ROMA – “Una sconfitta scritta figlia di un accordo sbagliato nei tempi e nei modi. Lo avevo detto, anche privatamente, a tutti i protagonisti. E non a caso Italia Viva è stata fuori dalla partita. In Umbria è stato un errore allearsi in fretta e furia, senza un'idea condivisa, tra Cinque Stelle e Pd. E non ho capito la 'genialata' di fare una foto di gruppo all'ultimo minuto portando il premier in campagna elettorale per le Regionali”.
Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Bruno Vespa per il libro “Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)”.
“Nello staff di Chigi – sostiene l'ex premier – evidentemente c'è qualcuno che pensa che Conte possa fare i miracoli, intervenendo in campagna elettorale e cambiando i risultati: ignorano, questi signori, che i sondaggi sulla fiducia nei leader non si traducono mai in voti”.
“La percentuale di gradimento ti dice quanto sei simpatico, non quanto sei votabile. E non sempre le due cose coincidono. Nella storia repubblicana leader con un altissimo livello di fiducia personale non sono riusciti a trasformarli in consensi elettorali. Perché è quella che si chiama “fiducia istituzionale”: gratifica l'ego, ma non indice alle elezioni”.
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