IL SINDACO DELL'AQUILA AD ABRUZZOWEB, ''RAPPORTO DEFICIT/PIL E' FOLLIA''

RICOSTRUZIONE: CIALENTE CRITICA RENZI, ”NO AL 3%, LA FRANCIA HA PIU’ CORAGGIO”

di Roberto Santilli

6 Ottobre 2014 08:36

L'Aquila -

L’AQUILA – “Siamo di fronte al più grande disastro sociale europeo dalla seconda guerra mondiale. E questa città, nel frattempo, rischia di non essere ricostruita dopo un terremoto devastante per il rispetto di una regola assurda”.

Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila, torna a suonarle alle tecnocrazie legate alla moneta unica e ai Trattati sovranazionali, all’indomani dell’annuncio della Francia sulla volontà di non rispettare, per altri 2 anni, dal 2015 al 2017, il rapporto deficit/Pil fissato al 3 per cento. 

Una regola che non piace al premier, Matteo Renzi, segretario del Partito democratico, “casa” politica di Cialente, che il 15 ottobre sarà all’Aquila e in altri posti d’Abruzzo, ma che dallo stesso Renzi viene accettata, pur con qualche lamentela. 





“I francesi hanno coraggio, li ammiro molto – dice ad AbruzzoWeb un Cialente a metà fra il deluso e l’arrabbiato – ma non c’è solo questo sul piatto povero d’Europa. La disoccupazione negli Stati Uniti d’America è tornata per la prima volta dal 2008 sotto il 6 per cento. Gli Usa, a modo loro e in senso lato, hanno dunque scelto di intraprendere delle politiche keynesiane, producendo lavoro e rilanciando la domanda interna. Tra l’altro, senza grandi cambiamenti strutturali o riforme”.

“Detto questo – prosegue il primo cittadino aquilano, più volte critico nei confronti dell’Unione europea – resta una certezza, il problema più grave, che non è certo l’articolo 18, ma il vincolo del 3 per cento voluto da banchieri e tecnocrati dell’Euro. La cura che sta uccidendo il paziente”.

D’altra parte, dice ancora il sindaco, “Il governo di Mario Monti fu imposto nel 2011 dall’Europa delle banche e della finanza, è storia nota, lo dice pure un esperto come il filosofo e sociologo Jurgen Habermasn. Ora però bisogna rilanciare gli investimenti pubblici, ovviamente tenendo d’occhio le caste, le lobby, i corruttori – sottolinea – quei cancri che hanno causato per esempio il disastro dei nostri Progetti C.a.s.e.”.





Il riferimento è allo scandalo sulla malcostruzione degli insediamenti abitativi, con il crollo di un balcone e un'inchiesta della magistratura che porterà a sequestrarne 800, costruiti quando era in carica il governo di Silvio Berlusconi per far fronte all’emergenza post-sisma 2009. 

“Ma ci sono, purtroppo, molte altre assurdità – rimarca ancora Cialente – come quella secondo cui L’Aquila non può essere ricostruita dopo una calamità naturale neanche accendendo un mutuo con le banche”.

“Con la politica dell’affamare i cavalli la Germania impone il rigore agli altri, distruggendo, tra l'altro, la manufatturiera e le grandi industrie italiane, un tempo fiore all'occhiello nel mondo – incalza l'amministratore – Quando si ricostruirà la storia, questa storia, penso che i responsabili europei verranno giudicati con estrema severità. Qui le banche prestano solo ai ricchi. E intanto in Italia, L’Aquila compresa, sono tornati xenofobia, razzismo, voglia di estrema destra”.

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