REGIONE: TROPPI DIPENDENTI, MA ALL’AGENZIA SANITARIA SI ASSUME

di Filippo Tronca

21 Dicembre 2014 08:26

Regione - Politica

PESCARA – Una Regione Abruzzo facile e veloce, slogan del presidente Luciano D’Alfonso, ma anche incoerente.

Da una parte, infatti, il governo conferma con i suoi monitoraggi che l'ente ha troppi dipendenti rispetto alla media nazionale, per i quali spende troppi soldi, e per questo sta procedendo a prestare personale ad altri enti.

Dall’altra, l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, annuncia l’assunzione, tramite concorso pubblico, di 13 persone all’Agenzia regionale sanitaria (Ars).

Per la precisione, la Regione ha necessità di tre “assistenti amministrativi”, di un “assistente informatico”, di due “specialisti economisti”, di tre “medici funzionari esperti tecnici”, di un “funzionario esperto avvocato”, tutti a tempo indeterminato.

E ancora, questa volta a tempo determinato, di un “assistente informatico” e di due altri “medici funzionari esperti tecnici”.

Neo dipendenti che, come ha lasciato chiaramente intendere il presidente D’Alfonso, saranno diretti dall’ex senatore e coordinatore regionale dell’Italia dei valori Alfonso Mascitelli, che di professione fa il medico e di cui si attende la nomina a direttore dell’Ars.





Assunzioni necessarie, ha spiegato l’assessore Paolucci, “per far finalmente funzionare un’agenzia che in altre Regioni rappresenta il cuore della governance sanitaria, in grado di assolvere ad un ruolo di guida e programmazione dell'intero settore”.

E dunque è lecito dedurre che per Paolucci nell’attuale organico della Regione Abruzzo, tra gli oltre 1.700 dipendenti, non è possibile reperire un informatico, un assistente amministrativo, un esperto in materie giuridiche.

Men che meno, si suppone, nella Direzione regionale delle Politiche agricole, i cui uffici a Pescara distano pochi isolati da quelli dell’Ars, e il cui organico si è ingrossato con gli oltre 250 dipendenti della disciolta Arsa, la fu Agenzia regionale dello sviluppo agricolo.

Chissà poi se si potranno avvalere di questa mini infornata all’Asr i 700 idonei non vincitori del “concorsone” del Ripam Abruzzo, non impiegati nella ricostruzione post-sisma dell’Aquila, visto che a seguito di una risoluzione approvata in Consiglio regionale il 2 dicembre scorso, proprio D’Alfonso si è impegnato a garantire loro una corsia preferenziale per lavorare in Regione Abruzzo in caso di eventuali assunzioni a tempo determinato o indeterminato.

Il bando annunciato da Paolucci sembra inoltre cozzare con quanto messo in evidenza dallo studio realizzato dall’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel), Fondazione istituita dall'Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, secondo cui in Abruzzo il numero dei dipendenti regionali è in Abruzzo superiore alla media nazionale, ovvero 1,3 dipendenti ogni mille abitanti, quando al media italiana è di 0,7 ogni mille abitanti.

Una densità sensibilmente superiore, per fare un confronto, a quella che si registra in altre Regioni a statuto ordinario e anche più grandi di quella dell'Abruzzo come Lazio, Campania, Marche, Toscana, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte.





Ed ancora, come logica conseguenza di questa eccedenza di personale, dai calcoli del ministro dell’Economia e delle finanze, risulta che l’Abruzzo è tra le Regioni che non hanno centrato il rapporto, ritenuto congruo, tra spesa per il personale, che si attesta a circa 123 milioni di euro l’anno, e la spesa corrente, di 2 miliardi e 908 milioni di euro.

Registrando una delle peggiori performance tra le 15 regioni a statuto ordinario, pari al 4,24 per cento, ben superiore alla media del 1,92 per cento.

Proprio questi dati hanno dato forza all’annuncio di D’Alfonso, che si sta traducendo in atti concreti, di trasferire temporaneamente parte del personale regionale ad altri enti.
Tre dipendenti sono già andati a prestare il prezioso servizio alla Direzione regionale dei beni artistici e culturali, altri 15 si apprestano ad essere distaccati presso il Tribunale dell'Aquila.

In prospettiva l’intenzione di D’Alfonso è quella di “prestare” altri dipendenti ai Comuni, che come il già citato studio dell’Ifel in Abruzzo pagano una drammatica carenza di organico.

I dipendenti comunali sono infatti in Abruzzo 8.066 addetti, pari a una media di 6,1 ogni mille abitati, mentre la media italiana è di 7,1 per cento.

Ma le assunzioni si fanno in Regione.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: