RICERCA APPLICATA: CRAB, ”LA CHIAVE PER CREARE LAVORO IN ABRUZZO”

5 Novembre 2012 13:54

Regione - Economia

L’AQUILA – L’importanza di investimenti sulla ricerca applicata per creare nuovi posti di lavoro in Abruzzo ed evitare una continua fuga di cervelli.

Su questo punto si focalizza l’attenzione di Daniela Spera, direttore del Consorzio di ricerca applicata alle biotecnologie (Crab), nell’intervista ai microfoni di AbruzzoWeb.

Con lei il punto della situazione in vista del workshop “Ricerca, Innovazione, Diffusione: opportunità per lo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo”, che si terrà oggi dalle 16 presso la sede del Crab in via Sandro Pertini ad Avezzano (L’Aquila).





“In questa fase di grave crisi – spiega la ricercatrice del Crab – non bisogna dimenticare la centralità di ricerca e sviluppo mirate alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali, a innovare comparti già esistenti, a sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi per rendere le aziende sempre più competitive”.

Tutto questo “dal comparto farmaceutico al comparto ambientale passando per la vocazione principe abruzzese, l’agroalimentare”.

E l’Abruzzo regge ancora il passo con resto d’Italia. “Ho partecipato a eventi importanti, un focus a Milano sulle biotecnologie – spiega la Spera – Ci siamo confrontati con realtà nazionali importanti e abbiamo visto che siamo ancora all’avanguardia. Abbiamo buone competenze e una buona fama, abbiamo il compito di proporre e sarebbe un peccato non tentare”.

“Il nostro dovere è mettere in condizione l’Abruzzo di dimostrare ciò che ha”, spiega così la mission.





Quanto all’interesse da parte della politica, “non è poco, ma molti pensano che della ricerca si possa fare a meno, che possa essere trattata dopo. Invece è un errore – ammonisce il direttore del Crab – e la politica deve fidarsi di noi tecnici. Altri Paesi, anche emergenti, stanno già operando, lo vediamo nei progetti transnazionali. Noi facciamo ricerca d’inseguimento ai Paesi più innovati”.

Una raccomandazione anche all’amministrazione regionale: “Le risorse le impegna, non è vero che impegna zero, ma deve impegnarle in modo più produttivo”.

E in ultimo l’aspetto più importante, quello occupazionale. “Alcuni risultati sono acquisibili e industrializzabili dalle imprese. La parola la daremo a loro”, conclude la Spera. (alb.or.)

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