COME CAMBIA LA GESTIONE: DUE POLI PER MUSICA E TEATRO, MA PRIMA I FONDI

REGIONE: PEZZOPANE ASSESSORE OMBRA, A LEI E LOLLI DELEGA CALDA ALLA CULTURA

di Berardino Santilli

29 Settembre 2014 08:28

Regione - Politica

L’AQUILA – Prime scelte del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per sgravarsi dai gravosi impegni assunti all’epoca dell’investitura nel giugno scorso.

Il governatore ha affidato la delega alla Cultura, una delle più pesanti delle tante che ha tenuto per sé, al suo vice presidente, Giovanni Lolli, assessore alle Attività produttive, e alla senatrice Stefania Pezzopane.

Per ora non c’è un provvedimento ufficiale, solo un incarico verbale, ma i due esponenti del Partito democratico sono da considerare già in sella per gestire il complesso e litigioso comparto.

Un settore che, negli ultimi anni, è finito spesso in polemica con gli enti locali, e in particolare la Regione, per il taglio dei finanziamenti.

Giovedì scorso Lolli e Pezzopane hanno coordinato una riunione tra le maggiori realtà culturali della regione per fare il punto della situazione e impostare il lavoro futuro che, secondo quanto si è appreso, sarà su basi molto diverse rispetto alla gestione di centrodestra.

La decisione è destinata a provocare polemiche soprattutto in seno al Pd regionale.

Pare che la causa sia stata perorata fortemente dalla Pezzopane, da decenni referente politica delle associazioni culturali dell’Aquila, città dove si concentra la stragrande maggioranza delle realtà di punta.





Non potendo avere ufficialmente la delega D’Alfonso ha pensato di affiancarle l’amico Lolli, che invece può ricevere la competenza.

Sempre da quanto appreso, il rafforzamento del potere di Lolli farebbe parte dell’accordo in seno al Pd con il quale il vice presidente della Giunta rinuncia al seggio in parlamento che gli sarebbe spettato come primo dei non eletti, in seguito alle dimissioni di Giovanni Legnini, eletto come componente del Csm, al cui posto, quindi, subentrerà invece il pescarese Gianluca Fusilli, uomo molto vicino al governatore.

Con questa mossa D’Alfonso, che ha motivato la scelta riconoscendo all’Aquila la centralità della cultura, ha cominciato a decentrare il fardello di maxi deleghe, secondo quanto si è appreso avendo verificato che sarà molto difficile, se non impossibile, dal punto di vista procedurale allargare la giunta da 6 a 8 assessore, come pure era sua ferma intenzione.

Sia pure attivissimo e impegnato a testa bassa, il governatore ha cominciato a capire che è il momento di velocizzare la formazione della “sua” squadra più, vicina intesa sia in senso politico sia tecnico-amministrativo.

A cominciare dal direttore generale, introdotto con la riforma della macchina regionale e dei capi dipartimento, gli ex direttori regionali.

In tal senso, per attuare la riforma sono in corso di redazione i decreti attuativi.

Anche se abituato ad accentrare, evidentemente D’Alfonso, che secondo i suoi collaboratori lavora 18 ore al giorno, si è dovuto arrendere alla necessità di farsi aiutare.

Altrimenti i risultati promessi agli abruzzesi sarebbero a forte rischio, considerando il grandissimo numero e la complessità delle competenze regionali.





COME CAMBIA LA CULTURA: DUE POLI PER MUSICA E TEATRO, MA PRIMA I FONDI

Una nuova organizzazione per la cultura abruzzese, con due poli, uno teatrale e l'altro musicale, tenendo conto anche delle realtà più piccole e non solo dei “giganti”.

Questo il nuovo modello di governance che il nuovo assessore regionale alla Cultura, Giovanni Lolli, e quello “ombra”, la senatrice Stefania Pezzopane, hanno prospettato alle associazioni nel primo vertice della settimana scorsa che segna l’avvio della nuova gestione del comparto in Abruzzo.

Lolli e Pezzopane hanno rassicurato che non si toglieranno risorse ma si rimetteranno, e che non ci sono pericoli in tal senso.

Tantissimi rappresentanti delle associazioni presenti, come Ezio Rainaldi (Teatro stabile), Giorgio Paravano (Istituzione sinfonica), Giulio Cesare Primerano (Associazione teatrale abruzzese e molisana), Lucio Fumo (Società del teatro e della musica Barbara di Pescara), Walter Capezzali (Solisti aquilani), Giorgio Battistelli (Società dei concerti Barattelli dell’Aquila), Pino Micol (Teatro Zeta).

Tutti loro hanno bocciato la gestione dell’ultimo quinquennio e mostrato fiducia per il nuovo modello di gestione, ma hanno posto anche questioni stringenti.

In particolare, le associazioni hanno bisogno di sapere subito le somme disponibili perché bisogna metterle in bilancio proprio in questi giorni per avere finanziamenti.

Si è parlato anche del progetto di legge su un nuovo teatro unico regionale, che aveva spaccato le istituzioni culturali della costa e dell’interno, in particolare quelle aquilane, ma che come anticipato da questo giornale potrebbe essere riproposto con qualche aggiustamento, approfittando anche delle riforme in corso a livello nazionale. (alb.or.)

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