IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI, MASSIMO BRAY: ''SONO COLPITO E TURBATO''

RICOSTRUZIONE: CRITICI D’ARTE IN CORTEO ‘L’AQUILA E’ UNA QUESTIONE NAZIONALE”

5 Maggio 2013 18:31

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L’AQUILA – Primo corteo degli storici d’arte per le vie del centro storico dell’Aquila.

‘E’ il primo nostro corteo nella storia della Repubblica italiana – ha detto l’ideatore dell’iniziativa, Tomaso Montanari che guidava la manifestazione – qui è l’Italia, L’Aquila non è solo una questione dell’Abruzzo, è una questione nazionale’.

A sfilare tra i 500 critici d’arte, sfidando una pioggia battente, il ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. ma anche il celebre Vittorio Sgarbi, che ha bocciato l’auditorium di Renzo Piano e ha affermato che “la ricostruzione è più importante dell’Imu”.

Tra i promotori dell’iniziativa l’associazione Italia Nostra.

”LE SCELTE POLITICHE, UNA SECONDA MORTE”

Gli storici dell’arte oggi a L’Aquila ‘intendono scuotere con forza tutte le istituzioni e ogni cittadino italiano. Vogliamo ricordare che non ha paragone al mondo la tragedia di un simile centro monumentale abitato, che ancora giace distrutto, a quattro anni dal terremoto che l’ha devastato, e a quattro anni dalle scelte politiche che l’hanno condannato ad una seconda morte’.

Questo un passaggio del documento sottoscritto dagli storici dell’arte, che hanno sfilato oggi a L’Aquila per un’iniziativa unica nel suo genere, ideata dallo storico Tomaso Montanari.

Gli storici dell’arte pronunciano un secco ‘no’ alla trasformazione de L’Aquila in una Aquilaland. Il documento e’ stato letto nell’incontro gremito, organizzato nel capoluogo abruzzese nella chiesa di S.Giuseppe Artigiano. Presente il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray; tra gli storici, Salvatore Settis e Vittorio Sgarbi.





In particolare, nel documento si sottolinea che ‘L’Aquila e’ una tragedia italiana’ e ‘oggi la comunita’ nazionale e la storia dell’arte e’ a L’Aquila per dire che il centro e’ un unico monumento di assoluto valore culturale, che appartiene alla nazione, e che ora la nazione deve essere al servizio de L’Aquila’.

‘La ricostruzione della citta’ di pietre – scrivono ancora nel documento – non basta. Per questo la nostra giornata e’ intitolata alla ricostruzione civile’.

Quattro i punti qualificanti delle richieste degli storici dell’arte: il restauro del centro monumentale de L’Aquila sia prima urgenza della politica nazionale e il flusso del finanziamento sia costante; L’Aquila risorga com’era e dov’era; si rinunci ad ogni progetto di trasformare L’Aquila in una sorta di Aquilaland, cioe’ un parco a tema; la ricostruzione si inserisca in una pianificazione urbanistica, governata dalla mano pubblica e non deviata da interessi privati. Alla manifestazione ha dato il suo sostegno Italia Nostra.

SGARBI: ”RICOSTRUIRE CONTA PIU’ DELL’IMU”

‘L’Imu sara’ importante, ma bisogna dire a Berlusconi che piu’ dell’Imu e’ importante L’Aquila. E’ L’Aquila la vera Imu’.

Lo ha detto Vittorio Sgarbi parlando con i giornalisti, a margine della riunione oggi a L’Aquila degli storici dell’arte provenienti da tutta Italia.

‘Qualunque governo – ha detto Sgarbi – ha la sua dignita’ e la misura della sua capacita’ con la ricostruzione de L’Aquila, che non puo’ essere al secondo o all’ottavo posto ma dev’essere il primo punto e non perche’ e’ a favore degli aquilani, ma perche’ e’ a favore dell’umanita’. Una citta’ cosi’ importante, in queste condizioni, e’ una vergogna per qualunque governo, e qualunque governo demerita se non decide di dare il massimo degli impegni e dei suoi danari a questa funzione simbolica’.

Ricostruire com’era e dov’era ‘non e’ una ricostruzione meccanica e passiva – ha aggiunto Sgarbi – ma una ricostruzione migliorativa’. Alla domanda su cosa pensasse dell’auditorium di Renzo Piano costruito a L’Aquila, Sgarbi ha risposto: ‘Una schifezza. Sara’ bella l’architettura di Piano ma la faccia da un’altra parte’.

E su L’Aquila capitale della cultura del 2019, Sgarbi ha detto: ‘E’ una berlusconata. Meglio il restauro’.

Sarebbe meglio pensare, secondo Sgarbi, a L’Aquila come ‘capitale onoraria della cultura. Sarei contento che nel 2019 fosse completamente recuperata e si potesse venire a mangiare in un ristorante come se fosse tutto tornato alla normalita”.





IL MINISTRO BRAY: ”SONO COLPITO E TURBATO”

‘Questi sono luoghi feriti in profondita’. Sono colpito e turbato’.

Lo ha detto il Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, partecipando all’Aquila al primo corteo nazionale degli storici d’arte, organizzato nel capoluogo abruzzese.

Queste comunità sono state private della loro storia, dei loro luoghi e delle tracce della loro memoria’, ha proseguito il ministro, che ha voluto anche camminare da solo tra le vie del centro storico segnate da cantieri e puntellamenti.

Rispondendo a una domanda sulla ricostruzione ferma dopo quattro anni dal 6 aprile 2009 il ministro ha risposto: ‘troppo facile dire ‘faremo di tutto’. Sto cercando di capire per farmi un’idea. Mi sembra che il ministero abbia competenze e risorse di grandissima qualità’.

Ieri il ministro ha fatto visita al cantiere di restauro della chiesa di San Pietro Apostolo e della casa della Cultura nella frazione aquilana di Onna.

SETTIS: ”NON DIVENTI UNA NUOVA POMPEI O DISNEYLAND”

L’Aquila ‘rischiava ed è ancora una nuova Pompei. Bisogna evitare che diventi solo una Disneyland’.

Lo ha detto lo storico d’arte Salvatore Settis partecipando al corteo.

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