ALL'AQUILA SCELTO DI BENEDETTO, CHE PERO' RINUNCIA ALL'INCARICO; GATTI DI FORZA ITALIA ATTACCA, ''ORMAI SIAMO DISARMATI DA D'ALFONSO''

REGIONE: NOMINATI TRA LE POLEMICHE COMPONENTI DEI COLLEGI SINDACALI ASL

1 Agosto 2017 18:51

Regione - Politica

L'AQUILA – Nomine e polemiche in Regione Abruzzo.

Il presidente della giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha proceduto a firmare gli atti di nomina dei componenti dei collegi sindacali delle quattro Asl provinciali abruzzesi.

Per la Asl avezzano-Sulmona-L'Aquila Americo Di Benedetto, consigliere comunale del Partito democratico all'Aquila e candidato sindaco del centrosinistra alle recenti elezioni amministrative, per la Asl Lanciano-Vasto-Chieti Mario Marino, per la Asl di Pescara Maria Elena Degli Eredi, per la Asl di Teramo Marco D'Alfonso.

Ma sulle scelte divampa lo scontro politico, in particolare durante la seduta del Consiglio regionale di oggi, perché il governatore non avrebbe tenuto conto del sorteggio effettuato il 17 maggio scorso alla presenza del vice presidente del Consiglio regionale Lucrezio Paolini (Idv), come prevede la legge secondo le opposizioni, tra cui il consigliere forzista e vice presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti.

Per Gatti, si tratta di una grave violazione di legge essendo ancora in vigore la norma basata sul sorteggio nell'ambito di un elenco di professionisti.

Secondo quanto si è appreso, il presidente avrebbe avocato a se la designazione sulla base di un parere dell'Avvocatura regionale firmato dall'avvocato Stefania Valeri, incentrato su una legge nazionale.





I prescelti secondo il sorteggio erano stati: alla Asl provinciale dell'Aquila Giacomo Costantini, alla Asl della provincia di Teramo Fabrizio Ferrati, alla Asl provinciale di Chieti Maria Dolores Mastroddi, alla Asl di Pescara Umberto Di Bonaventura.

“Ormai siamo disarmati rispetto a questo modo di fare che non è più sostenibile – ha spiegato Gatti -. Chiederò una verifica con un parere all'ufficio legislativo del Consiglio regionale. Il presidente non ha riuspettato  le norme, non ci sorprenderemmo se D'Alfonso con un regio decreto sostituisse i consiglieri regionali. Se il presidente avesse voluto nominare persone di sua fiducia, avrebbe dovuto cambiare la legge, e sarei stato d'accordo votando a favore perché il sorteggio è antimeritocratico. Ma rimanendo così le cose, la norma prevede il sorteggio che D'Alfonso ha disatteso”.

E IL CONSIGLIO APPROVA PIANO PARCO GRAN SASSO

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, su proposta dell’assessore regionale Donato Di Matteo, il Piano del Parco Gran Sasso Monti della Laga, una riforma attesa da 24 anni che secomdo il centrosinistra aprira' le porte dello sviluppo per la montagna abruzzese bloccata finora da norme troppo restrittive.

A votare a favore la maggioranza di centrosinistra, astenute le opposizioni di centroidestra e il movimeno cinqiue stelle, contro ha vottaao sinistra italiana.

“Il documento, atteso da ben 24 anni, rappresenta uno straordinario strumento di programmazione e un occasione di rilancio per l’intera regione – afferma Di Matteo -. Un traguardo storico raggiunto per i cittadini e le amministrazioni che vivono e convivono all’interno del Parco. Il Piano concretizzerà numerose opportunità per l’intera area portando sviluppo e valorizzazione del territorio”.

Il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, ha spiegato che si tratta di un “provvedimemto importante ma inefficace perché non può produrre effetti in quamto non c'è l'intesa con le Regioni Lazio e Marche”.

Secondo il centrosinistra, il Piano costituisce il perno fondamentale della gestione dei territori comunali all’interno del Parco, in funzione dell'attuazione e tutela nell'interesse pubblico naturalistico.





L'articolo 12 della Legge Quadro sulle aree protette n.394 del 6 dicembre 1991 afferma che “la tutela dei valori ambientali e naturali affidata all'Ente Parco è perseguita attraverso lo strumento del piano per il parco” attribuendo, quindi, al Piano del Parco il valore e l'efficacia della dichiarazione di pubblico generale interesse.

“Il territorio sprovvito di Piano in questi anni è stato assoggettato a un  egime di salvaguardia imperniato solo sui divieti – prosegue Di Matteo  . Come effetto di tale condizione sfavorevole, che si è protratta nel corso del tempo, il Piano del Parco è stato vissuto soltanto attraverso obblighi stringenti o limitazioni, che hanno finora ostacolato, se non addirittura precluso lo sviluppo dei territori interessati. La conclusione positiva dell’iter procedimentale costituisce un mutamento straordinario nella direzione del rilancio dei territori e della riorganizzazione della pianificazione strategica. Un ulteriore aspetto significativo, derivante dall’approvazione del Piano è la possibilità di liberare le Zone D, con le relative sottozone, a favore delle amministrazioni locali. Il Piano – conclude Di Matteo – assume notevole importanza nell’ambito della gestione delle risorse naturalistiche dei territori ricompresi nel Parco”.

PIETRUCCI (PD), “PASSAGGIO FONDAMENTALE”

“Un grande traguardo, che giunge a coronamento di un percorso impegnativo. L'Abruzzo ha fatto la sua parte, che è di stimolo per Lazio e Marche”: il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci commenta così l'approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, giunta con l'astensione del centrodestra, che da presidente della Commissione competente ha illustrato in Aula.

Pietrucci spiega che “il provvedimento era atteso da 22 anni, e riguarda il territorio di 40 Comuni abruzzesi permettendo di superare norme di salvaguardia vissute come particolarmente stringenti, costituendo così uno strumento utile a cogliere le grandi opportunità di sviluppo nel territorio del Parco, sempre nel rispetto dell'ambiente”. 

Pietrucci ha spiegato in Aula che il provvedimento diverrà esecutivo dopo l'approvazione di Lazio e Marche, in cui si trovano i restanti quattro Comuni che fanno parte del Parco.

“Il fatto che ci si il via libera della Regione in cui ricade gran parte del territorio del Parco – dice il consigliere regionale – permette di confidare in una rapida approvazione da parte di Lazio e Marche, che nei confronti di questi mesi hanno espresso sostanziale accordo sui contenuti del provvedimento. Si tratta di un passaggio importante ma non decisivo, per cui è necessario proseguire l'impegno per i prossimi fondamentali passaggi: penso all'approvazione del Piano d'area, della Vas per gli impianti, al via libera alla realizzazione del collegamento Montecristo-Scindarella, senza il quale il processo di rifacimento degli impianti sciistici rischia di risultare incompleto ed economicamente poco sostenibile. Questo traguardo in ogni caso arriva grazie all'impegno di molti, che ringrazio: Massimo Cialente, il vicepresidente Giovanni Lolli, l'assessore Donato Di Matteo, il presidente e il direttore del Parco, Tommaso Navarra e Domenico Nicoletti, le tante associazioni che lavorano e si spendono per un Gran Sasso che oltre che bello sia fruibile 365 giorni l'anno,  come Gran Sasso Anno Zero e Save Gran Sasso: con queste e con le altre organizzazioni continuerò a lavorare per l'obiettivo dello sviluppo delle montagne aquilane di entrambi  i versanti e delle altre montagne, dei Parchi e delle Riserve regionali”.

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