RICOSTRUZIONE 2009: ELENCO ”MINI”, LAVORI AL PALAZZO DEL ”BUCO” E AL BLOCKBUSTER

di Alberto Orsini

20 Settembre 2017 20:22

L'Aquila -

L’AQUILA – Dalla Cassa di risparmio al Blockbuster. Insomma, è finita la ricostruzione all’ingrosso dei “pezzi da 90”, comincia quella al dettaglio: questa l’impressione leggendo i principali interventi del 23° elenco di contributi per la riparazione degli alloggi privati danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009, pubblicato oggi dal Comune capoluogo.

Un’uscita “mignon”, da 47 pratiche e 33 milioni di euro complessivi, che arriva a un mesetto dal 22° elenco, secondo la svolta che ha voluto imprimere il sindaco con delega alla Ricostruzione, Pierluigi Biondi, che ha annunciato un elenco al mese a costo di “tirare” importi minori al finanziamento pubblico, per velocizzare il più possibile cantieri che possono partire.

Ricostruzione di dettaglio perché sono grossomodo finiti, come rimarcato anche dalla nuova governance, gli aggregati di grandi dimensioni e importi, palazzi storici sede di attività commerciali o professionali centrali depositarie di una storia più o meno antica.

Di qui al 2020, data confermata di fine lavori nella città, resteranno da riempire i buchi foraggiando l’inizio dei lavori in edifici “anonimi” o quasi in relazione alla storia della città, pur avendo ovviamente tante storie personali belle e meno belle all’interno delle proprie mura.

Qualcosa si muove, come nell’elenco precedente, anche nelle frazioni, che comunque sono davvero molto indietro rispetto alla città come solo in parte era prevedibile.

Spunta, comunque, qualche curiosità e aspetto interessante leggendo la lista, divisa come ormai tradizione in due diversi elenchi: 34 pratiche e solo 8,6 milioni nella lista “A” di chi può già partire con i lavori, 13 pratiche e ben 24,3 milioni, ma congelati, nella lista “B” di chi deve integrare le carte e farlo al più presto.





I LAVORI FINANZIATI

Ben 3,2 milioni di euro vengono stanziati per un aggregato all’angolo tra via Campo di Fossa e via De Bartholomeis.

È un edificio (a sinistra nella foto) famoso soprattutto perché nelle vicinanze dell’ingresso si creò una voragine che inghiottì un’automobile e sul cui ciglio ne ballava pericolosamente un’altra.

Nella foto del “buco”, una di quelle passate alla storia del sisma, viene tra l’altro fotografato mentre salta giù dal muretto un ragazzo, aiutato da un vigile del fuoco: è Simone Coccia Colaiuta, fidanzato della senatrice Stefania Pezzopane.

È una zona nota e sensibile per una serie di ragioni: perché nei crolli in un palazzo vicino sono morte 24 persone, perché via De Bartholomeis è nota per avere nel sottosuolo delle cavità da cui, si ritiene, in passato sia stata estratta breccia per costruzioni.

E ancora, circa 900 mila per la ricostruzione in via Persichetti di un edificio basso che ospitava alcune attività commerciali, su tutte una delle prime agenzie di scommesse aquilane dell’era moderna e un punto vendita di rigenerazione di cartucce per stampanti.

Circa 550 mila euro, in due diverse pratiche, serviranno ad aggredire il lato nord est del centro storico, andando a ricostruire un aggregato molto grande delimitato da via Navelli, via Paganica, via Bominaco e via Accursio. Su quest'ultimo lato, prende il nome di palazzo Lepidi-Alessandri e ospitava alcune botteghe artigiane.





Andranno poi 321 mila euro a un caseggiato in via all’angolo tra via Porcinari e via Coppito, con ampio giardino che affaccia su viale Duca degli Abruzzi.

Un finanziamento da rimarcare anche in periferia, atteso per il decoro generale della città visto che si tratta di un palazzo bene in vista su una delle strade più trafficate, viale Corrado IV: si tratta dell’edificio che oltre ad appartamenti ospitava negozi storici come il noleggio video Blockbuster e videogiochi Game Stop e il punto vendita Sposabella.

È lo stesso palazzo dove ignoti esposero lo striscione “l’unica mente fragile sei tu” contro l’allora premier Silvio Berlusconi quando parlò di “menti fragili” che potevano contestare il capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

Andando alle frazioni, 1,4 milioni di euro finiscono a Bazzano, a ricostruire un gruppo di abitazioni private della famiglia Ferrara. Da notare come le schede parametriche risultino istruite addirittura nel 2013, 4 anni ci sono voluti per avere il finanziamento.

QUELLI DELLA LISTA “B”

Nella lista B, sempre come da tradizione, c’è la vera “ciccia”: lavori corposi ma, a oggi, paralizzati finché non verranno integrate le carte carenti da parte di proprietari e progettisti.

Ci sono, così, ben 11 milioni di euro per il palazzo tra via Roio e via Cesura con affaccio su piazza Santa Maria di Roio che molti anni fa ospitava gli uffici del prefetto; 3,5 milioni per un aggregato nella frazione di Onna, 2,6 per uno in quella di Roio, 2,6 tornando in centro, quasi alla congiunzione tra costa Masciarelli e via Fortebraccio, allo sdrucciolo dei Ciuchi; 1,3 milioni a Santa Rufina. Ma è tutto fermo, per ora.

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