pirozzolo, tra l’altro, sono in corsa tra i 29 candidati per la guida dell’Usra per i prossimi 3 anni in successione a Paolo Aielli.

Nell’impugnare con ricorso d’urgenza il provvedimento comunale di sospensione, il legale di Fabrizi, Amedeo Ciuffetelli, ha sollevato la questione di costituzionalità dell’articolo 35 bis del decreto legislativo 165/2001, articolo introdotto proprio dalla “legge Severino”, al giudice del lavoro presso il tribunale del capoluogo, Annamaria Tracanna.

Ciuffetelli ha chiesto di rimettere gli atti ai giudici delle leggi, citando un atto simile di rimessione operato dal Tribunale amministrativo regionale della Campania nel caso del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e facendo leva sulla presunzione di innocenza che caratterizza l’ordinamento giudiziario italiano, di cui la norma statale a suo dire non terrebbe conto.





Se la richiesta sarà accolta, Fabrizi sarebbe nel frattempo reintegrato nelle funzioni, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale.

L’udienza è stata aggiornata al prossimo 28 gennaio dal giudice Tracanna che sta valutando ulteriori memorie e documenti prodotti prima di prendere una decisione.

Il Comune in questa vicenda è difeso da Ilda Coluzzi, dirigente del settore Risorse umane, in base a una norma che, per cause di lavoro in primo grado, prevede che un ente comunale possa stare in giudizio anche con un dirigente. Peraltro la Coluzzi è anche avvocato.

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