REGIONE:BENEFIT ANZIANITA’ BOCCIATO, FEBBO ”OMISSIS GRAVE ATTO DI ARROGANZA”

di Elisa Marulli

20 Maggio 2015 13:43

Regione -

L’AQUILA – “Questo oscuramento è un atto di arroganza inammissibile. Su questa storia c'è un’omertà che grida vendetta”.

Il presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo interviene sulla questione della cancellazione dei nomi dalla determina dirigenziale di ricognizione sulla questione della retribuzione individuale di anzianità (Ria), per programmare le azioni di recupero delle somme erogate, concesse con una legge regionale dichiarata poi incostituzionale.

Nei giorni scorsi, stando a quanto appreso da fonti interne all’Emiciclo, il responsabile per la trasparenza del Consiglio regionale, l’avvocato Giovanni Giardino, avrebbe censurato la dirigente del settore Personale per non aver oscurato i nomi nell’atto dirigenziale.

Da qui, la ripubblicazione con gli omissis.

“Non sono segreti di Stato. Inoltre non si capisce chi determini che si tratta di dati sensibili o meno. Questo punto, tra l’altro, deve stimolare a un approfondimento sul discorso della trasparenza”, tuona Febbo.





Per il consigliere “è un danno economico serio, perché molti hanno già preso questi soldi, che la Regione ha dovuto pagare anche a fini contributivi, quindi sborsando cifre importanti”.

Per il presidente della commissione vigilanza, ci sono poi delle disparità di trattamento tra i dipendenti.

“Ci sono i dipendenti che fanno capo al Consiglio regionale – spiega – a cui stanno facendo la trattenuta, mentre a coloro che fanno capo alla Giunta non stanno riprendendo indietro i soldi”.

Febbo ha annunciato di pubblicare tutti i nomi e relativi importi delle indennità percepite sul suo sito e sulla sua personale pagina Facebook.

La sentenza del 9 luglio 2014 della Corte costituzionale, ha salvato la Regione da un salasso ipotizzato tra 70-100 milioni di euro, e ha posto di fatto in una situazione di illegittimità centinaia di dipendenti che, attraverso cause di lavoro, avevano chiesto e ottenuto di ricevere le somme livellate verso l’alto.





L’effetto è stato che la Regione ha dovuto avviare l’operazione di recupero, che si annuncia abbastanza  difficoltosa, in particolare per i dipendenti che le cui sentenze sono passate in giudicato e sono da considerarsi, ormai, definitive.

Giunta e Consiglio, inoltre, hanno messo in atto comportamenti diversi. Secondo quanto si è appreso, infatti, l’Avvocatura regionale ha impugnato solo le provvisionali, cioè le Ria pagate in blocco, per i dipendenti della Giunta che hanno vinto la causa in primo grado o in secondo grado, e sono circa 250 persone. Non è stata eccepita l’incostituzionalità, viceversa, sulle Ria mensili.

Nel dubbio, il Consiglio ha già avviato la sospensione e i recuperi, anche se qualche dipendente ha provato a opporsi.

LA DELIBERA CON I NOMI

LA DELIBERA CON GLI OMISSIS

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web