L’AQUILA – Una consulta di associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati e altri esponenti per avvicinare la Regione Abruzzo ai cittadini.
Questa la novità nel programma elettorale del candidato consigliere del Partito democratico alle elezioni del prossimo 25 maggio, Pierpaolo Pietrucci, che oggi ha svelato le sue carte in un incontro con la stampa.
Il giovane democrat ha spiegato quelli che definisce “asset strategici” della sua azione, prima di tutte la ricostruzione post-sisma sulla quale, ripete come un mantra, “la Regione ha potestà esclusive”.
“Mi candido per dare voce a questo territorio: per 5 anni abbiamo scontato l’assenza della Regione che ha completamente ignorato le problematiche del cratere. I sindaci sono stati dei veri e propri eroi”, ha esordito il candidato scelto con le primarie del 30 marzo scorso.
“Il tema oggi è lo spopolamento di questo territorio – ha proseguito – Negli ultimi anni sono andate via 6.000 persone, e di queste 4.000 hanno meno di quarant’anni. La nostra gente, in particolare quella della mia generazione ma non solo, ha il diritto di restare per programmare il futuro”.
Pietrucci la ricostruzione la intende innanzitutto dal punto di vista fisico, e ha ben presente il contributo la Regione può dare: “Una volta che avremo ricostruito L’Aquila e i borghi del ‘cratere’ che faremo? Va aperta subito una partita con la Regione per arrivare a una legge urbanistica per ridisegnare le periferie e le frazioni e programmare i servizi”.
Ma per il candidato del Partito democratico ricostruzione è anche rinascita economica, sociale, culturale.
Pietrucci punta a far passare una differenziazione di caratteristiche dell’Abruzzo che è già nei fatti: “L’Abruzzo è quello della costa e quelle delle aree interne, dove ci sono delle oggettive difficoltà dovute alle condizioni ambientali e territoriali. Vanno introdotte delle compensazioni”.
Per quanto riguarda il lavoro, ha spiegato di intenderlo in senso lato, “le attività produttive comprendono anche segmenti come il turismo, la cultura, il terzo settore”. Per il candidato del Pd “bisogna innanzitutto consolidare i lavoro che c’è, portare avanti battaglie importanti come quella del cinque per cento da destinare alle attività produttive, allargando la platea di beneficiari”.
Il nodo è sempre quello delle risorse. Pietrucci è consapevole che “di soldi ce ne sono pochi, c’è il piano di rientro sanitario che assorbe le risorse. Quello che dobbiamo decisamente migliorare è la capacità di intercettare e spendere i fondi dell’Unione europea. L’Abruzzo negli ultimi anni è stato distante anni luce da risultati ottimali. Per riuscirci, dobbiamo cominciare ad avvicinare la Regione ai cittadini. Si possono istituire sportelli dove raccogliere le istanze e le richieste dei cittadini delle aree interne, e in base a queste costruire dei progetti che attraggano i fondi”.
Centrale nel programma, e collegato al tema del lavoro, è quello della formazione: “Le potenzialità di istituzioni come l’Università e il Gran Sasso Science Institute sono frontiere da continuare a esplorare e a consolidare con proposte concrete. Tra queste, si deve creare un circolo virtuoso tra ricostruzione e crescita professionale dei nostri giovani. Negli appalti si dovrà prevedere l’obbligo di contribuire con delle risorse a borse di studio per laureati e laureandi. Ci siamo stufati delle imprese mordi e fuggi, che vengono sul nostro territorio e non lasciano niente”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il segretario del Partito democratico dell’Aquila, Stefano Albano, che ha sottolineato il valore della candidatura di Pietrucci e l’opportunità che rappresenta per il territorio.
“Non si tratta di elezioni normali: dopo cinque anni di assenza, la Regione deve occuparsi di ricostruzione, per questo abbiamo bisogno di un nostro rappresentante in Consiglio regionale. Pierpaolo è il candidato migliore che questo territorio può esprimere e l’unico che oggettivamente può essere eletto”, ha detto.
“Gli aquilani sentono il bisogno di mandare in Regione uno che sia il baluardo e il guardiano della ricostruzione. Ho l’esperienza che mi consente di essere la persona giusta, quella che mi deriva dall’essere stato per sette anni il capo di gabinetto del sindaco, dal ruolo di consigliere provinciale e di membro di un Consiglio comunale del nostro territorio”, ha concluso il candidato.
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