RICOSTRUZIONE EMICICLO: 3 DITTE ESCLUSE RIAMMESSE DAL TAR, A BREVE LA SCELTA

7 Agosto 2014 17:06

Regione -

L’AQUILA – Crepe dappertutto, puntelli di legno e transenne a reggere le strutture cadenti, gli stucchi, gli arazzi e le prestigiose sale impolverate e vuote.

A 5 dal terremoto del 6 aprile 2009, non è certo un bel vedere l’ingresso principale del palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, così come il vicino palazzo ex Gioventù italiana del littorio (Gil), sede della presidenza dell’assemblea legislativa dopo aver ospitato per decenni una scuola superiore.

Qualcosa, tuttavia, finalmente si muove e può ormai dirsi vicina l’aggiudicazione di un appalto da 13,8 milioni di euro, frenata prima da un errore nella relazione geologica nel progetto preliminare e poi dai contenziosi che hanno fatto seguito al bando, pubblicato nel luglio 2013.

Dopo un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) andato a buon fine, sono state infatti riammesse 3 delle 7 ditte, su un totale di 13, escluse a marzo dalla commissione di gara per mancanza di adeguati requisiti tecnici e formali.





E a questo punto non dovrebbero esserci più impedimenti per l’assegnazione dell’appalto, per il quale i fondi stanziati dal Cipe sono disponibili dal 2012 mentre i lavori dovranno essere completati in un tempo massimo di 900 giorni.

LE DITTE

Le aziende che tornano in gioco sono la Iciet Engineering; il raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Csee Consorzio, Edilfrair e Coaf; l’associazione temporanea di imprese Samoa restauri, Sepe Costruzione, Citecno.

Si contenderanno l’appalto, in base all’offerta migliore in termini di costi e qualità dell’intervento, con le altre 6 già ammesse: la Italiana costruzioni, la Coveco, la Maltauro costruzioni, Rti Rosa edilizia, Ricci Guido ed Elettroidrauica Silvi, l’Ati costituita da Società appalti costruzioni e Costruzioni Iannini, l’Ati costituita da Co.ge.a e I Platani.

La Coveco è un consorzio assurto alle cronache nazionali in quanto il suo presidente, Franco Morbiolo, è indagato nell’ambito della faraonica opera pubblica per la realizzazione del Mose, il sistema di difesa di Venezia dall’acqua alta. La Maltauro è invece finita nei guai nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Milano che ha portato all'arresto dell'amministratore delegato Enrico Maltauro per una presunta associazione a delinquere volta a truccare gli appalti pubblici dell’Expo Milano 2015.





I LAVORI

Gli interventi riguarderanno il complesso dell’ex convento con il relativo colonnato e la sala Michetti, ma anche il palazzo ex Gil in via Iacobucci, che pure era stato restaurato nel 2007, due anni prima del sisma, con un intervento costato 10 milioni di euro, per ospitare gli uffici della presidenza e la nuova aula consiliare, dotata di modernissimi sistemi di illuminazione, climatizzazione, impianto di videoconferenza, telecamere a puntamento automatico e sistema di voto elettronico.

Nell’edificio erano state allestite anche sale espositive di importanti reperti archeologici rinvenuti nelle necropoli del territorio regionale, tra cui il letto d’osso dei Marsi dalla necropoli di Collelongo (L’Aquila).

Ma sul palazzo evidentemente vegliava una cattiva stella. Inaugurata in pompa magna dall’allora presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, la sala del Consiglio è stata utilizzata una sola volta, per essere poi chiusa per ulteriori adeguamenti.

E poi per il terremoto che ha gravemente danneggiato l’intero stabile. Filippo Tronca

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