RICOSTRUZIONE: CONTROLLI ASL SU 15 MILA LAVORATORI DEI CANTIERI

25 Febbraio 2014 16:36

L'Aquila -

L’AQUILA – Operatori della Asl numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila nei cantieri per tutelare la salute di circa 15.000 lavoratori impegnati nel più grande cantiere edile d’Europa: L’Aquila del post-sisma.

In virtù di un accordo a quattro stipulato con Università del capoluogo, Inail e Comitato paritetico territoriale, l’azienda effettuerà prelievi a campione nei cantieri.

Obiettivo, verificare l’impatto sulla salute delle maestranze di alcune sostanze, impiegate in edilizia, tramite monitoraggio delle polveri, controlli sanitari e ricerca scientifica.

Insomma, uno studio a 360 gradi sull’esposizione degli operai ai rischi di sostanze chimiche elaborate dalle recenti tecnologie; il progetto, peraltro, riguarderà anche gli eventuali pericoli sulla salute della popolazione dovuti alle demolizioni post sisma.





Dopo l’intesa a quattro sottoscritta recentemente, è stata già avviata la prima fase per l’inizio delle procedure d’acquisto di moderne apparecchiature e il reclutamento, con le modalità di legge, del personale che effettuerà i controlli.

Trascorsa questa fase di preparazione, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno scatterà l’attuazione del progetto, di durata 2 anni, con i prelievi nei cantieri.

L’accordo prevede, per ciascuno degli enti coinvolti, un ruolo specifico che culminerà in un efficace gioco di squadra: la Asl raccoglierà campioni di materiale sui luoghi di lavoro ed effettuerà visite sui lavoratori con sintomi di malattie, l’Università farà ricerca sui campioni e quindi investigazione scientifica, l’Inail finanzierà in parte il progetto, spesa complessiva circa 150 mila euro, mentre il Comitato paritetico territoriale (che raggruppa datori di lavoro e maestranze) farà da ‘collante’ con il mondo dell’edilizia.

Si tratta della più capillare operazione in difesa della salute dal sisma a oggi, in quello che viene considerato il più importante polo edile del vecchio continente, appunto il territorio aquilano del dopo sisma, in cui 3 mila imprese sono impegnate nella ricostruzione.





Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, fibre e resine di alcuni materiali impiegati nell’edilizia, frutto delle ultime tecnologie del settore, di cui non si conosce attualmente l’impatto sull’organismo.

Nei cantieri verranno raccolti oltre 100 prelievi a campione dal servizio Asl di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, diretto da Domenico Pompei. Il materiale sarà poi analizzato dal dipartimento di Salute pubblica, scienze della vita e dell’ambiente dell’Università dell’Aquila.

 “L’obiettivo – dichiara Pompei – è prevenire e monitorare il rischio di malattie delle maestranze, occupate nelle attività di demolizione e ricostruzione del bacino aquilano e delle frazioni, soprattutto per alcune sostanze chimiche di cui non è ancora del tutto noto l’effetto sulla salute”.

“L’Aquila è considerata, in questo momento, il più grande cantiere d’Europa e i servizi della Asl, insieme con gli altri enti coinvolti, si mobiliteranno per fare una ‘fotografia’ dell’esistente, mettere a punto strategie di tutela e ridurre così i pericoli per lavoratori e popolazione”, conclude.

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