MEGA APPALTO A VENTI IMPRESE. BALLETTO DI CIFRE, ''NON 120 MILIONI'', MA PER ASSESSORE SONO 68 MINORANZE, ''NON C'E' TRASPARENZA''. AVVOCATO ATTACCA MEDIA

RICOSTRUZIONE BARETE: ”RISPETTATE NORME”, COMMISSARI CONTRO ”FALSITA”’ OPPOSIZIONI

9 Dicembre 2018 11:41

L'Aquila -

L'AQUILA – “Tutto è stato fatto secondo le regole e con trasparenza, e dopo un anno di lavoro cominciano a Barete ad essere depositati i primi progetti a quasi dieci anni dal sisma e questo risultato rende evidentemente furiosa l’opposizione. E comunque l’importo dei lavori è di circa 25 milioni e non 120 milioni come è stato detto”.

Ad una settimana dal divampare del caso denunciato dalle opposizioni sul mega appalto per la ricostruzione privata nel piccolo ma effervescente centro aquilano, scendono in campo i tre commissari, gli avvocati Stefania Pastore, ed i fratelli Lucio e Luisa Leopardi

I tre professionisti nominati dal sindaco, Leonardo Gattuso, per sbloccare iter fermi da 10 anni, ribattono con decisione alle minoranza del comune dell’Alto Aterno aquilano, rivendicando la correttezza dei percorsi avviati per assegnare ad una ventina di imprese la ricostruzione di circa 90 aggregati edilizi privati. Gli avvocati in questione “processano” anche i media resi di non aver verificato le notizie fornite dagli oppositori in Comune. 

Ma polemiche, scontri e divergenze di veduta, non si placano, soprattutto tra Gattuso, riconfermato nello scorso mese di giugno dopo una velenosa campagna elettorale, e le opposizioni che hanno minacciato esposti in Procura chiedendo le dimissioni del sindaco e la revoca dei commissari e del maga appalto. 

Tra le parti, ieri c’è stato un secco botta risposta: il primo cittadino, in una nota non inviata ad Abruzzoweb che ha fatto esplodere il caso, contrattacca di aver lui presentato un esposto alla magistratura sottolineando che “sono state dette tutte falsità”, le opposizioni, con l’ex candidato sindaco, Claudio Gregori, che è stato vice sindaco nella precedente Giunta, conferma “la mancanza di trasparenza”, denunciando che il Comune ha perso il documento di richiesta di accesso agli atti che è stata dovuta ripresentare.

Sempre ieri è andato in scena il balletto delle cifre: per le opposizioni si tratterebbe di 120 milioni, per il sindaco ed i commissari 25, per un assessore comunale 68 milioni.

Gli appalti sarebbero stati assegnati con un iter semplificato, come accade in regime commissariale, ad una ventina di imprese, che hanno fatto incetta di commesse, iter la cui regolarità e trasparenza è stata messa in discussione, non solo dalla minoranza del piccolo comune aquilano ma anche dalle imprese del territorio escluse dalla ricca torta, che vogliono capire i criteri utilizzati per la scelta della aziende. 

Imprenditori che avrebbero inviato segnalazioni all’associazione costruttori, il cui presidente, Adolfo Cicchetti, con la sua impresa è stato selezionato ottenendo cinque aggregati per un totale di circa 1,3 milioni di euro. 

Ecco dunque la replica all’opposizione del sindaco Gattuso che, tirato in causa, adombra azioni giudiziarie: “Posso assicurare i consiglieri che ho intrapreso, io, presso l’autorità competente, una iniziativa al fine di sgomberare il campo da ogni dubbio, da ogni interpretazione di parte e fare giustizia delle tante illazioni e inesattezze messe in piazza, senza riscontri; e questo lo faccio nell’esplicazione dei miei compiti di controllo”. 

Il capogruppo di opposizione Gregori davanti alla replica di sindaco e commissari non  fa però nessun passo indietro e ribadisce: “Ancora non ci viene concessa la richiesta agli atti. Al di là degli importi in ballo, vogliamo capire come hanno assegnato questi lavori”. 

Anche Gattuso ribadisce che l’appalto è di 25 milioni circa, e non 120 milioni. Nel postare la nota del sindaco sul suo profilo Facebook, però, il suo assessore Alfredo Cervelli lo smentisce commentando che “l’ammontare totale della ricostruzione del Comune di Barete è di circa 68 milioni, questo rende l’idea della scarsa competenza e della mistificazione della realtà di una minoranza che non pensa al bene del paese ma solo alla rivalsa verso l’attuale giunta”. 

La miccia è stata innescata da Gregori, già vicesindaco nella maggioranza di Gattuso, nella passata amministrazione, da Giuseppe Chiaravalle e Raffaella Curtacci con un’interrogazione consiliare, firmata da quest’ultima, in cui oltre a chiedere ai commissari l'elenco dei “nominativi dei tecnici e delle ditte incaricate dai tre commissari”, si è pretesa chiarezza sulle “procedure adottate dai commissari per l'affidamento degli incarichi tecnici e sul contratto tipo sottoscritto dai tecnici e dalle imprese”.

Non soddisfatti dalla risposta dei commissari, l’opposizione ha poi ribadito che le aggiudicazioni per la ricostruzione post sisma di Barete “sono irregolari”, perché “in molti casi in assenza di progetti, e vanno pertanto annullate”. 

Dal loro punto di vista le norme richiamate dalla delibera comunale che fissa i criteri a cui si devono attenere i commissari “esplicita chiaramente che la scelta dell’impresa affidataria dei lavori di riparazione o ricostruzione doveva essere fatta preferendo l’offerta che assicurava la migliore realizzazione del progetto approvato, con particolare riguardo ai tempi di esecuzione dei lavori, agli interventi di sicurezza antisismica, alla realizzazione di interventi di cablaggio, alla efficienza energetica, ai materiali da impiegare e comunque ad altri eventuali migliorie proposte. Ma, appunto, alla luce di ciò ci chiediamo come sia possibile che sull'inesistenza di un progetto di riparazione o ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma si sia potuto procedere all’assegnazione”. 

L’opposizione ha così annunciato un accesso agli atti, mossa che potrebbe essere propedeutico ad un eventuale esposto in Procura. 

I commissari nella loro piccata replica, accusano anche gli organi stampa, riferendosi innanzitutto agli articoli dedicati alla vicenda da Abruzzoweb, da altre testate che hanno pubblicato un comunicato stampa sullo stesso argomento dell’opposizione del Comune e di Barete articoli definiti “sorprendentemente sovrapponibili, come raramente succede, e che forniscono numeri e cifre di sicuro effetto ma lontani dall’essere veri e ciò perché la fonte di acquisizione è una soltanto: l’opposizione politica al Sindaco nell’ambito del Consiglio Comunale di Barete”. 

Questo perché, insinuano i commissari, “gli estensori degli articoli non si sono minimamente preoccupati di documentarsi in modo più preciso, benché non si siano fatti scrupolo di adombrare, nei confronti dei commissari, un tipo di intervento arbitrario e fazioso”. 





Il risultato è quello dunque, a detta dei commissari, “di aver scritto di appalti per 120 milioni di euro, laddove essi appalti, calcolati secondo le stime contenute nel Piano di Ricostruzione del Comune di Barete suscettibili di subire delle modifiche in diminuzione-ammontano a scarsi 25 milioni di euro. Cifra di tutto rispetto, senza dubbio, ma che rappresenta un quarto di quella indicata”. 

Fatta chiarezza sui numeri i commissari ribadiscono la correttezza e trasparenza del loro operato, sottolineando in particolare che l’assegnazione degli appalti può essere fatta in assenza di progetto definitivo.  

“I conferimenti degli incarichi ai tecnici ed alle Imprese, – si legge nella nota – sono avvenuti in base a manifestazioni di interesse a seguito di avviso pubblico, e riguardano raggruppamenti di piccoli aggregati già individuati dal Piano di Ricostruzione in base alla posizione degli edifici ed alle loro connessioni oggettive. 

La scelta dei tecnici si è basata su offerte e curricula di oltre cento professionisti e operatori economici, ciò ha consentito ai commissari – stante il numero cospicuo delle manifestazioni di interesse – di invitare dalle cinque alle otto imprese per ogni singola procedura e di effettuare una selezione sulla base dei criteri indicati dalle delibere consiliari prodromiche al commissariamento. Con i professionisti incaricati della progettazione, delle indagini geologiche e/o geostrutturali, è stato sottoscritto un contratto utilizzando gli schemi proposti dai relativi ordini di appartenenza ed appositamente studiato per la ricostruzione post sisma”.

“Con gli operatori economici selezionati – proseguono i commissari – è stato sottoscritto un contratto preliminare prendendo il valore dell’appalto risultante dal Piano di Ricostruzione, con riserva di sottoscrivere il definitivo al momento dell’attribuzione del contributo, come espressamente previsto e regolato dalla normativa. Gli operatori economici hanno tutti assunto l’impegno di offrire in anticipazione le opere di messa in sicurezza eventualmente richieste dai progettisti. I commissari hanno ricevuto l’incarico per una trentina di procedure, per lo più del valore di 500-600 mila euro ciascuna, che raggruppano dai due agli otto aggregati e che trovano la loro fonte nel documento ufficiale costituito dal Piano di Ricostruzione del Comune di Barete, approvato tra l’altro da quegli stessi oppositori politici in consiglio comunale che oggi con tanto clamore si rivolgono ai giornali. In tali procedure ci sono numerosi edifici classificati ''A'',  e dunque non aventi diritto al contributo ed altrettanti ruderi o edifici collabenti”.

Infine la bordata ai consiglieri di opposizione: “Dopo un anno di lavoro cominciano ad essere depositati i primi progetti, a quasi dieci anni dal sisma, e questo risultato , che depone a favore della fiducia conferita nuovamente al Sindaco nelle ultime votazioni, rende evidentemente furiosa l’opposizione. Ma a farne le spese, sotto il profilo dell’immagine, rischiano di essere solo i Commissari i quali, lontani da interessi personali e politici, hanno abbracciato il progetto della comunità di Barete volto alla ricostruzione del paese e delle frazioni”.

A sua volta il sindaco Gattuso, replica a muso duro alle “falsità” dei consiglieri di opposizione, e anche lui innanzitutto chiarisce, come “per parte mia, come Sindaco di Barete, ho tentato di rintracciare tra le carte, i 120 milioni di euro, del ‘maxi appalto’, sperando davvero mi fosse sfuggito qualcosa. Ma per quanti sforzi abbia compiuto, fatti e rifatti i conti, l’importo complessivo dei lavori relativi agli 84 aggregati (non 90!), riferiti ai 9 ambiti del piano di ricostruzione è risultato sempre lo stesso: 25.750.829,42 euro. Gli altri 100 milioni, circa, (mancanti all’appello) contabilizzati dai consiglieri di minoranza non sono riuscito proprio a trovarli! Fossero frutto di una loro ideata e auspicata donazione?”.

E aggiunge: “È facile riscontrare quanto da me è affermato dalla documentazione agli atti del comune. Ovviamente sono personalmente a disposizione degli amici della stampa per le informazioni di cui, come sindaco sono in possesso. È chiaro, e lo capisco, che nei sogni e nei 'desiderata' dei consiglieri di minoranza ci siano le mie dimissioni da Sindaco, ma sono davvero tanto impegnato per fare gli interessi della mia comunità che davvero non posso assecondarli”.

“Inoltre, spiegare ulteriormente come si è arrivati al commissariamento – prosegue il sindaco – mi sembrerebbe una mancanza di rispetto all’intelligenza del capogruppo di minoranza Gregori che, come vice sindaco, nella passata amministrazione ha condiviso e votato in sede di Giunta e di Consiglio Comunale gli atti di indirizzo propedeutici al commissariamento stesso”.

“A meno che non fosse distratto pure in quelle occasioni, e allora sarebbe un altro discorso. Mi sento solo di dire che i dieci anni di tempo a disposizione sono stati tanti, per chi davvero avesse voluto dare una mano ed un impulso alla ricostruzione nell’interesse di tutti i baretani. Citare ogni volta la Procura può fare effetto, ma di certo non aiuta nessuno”.

“Posso assicurare i consiglieri che ho intrapreso, io, presso l’autorità competente, una iniziativa al fine di sgomberare il campo da ogni dubbio, da ogni interpretazione di parte e fare giustizia delle tante illazioni e inesattezze messe in piazza, senza riscontri; e questo lo faccio nell’esplicazione dei miei compiti di controllo”, conclude il primo cittadino.

Non si fa attendere la breve replica di Gregori, tirato personalmente in causa.

“Ancora non ci viene concessa – scrive Gregori – la richiesta agli atti, siamo nei tempi anche se la segretaria ci ha detto due giorni fa di aver smarrito proprio la richiesta. Quindi l’abbiamo ripresentata. Al di là degli importi in ballo, vogliamo capire come hanno assegnato questi lavori. Il sindaco mi ha attaccato, ma io dico che mi sono allontanato da lui perché non c’era più trasparenza dal mio punto di vista. L’aria in paese non è delle migliori. Nel caso in cui avessimo ragione, i tempi di ricostruzione si allungherebbero ulteriormente, lo sappiamo, ma non è questo il punto. Il punto è che vogliamo capire come si è arrivati a questa situazione”, conferma il capo delle opposizioni.

L'ELENCO COMPLETO DELLE  IMPRESE E DEI PROGETTISTI

Impresa A&G costruzioni S.a.s. di Alessandro Pesce e Gian Marco Massimo, (L'Aquila),
tecnico Federico Ciammetti,
4 aggregati

Impresa Di Vincenzo & Strever, (L'Aquila)
tecnico Antonio Spera
3 aggregati

Impresa Immobiliare Sant'Elia, (L'Aquila)
tecnico Lorenzo Scipioni
5 aggregati

Impresa Adan costruzioni, (L'Aquila)
tecnico Giannicandro Sfarra
5 aggregati

Impresa Angelo De Cesaris, Francavilla al Mare (Chieti)
Tecnico Antonello Salvatori
3 aggregati





Imprese Sima Costruzioni e L'Aquila Imm.re, (L'Aquila)
Tecnico L'Aquila Engeenering 
3 aggregati

Impresa Edilluma, (Pizzoli, L'Aquila)
tecnico Michele Amoroso 
2 aggregati

Impresa Nova Casa idee da abitare, (Tornimparte, L'Aquila)
tecnico Nicola Pescatore
3 aggregati

Impresa Ianni costruzioni, (Pizzoli, L'Aquila)
tecnico Progetto Tecnico
2 aggregati

Impresa Tecnica Edilizia, (Scoppito, L'Aquila)
tecnico Giuseppe Cimmino
3 aggregati

Impresa Imaco ed Rsi (Roma)
tecnico Luciano Bernardi
6 aggregati

Impresa Edilco, (Bari)
tecnico Alessandro Lombardo
5 aggregati

Impresa Cioci, (Canzano,Teramo)
tecnico Sulpizio Angelo Aesse
4 aggregati

Impresa Cioci
tecnico Carlo Ciancarella
4 aggregati

Impresa Marinelli Costruzioni, (Antrodoco, Rieti)
tecnico Carlo Ciancarella
7 aggregati

Impresa Concordia costruzioni e restauri (Roma)
tecnico Progetto tecnico
1 aggregato

Impresa Edil pav, (Penne, Pescara)
tecnico Valeria Vizioli
7 aggregati

Impresa Cingoli Srl, (Teramo)
tecnico Maria Teresa Casilli
1 aggregato

Impresa De Santis Franco, (Barete, L'Aquila)
tecnico Progetto tecnico
2 aggregati

Impresa Venezia
tecnico Emidio Stallocca
2 aggregati

Impresa De Santis Antonio, (Barete, L'Aquila)
tecnico Antonello Pellegrini
7 aggregati

Impresa Cavagnis (Padova)
tecnico L'Aquila Engineering
2 aggregati

 

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