RICOSTRUZIONE: CORBELLINO, BORGO FANTASMA POCHI ABITANTI E UN PIANO LENTO A SBLOCCARSI

di Filippo Tronca

8 Aprile 2014 08:04

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L'AQUILA – ll Piano di ricostruzione del Comune di Fagnano (L'Aquila) va molto, molto, piano.

Gli effetti della mancata approvazione dello strumento tecnico, senza cui non possono partire i cantieri nei centri storici terremotati, si possono toccare con mano passeggiando dentro Corbellino, una delle dieci frazioni del comune terremotato lungo la valle dell’Aterno: vicoli invasi dall’erba, case abbattute a metà e pericolanti, affianco a pagliai abbandonati puntellati con tale quantità di tubi e putrelle manco fosse una cattedrale. E poi, case poco danneggiate che vedono peggiorare di stagione in stagione la loro condizione statica, a causa delle infiltrazioni d’acqua. E soprattutto nessuna persona, nessun essere vivente che si ha il piacere di incontrare, a parte un cane zoppo.

Nel comune di Fagnano i residenti sono appena 450. I nuclei familiari sfollati e ospitati nei Map sono una sessantina.

I giovani continuano ad andare via, e ci sono molte persone anziane, oltre cinquanta over 80.

Ad accompagnarci per il paese è Elpidio Leli, che gestisce dal 2005 un ristorante e un bed&breakfast, arrivato a Corbellino nel 2004, con il sogno di trasformare questo borgo in un albergo diffuso e restituirgli un futuro diverso dall'inesorabile spopolamento.

“Qui è tutto fermo – spiega con rabbia – e sono passati cinque anni. Dopo il terremoto mi sono attrezzato per non chiudere l’attività, ho costruito un fabbricato sul mio terreno edificabile per sostituire l’edificio inagibile dove c'erano le camere. Con le seconde case inagibili, in estate tornano pochissimi paesani che vivono altrove, e io ho perso il 50 per cento del fatturato. E nessuno mi ha aiutato. Se la ricostruzione del paese non parte subito, sarò costretto a gettare la spugna”.





A bloccare l’inizio lavori la mancata approvazione del Piano di ricostruzione, che il Comune di Fagnano ha affidato con bando pubblico ad una società umbra, che se l'è aggiudicato con un’offerta di appena 120 mila euro rispetto ai 175 mila previsti.

Il Piano ha in programma un futuro impegno di spesa di quasi 160 milioni di euro. Una cifra considerevole, per dieci piccole frazioni. Poi però l’iter si è bloccato in Provincia, a un passo dall’approvazione definitiva.

Chiediamo lumi al sindaco di Fagnano Giovanni Rosa, che non si scompone e rassicura: “La nostra scelta è stata quella di non fare un affidamento diretto alle Università, perché ritenevamo e riteniamo che per importi di una certa consistenza serva una gara di evidenza pubblica. Abbiamo fatto risparmiare soldi pubblici, ci sono Piani che sono costati cinque volte il nostro a parità di intervento previsto. Questa scelta ha avuto bisogno di più tempo, per l’iter, ma anche per i ricorsi che ci sono stati. Il Piano di ricostruzione comunque sarà approvato entro l’estate, mancano oramai pochi passaggi, con la Provincia abbiamo risolto. Senza dimenticare che si tratta di un obbligo di legge”

Leli assieme a molti cittadini protesta però per la mancanza di chiarezza ed efficienza da parte di chi amministra.

“A febbraio nel corso di un consiglio comunale straordinario – spiega Leli – per l’ennesima volta il sindaco Rosa e il vicesindaco Mauro Fattore, hanno comunicato che ci sono problemi con la Provincia, senza però spiegare quali. E poi per l’ennesima volta hanno annunciato che sarebbe stata questione di poche settimane. Ma non è la prima volta, non gli crediamo più”.

Non sarebbe però corretto dire che tutto è fermo, aggiunge Leli, perché il Comune “ha proceduto a numerosi abbattimenti di edifici, anche antichi e facenti parte della trama urbana originaria di questi borghi. Mentre ha consentito di costruire nuovi edifici fuori i centri storici”.

“La vicina frazione di Vallecupa – spiega – è stata in parte rasa al suolo, e lo stesso è avvento anche qui a Corbellino e in altre frazioni, secondo me senza nessun criterio, senza conservare le pietre antiche, senza catalogare gli elementi di pregio, senza tener conto che l'edilizia tradizionale in pietra è la risorsa più preziosa che abbiamo. E io sono venuto ad investire 250 mila euro qui, proprio perchè c'era un borgo con determinate caratteristiche. Il Comune dice che è stato fatto per ragioni di sicurezza, ma se tutti avessero adottato questo criterio, si sarebbe abbattuto buona parte del cratere sismico. Nel frattempo – incalza Leli – sono stati spesi svariati milioni di euro per interventi su abitazioni fatiscenti, senza un criterio urbanistico né estetico”.





Insomma, da queste parti non c'è più tempo da perdere: ritardare ancora l'avvio della ricostruzione singnifca condannare al definitivo spopolamento borghi antichi che un futuro potrebbero ancora averlo.

LA REPLICA DEL VICE SINDACO FATTORE

Riceviamo e pubbichiamo la replica dal vicesindaco Mauro Fattore a quanto affermato dall'imprenditore Elpidio Lely nel nostro articolo dedicato al Piano di ricostruzione del Comune di Fagnano.

LA NOTA COMPLETA

Da una lettura del vostro articolo sul Piano di Ricostruzione del Comune di Fagnano Alto, emergono, da parte del signor Elpidio Lely. molte inesattezze ed accuse precise, rivolte all’Amministrazione sarebbero tutte da smentire, replicare ed affidare alle autorità giudiziarie per la verifica dell’esistenza degli estremi di querela, ma non avendo tempo da perdere con chi ama divertirsi con il nulla, ritengo sia più utile continuare a lavorare.

Tuttavia mi corre l’obbligo fare alcune rapide precisazioni, non fosse altro per onore della verità, circa le demolizioni eseguite e devo dire che il signor Lely ha ragione. Non siamo stati in grado di completare il programma, avremmo dovuto demolire tutte le opere abusive realizzate proprio a Corbellino e da una sola persona.

A parziale scusante per le nostre inadempienze, devo aggiungere che eravamo impegnati con i Carabinieri, sempre a Corbellino, a riprendere possesso dei MAP utilizzati impropriamente, ma di questo se ne occuperà presto la magistratura.

Per la sofferta vicenda del Piano di Ricostruzione, molto presto avremo modo di riparlarne, con una conferenza stampa che spiegherà in quale modo è stato maltrattato il Comune di Fagnano Alto.

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