REGIONE: BANDO PER CAPI DIPARTIMENTO PRESENTATE CENTINAIA DI DOMANDE

di Filippo Tronca

20 Novembre 2014 08:03

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – Sono centinaia gli aspiranti ad un posto dei sette disponibili da capo dipartimento e da direttore generale della regione Abruzzo, che fino alle 18.30 di martedì 18 novembre hanno inviato la loro domanda all’ufficio della direzione Risorse Umane. 

Si apre ora la fase dell’accertamento per ogni per ogni candidato del possesso dei requisiti richiesti dal bando.

Come conferma ad AbruzzoWeb la dirigente regionale Eliana Marcantonio, l'iter per arrivare al conferimento degli incarichi potrà essere completato entro un mese.

“Il nostro compito – spiega la dirigente – sarà ora quello di valutare i requisiti formali delle candidature, come la cittadinanza, il possesso della laurea, e quanto dichiarato nei curriculum. Poi trasmetteremo, senz’altro entro un mese al presidente della giunta regionale l'elenco dei candidati ammessi. Il presidente, come prevedono i bandi, propone alla direzione risorse umane il nominativo, a cui affidare l’incarico, e la direzione formulerà una proposta di delibera e la trasmetterà alla Giunta regionale per la definitiva adozione”.

Tra i requisiti richiesti dal bando vi sono anche la laurea e “almeno 5 anni di espletamento di funzioni dirigenziali nella Pubblica amministrazione, in aziende pubblici o privati, oppure nei settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature, dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato”.





La funzionaria aggiunge che “il numero delle domande pervenute ancora non può essere quantificato con esattezza, perché molte sono pervenute via mail con posta certificata, altre per raccomandata o consegnate a mano e protocollate  in ufficio. In queste ore stiamo provvedendo ad aggregarle”.

La scelta dei sette dipartimenti nuovi per competenze e che prendono il posto delle nove vecchie direzioni, sia del direttore generale, anch’essa nuova figura introdotta dalla riforma della macchina regionale di agosto, sarà comunque di fatto in capo al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e ai suoi assessori, una volta che i curricula saranno sul tavolo ci sarà infatti ampia possibilità di scelta in base all'intuitu personae, di figure non solo oggettivamente competenti ma che garantiscano anche fedeltà politica.

Ed è questo che viene contestato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, che lamenta la mancanza di criteri oggettivi ed un eccesso di discrezionalità, in quanto manca nel bando “una commissione terza ed esterna all’amministrazione regionale, come avviene in altri concorsi pubblici, e dunque meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei alla verifica della scelta del candidato”.

Al di là delle polemiche, comunque tra poche settimane si saprà finalmente quali tra i tanti i nomi di dirigenti interni e professionalità esterne, circolati in queste settimane nei corridoi dei palazzi regionali, riusciranno a spuntarla.

Tra i dirigenti che vengono dati come sicuri candidati, la dirigente Paola Di Salvatore, del servizio Cooperazione territoriale e Ipa Adriatico, Carlo Amoroso, dirigente del servizio Politiche dell'istruzione, Emidio Rocco Primavera  e Vittorio Di Biase, entrambi dirigenti del servizio Genio civile regionale di Pescara, Maria Aurelia D'Antonio, figlia di Anna Nenna D’Antonio, storica esponente della Democrazia cristiana e dirigente del servizio Governance locale, riforme Istituzionali e rapporti con gli enti locali; Raimondo Orsetti, dirigente del servizio Internazionalizzazione della Regione Marche. E ancora, Giancarlo Zappacosta, dirigente del servizio Politiche turistiche e demanio marittimo, Antonio Di Paolo, dirigente del servizio Economia ittica e credito agrario, ha molte quotazioni per il dipartimento Sviluppo economico e politiche agricole.





Tra i direttori uscenti, Germano De Sanctis, oggi alla direzione delle Politiche attive del lavoro e formazione, Maria Crocco, Politiche della salute, e Filomena Ibello, alle Riforme istituzionali, enti locali e bilancio. Risponderanno al bando anche Carla Mannetti, capo del settore Trasporti e infrastrutture e Pierluigi Caputi, attuale direttore ai Lavori pubblici, idrico integrato e difesa del suolo e della costa, nonché Protezione civile

Una cosa però è certa: al posto da direttore generale, senz’altro apicale e prestigioso, altissime professionalità hanno rinunciato in partenza. 

È il caso di Antonello Turturiello, componente della conferenza Stato-Regioni, poi vice segretario generale della Regione Lombardia, che ha rinunciato a partecipare al bando, e la stessa decisione hanno preso altre alte professionalità con curricula e retribuzioni, molto pesanti. 

Troppo pochi i soldi a disposizione, 120 mila euro lordi l'anno, rispetto agli stipendi degli incarichi apicali dello Stato, che possono superare anche i 300 mila euro, per diventare nei prossimi tre anni, una sorta di cardinale Richelieu, fedele esecutore delle indicazioni del presidente D’Alfonso, con il compito di monitorare, questo si richiede nel bando, “l'attuazione del programma di governo”, “analizzare i bilanci degli enti strumentali e delle società partecipate”, “predisporre report di sintesi al presidente”, occuparsi degli “adempimenti connessi ala prevenzione della corruzione e trasparenza” e “a garanzia della tutela della salute e sicurezza sul lavoro”, di gestire il fondo di rappresentanza del presidente della Giunta, raccordarsi “con la sede di rappresentanza a Bruxelles, completare e rendicontare del programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatic 2007-2013”.

Hanno invece proposto la loro candidatura a direttore regionale Andrea Ciaffi, responsabile dell’area “Affari comunitari e internazionali” della stessa Conferenza Stato-Regioni, il già citato Orsetti, e una misteriosa donna di “altissima professionalità”, come lo stesso D’Alfonso ha annunciato.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI:


    Abruzzo Web