REGIONE: GLI ASSUNTI SCENDONO DA 36 A 35, UNO RINUNCIA MA NON CI SONO I RIMPIAZZI

di Alberto Orsini

3 Maggio 2017 07:00

Regione -

L’AQUILA – Perdono una pedina, e passano da 36 a 35, gli assunti in Regione Abruzzo, dopo la stipula dei contratti, avvenuta lo scorso 30 aprile, al termine delle selezioni nell’ambito dei 9 bandi emessi dall’ente per integrare i profili che non è possibile colmare con il personale proveniente dalle Province, dopo il piano per 169 prepensionamenti messo in atto in fretta e furia dalla Giunta D’Alfonso a fine 2016, come anticipato e poi spiegato diffusamente da AbruzzoWeb.

Unità di personale categoria D1, con contratto a tempo determinato di 1 anno che andava siglato al massimo alla fine del mese scorso perché, entro quel termine, andavano effettuati i riaccertamenti contabili dei debiti e crediti pregressi, in mancanza dei quali, in base alla legge, non è possibile procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo.





Come spiega a questo giornale il capo dipartimento del Personale, Fabrizio Bernardini, la riduzione è avvenuta a seguito di una serie di rinunce, ma se in alcune categorie il posto è andato al primo degli esclusi nella graduatoria di idonei, in un solo caso la classifica era composta esattamente dal numero di unità necessarie, sette.

Si tratta della categoria che selezionava il Profilo professionale di “Specialista amministrativo” da inquadrare nel dipartimento Presidenza e Rapporti con l'Europa guidato da Vincenzo Rivera: gli assunti da 7 diventano 6 e il totale scende, non potendo pescare in alcun modo dalle altre graduatorie.

Questo anche perché, a rigor di logica, ammesso che lo voglia, il rinunciatario mantiene comunque il diritto al posto, ma qualora volesse firmare il contratto dovrà attendere finché la Regione non avrà perfezionato i riaccertamenti contabili: visti gli arretrati delle annualità precedenti ancora da regolarizzare, ritardo che ha provocato scontri al calor bianco con la Corte dei conti, questo tuttavia avverrà tra moltissimo tempo.





“La gestione delle selezioni in via telematica ha consentito tempi rapidi, con il cartaceo le tempistiche sarebbero state devastanti – sottolinea Bernardini a questo giornale – È la prima volta che la Regione adotta questo tipo di procedura ed è andato tutto bene, una soddisfazione per i nostri uffici e per i dipendenti”.

L’infornata in effetti ha riscosso un successo strepitoso, sono state 3.500 le domande arrivate agli uffici regionali per cercare di conquistarsi un posto nell’amministrazione, un migliaio solo per la figura di specialista amministrativo; dal totale sono stati selezionati i 180, scremati appunto a 36 con le prove orali.

L’operazione ha, almeno per ora, superato anche lo scoglio del contenzioso, dopo che il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva nell’ambito del ricorso di quattro ex lavoratori della Regione, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (Cococo) nel settore Opere pubbliche.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: