RICOSTRUZIONE: ALLARME SINDACI CRATERE, ”NULLA IN FINANZIARIA, ORA AZIONI FORTI”

8 Dicembre 2016 13:34

L'Aquila -

L'AQUILA – “Le vicende politiche delle ultime ore, conseguenti ai risultati del referendum, sono per noi sindaci del cratere fonte di forte preoccupazione. Abbiamo avuto modo di constatare che la legge di stabilità approvata, nonostante le reiterate assicurazioni da parte del governo e dei politici locali, non prevede nessun provvedimento a favore del cratere e dell'Aquila”.

È il grido di allarme dei sindaci del “cratere” del terremoto del 2009, che ora minacciano “azioni forti”, al termine della riunione del tavolo di coordinamento che si è svolta a Fossa (L'Aquila) nel pomeriggio di ieri nella sede dell'ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc).





“Stante le attuali condizioni senza la possibilità di proporre emendamenti alla legge di stabilità al Senato, la ricostruzione dei nostri territori può subire una battuta d'arresto definitiva – è il loro allarme – I sindaci hanno sempre dimostrato una grande responsabilità, anche in momenti difficili, cercando sempre di risolvere i problemi con il dialogo, ma se la situazione politica nazionale porterà a una penalizzazione del nostro territorio, saremo costretti a porre in atto azioni forti per difendere la nostra popolazione”.

Il tavolo di Coordinamento, a nome dei 56 amministratori, ha invitato “tutti i parlamentari abruzzesi e il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, a una riunione operativa, prevista per lunedì prossimo a Fossa presso la sala Aree Omogenee dell'Usrc, “al fine di individuare azioni comuni e assunzioni di responsabilità rivolte a risolvere la grave situazione di stallo in atto e la mancanza di previsione di risorse necessarie”.

Uno dei punti principali, sul tappeto da tempo e all'attenzione dei due coordinatori, Francesco Di Paolo e Sandro Ciacchi, è la questione dei 56 co.co.co. che gestiscono le pratiche di ricostruzione nei 56 comuni del cratere del terremoto dell'Aquila.





“Manca la copertura finanziaria per i dipendenti a tempo determinato dei comuni – si legge ancora nella nota del tavolo – il necessario aumento delle spese per l'assistenza tecnica, i mancati introiti per l'anno 2017, non ultima la norma relativa ai sottoservizi”.

“Se si considera che l'impegno finanziario legato a queste situazioni non supera i 10 milioni di euro, allora la considerazione è che siamo di fronte ad un quadro desolante e preoccupante”, concludono.

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