RICOSTRUZIONE EMICICLO, CAMBIA TUTTO: IL TAR ACCOGLIE RICORSO, NUOVI RITARDI

di Alberto Orsini

26 Marzo 2015 18:01

L'Aquila -

L’AQUILA – Il Tar rivoluziona la ricostruzione post-sisma di palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, annullando l’aggiudicazione definitiva all’impresa aquilana Rosa Edilizia dei lavori da 14 milioni di euro, dopo aver accolto il ricorso del raggruppamento temporaneo (Rti) tra la romana Sac e l’aquilana Iannini costruzioni.

Un colpo di scena clamoroso che allontana ancora un po’ l’inizio dei lavori che, è già stato stimato, partiranno con una zavorra di oltre 1.400 giorni di tempi persi per burocrazia, gli otto ricorsi al giudice amministrativo e altro tempo perso con la struttura che giace ancora puntellata.

Sac e Iannini, inizialmente aggiudicatarie dell’appalto, erano state poi escluse a seguito di un riconteggio dei punteggi di gara richiesto dall’originaria seconda classificata, appunto Rosa Edilizia, che era stata premiata, scavalcando i ricorrenti in classifica e acquisendo la commessa. Ora la situazione si è di nuovo rovesciata e la graduatoria è tornata quella originale.

Tra le contestazioni dei giudici amministrativi, il fatto che la somma delle quote percentuali di partecipazione dei tecnici che avrebbero stilato l’opera per Rosa sforava, arrivando al 120%, facendo diventare l’offerta “parziale e incompleta” a causa della “inattendibilità delle dichiarazioni”.





Bacchettate anche all’ente pubblico che non ha chiesto al concorrente aggiudicatario, “di comprovare il possesso dei requisiti dichiarati”.

Di qui l'accoglimento del ricorso di Sac-Iannini, il rigetto del ricorso incidentale intentato da Rosa per difendersi e l’annullamento dell’aggiudicazione e del contratto.

Curiosamente, i giudici Bruno Mollica (presidente), Maria Abbruzzese (consigliere) e Paola Anna Gemma Di Cesare (estensore) sono gli stessi che hanno dato invece torto a Iannini in un altro ricorso, contro il Comune per il risarcimento danni sulla cancellazione del progetto metropolitana di superficie.

Nell’affrontare questa causa, il Tar ha applicato alla lettera la nuova norma contenuta nel decreto “Sblocca Italia”, che prevede, in caso di contenziosi sulle opere pubbliche, una corsia preferenziale con fissazione dell’udienza di merito entro 30 giorni, in questo caso lo scorso 11 marzo.

UN APPALTO CONTRASTATO

Alla fine del 2014 è stato presentato ufficialmente il progetto dai tecnici del Consiglio regionale, organizzato nonostante il ricorso fosse sub iudice.





Un progetto che, è stato annunciato, prevede soluzioni definite avveniristiche come una nuova sala per conferenze e concerti sotto la piazza principale del colonnato, la scomparsa dello “scalone” di accesso dalla parte storica a quella moderna, la riscoperta del chiostro su cui è stato edificata la struttura e così via.

I progettisti hanno mostrato ottimismo di fronte a questo che è l’ottavo ricorso del tormentato appalto, dopo i primi sette che erano stati inoltrati al Tar anni fa dalle ditte escluse, alcune delle quali effettivamente riammesse in graduatoria.

Sull’istanza più recente si è creato anche imbarazzo nel mondo dei costruttori, a dispetto di quanto affermato dal presidente provinciale, Gianni Frattale, perché l’imprenditore del capoluogo Eliseo Iannini è nel direttivo Ance come il suo avversario Walter Rosa e, almeno in principio, sembrava che avrebbe lasciato sola la Sac sulla strada del ricorso.

Ma alla fine, oltre che dall’amministratore delegato di Sac, Emiliano Cerasi, l’istanza ai giudici amministrativi è risultata firmata anche dal legale rappresentante della Iannini Costruzioni, Roberto Ceccoli.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: