L'AQUILA – Tre commissari con pieni poteri per sbloccare, dopo oltre 8 anni di nulla, la ricostruzione post-sisma di una settantina di aggregati edilizi, con la mission di concludere la progettazione entro l’autunno di quest'anno.
Accade a Barete, comune aquilano dell’alta Valle dell’Aterno, colpito duramente dai terremoti sia nel 2009, sia nel 2016/2017.
A essere incaricati, il 22 dicembre scorso, con decreto sindacale del primo cittadino, Leonardo Gattuso, a rivestire il ruolo di commissari, sono gli avvocati Stefania Pastore, Lucio Leopardi e Luisa Leopardi. Questi ultimi due condividono lo stesso studio legale aquilano.
In realtà la sofferta ricostruione di Barete non è nuova al commissariamento. Ben 86 aggregati erano già stati affidati nel giugno 2011 al dirigente regionale nonché presidente dei Beni separati di Tempera, Sergio Iovenitti, che, però, il 6 dicembre scorso ha rassegnato le dimissioni, in quanto si ricorda nello stessa ordinanza sindacale, “non più disponibile alla prosecuzione dell'incarico in ragione della molteplicità dei propri impegni professionali”.
Il commissariamento è reso possibile dall'ordinanza della presidenza del Consiglio (Opcm) numero 3820 del 2009, e dal decreto del commissario delegato numero 12 del 2010: in caso d’inerzia dei condòmini, che non prevedono a costituire le assemblee, a nominare il presidente del consorzio, a fare i progetti di ricostruzione, e a dare in appalto i lavori.
Cosa che accade anche in altri centri del “cratere” nel caso in cui a esempio molte abitazioni dell'aggregato sono seconde case, di proprietà di persone che, magari, vivono altrove, e non sono più di tanto interessate a serrare i tempi della ricostruzione.
I tre commissari sono stati scelti a seguito di un iter avviato a primavera 2017, con un avviso di manifestazione di interesse e la costituzione di un albo, in cui il sindaco ha avuto, poi, facoltà di attingere.
A essere esclusi, dopo aver fatto domanda, anche l’ingegner Simone Curtacci, l’avvocato Fiorella Fischione e Nadya Pasqua.
L'incarico riguarda gli aggregati del centro storico di Barete e delle sue frazioni, che in base al Piano di ricostruzione approvato nel 2012, prevede interventi per circa 100 milioni di euro. Altri danni, tuttavia, si sono aggiunti con i terremoti del 2016 e 2017.
Il compito dei commissari, che saranno retribuiti con quello che normalmente spetta ai presidenti di consorzio, il 2 per cento dell'importo dei lavori, sarà quello di “attivare contatti e rapporti di informazione con i singoli proprietari degli aggregati, individuare il progettista, il direttore dei lavori, il responsabile della sicurezza. Dovranno presentare la richiesta di provvedimento una volta redatto il progetto di ricostruzione, individuare l'impresa appaltatrice, gestire la contabilità e la rendicontazione dei lavori e relative spese”.
Il tutto con ampi margini di autonomia decisionale.
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