RICOSTRUZIONE EMICICLO, COLPO DI SCENA IANNINI PERDE L’APPALTO CHE VA A ROSA

di Filippo Tronca

2 Novembre 2014 10:00

L'Aquila -

L’AQUILA – Colpo di scena nel tormentato appalto per la ricostruzione di palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, fortemente danneggiato dal terremoto del 6 aprile 2009.

La commissione di gara, composta dall’architetto Piero Farinosi, presidente, dall’ingegner Francesco Bonanni, e dall’architetto Emilio Cianfaglione, ha ribaltato infatti il verdetto dell’aggiudicazione provvisoria dell’appalto, inizialmente vinto dall’associazione temporanea di imprese (Ati) costituita dai romani della Sac, Società appalti e costruzioni, e dall’imprenditore aquilano Eliseo Iannini, assegnando i lavori alla seconda classificata, l’aquilana Rosa Edilizia.

Il ripensamento è avvenuto subito dopo un “invito in autotutela e preavviso di ricorso” inoltrato da parte di Rosa Edilizia, che ha chiesto una nuova valutazione dell’offerta e dei criteri con cui si era stilata la graduatoria.

Nella prima seduta del 15 ottobre scorso la gara era stata aggiudicata dalla Società appalti e costruzioni e Iannini Spa, avendo ottenuto il miglior punteggio con un’offerta al ribasso sul prezzo del 28,9 per cento, e un’offerta di riduzione sul tempo del 49,3 per cento.

Il punteggio complessivo era di 82,7, di pochi decimali superiore a quello di Rosa Edilizia che di punti ne aveva ottenuti 82,2.





Nella seduta pubblica del 21 ottobre, riconvocata a seguito della richiesta in autotutela, Rosa Edilizia è salita al primo posto, con un’offerta un ribasso sul prezzo del 23,5 per cento e una riduzione sul tempo del 45 per cento.

Ma, questo il requisito determinante, in virtù di un miglior punteggio attribuito all’offerta tecnica. Totale 85,9 punti, superiori, seppur di poco, a quelli ottenuti nel riconteggio dalla Sac-Iannini che si è fermata a 85,6.

Secondo quanto si è appreso, la Sac-Iannini non avrebbe intenzione di presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale.

Scelta che sarebbe in decisa controtendenza rispetto ad altri bandi di gara che quasi sempre subiscono, proprio a causa dei ricorsi, grossi ritardi nel trasformarsi finalmente in cantieri.

Prima di ipotizzare il via ai lavori, tuttavia, bisognerà ancora attendere di capire che cosa avranno intenzione di fare le altre ditte che seguono in graduatoria: la Ati I Platani, che ha totalizzato 81,4 punti, la Maltauro costruzioni, 66,3 punti, Italiana costruzioni, 58,6, la Coveco spa, 45,6, il Consorzio C.s.e.e., 35,6, la Iciet Egeenering 32,8, e infine la Ati Samoa restauri, 32,1.





L’importo complessivo dei lavori è stato stimato in 13,8 milioni di euro, suddivisi in 10,6 per l’ammodernamento e i lavori sull’immobile e 813 mila euro per la progettazione esecutiva.

I fondi erogati dal Cipe sono disponibili dal 2012. Il progetto preliminare è stato redatto invece dall’Ufficio tecnico del Consiglio regionale.

Nel dettaglio, gli interventi riguarderanno il palazzo ex Gioventù italiana del littorio (Gil), dove nel 2008 era stata realizzata la nuova aula consiliare, e il complesso dell’ex convento, con il colonnato, sottoposti a vincolo della Soprintendenza ai beni artistici, con base d’asta di 10 milioni e 600 mila euro.

L’iter dell’aggiudicazione dell’appalto aveva subito un rallentamento a causa di un errore nella relazione geologica, relativo alla classificazione del suolo, allegata al progetto preliminare.

Assegnato l’appalto in via definitiva, i lavori dovranno concludersi, prevede il bando, in 700 giorni.

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