L’AQUILA – Dopo le elezioni europee potrebbero mutare gli equilibri in Consiglio comunale all’Aquila con cambi di casacca nei partiti della maggioranza di centrodestra.
È dato per certo lo sbarco alla Lega di Luca Ricciuti, che non è consigliere comunale, fino ad oggi di Fratelli d’Italia, partito nel quale era confluito sbattendo la porta in faccia a Forza Italia nel gennaio dello scorso anno, a qualche settimana dalle elezioni politiche del 4 marzo, che lo hanno visto non candidato per far posto all’imprenditore Antonio Martino, poi eletto alla Camera dei deputati.
Ricciuti, che per una manciata di voti aveva mancato la rielezione a Palazzo dell’Emiciclo nel maggio del 2014, a vantaggio di Emilio Iampieri, è entrato in rotta di collisione con i vertici dei meloniani, e in particolare con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che è segretario provinciale di Fdi.
Il rapporto si è incrinato definitivamente dopo l’esito delle elezioni regionali del 10 febbraio scorso, quando il figlio d’arte, suo padre Romeo leader della Dc, è stato tra le altre cose, sottosegretario, parlamentare e presidente della Regione, non è riuscito nell’elezione in Regione, dove invece è entrato l’ex forzista Guido Quintino Liris, confluito poche settimane prima del 10 febbraio in Fdi, attraverso la adesione a Direzione Italia, movimento federato guidato dall’europarlamentare Raffaele Fitto.
Ricciuti è dirigente bancario e componente del cda della Gran Sasso acqua.
Secondo quando appreso da fonti comunali, la Lega farebbe anche un altro acquisto, in questo caso, in Consiglio comunale: sarebbe infatti ormai certo anche l’ingresso al partito di Matteo Salvini dell’attuale capogruppo di Fi, Maria Luisa Ianni, neo presidente della IV Commissione del Comune del capoluogo abruzzese.
A Forza Italia che rimarrebbe senza rappresentanza passerebbero tre attuali consiglieri di Fratelli d’Italia: secondo i bene informati sarebbero sul punto di adedire il capogruppo di Fdi, Giorgio De Matteis, ex centrista ed ex vice presidente del Consiglio regionale, e i consiglieri Marcello Dundee e Berardino Morelli.
Anche in questo caso, la causa sarebbe da attribuire a divergenze amministrative e a liti e malumori con il primo cittadino, in particolare nel periodo delle elezioni regionali.
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