REGIONALI: PIETRUCCI E MASCIOVECCHIO ”MARSILIO OFFESA AGLI ABRUZZESI”

31 Gennaio 2019 20:33

Regione - Politica

L'AQUILA – “Il Movimento 5 stelle è inconsistente, Marsilio è un'offesa all'Abruzzo e agli abruzzesi. Noi invece sosteniamo un uomo di Stato figlio di questa terra”.

In un gremito auditorium del Parco dell'Aquila, i candidati del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale uscente, e Patrizia Masciovecchio, direttore Asl, candidati alle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo, hanno così infiammato la platea.

In prima fila il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli, la deputata Stefania Pezzopane, l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il direttore generale della Regione Vincenzo Rivera, il segretario comunale Pd e consigliere comunale Stefano Albano, e numerosi sindaci dell'Aquilano. 

“La differenza tra noi e loro – ha esordito Albano – è che loro sono in campagna elettorale perenne elencando i problemi, ma non soluzioni serie. Noi, con tutti i nostri limiti, i problemi cerchiamo di risolverli con serietà”.





“E' candidato in Regione Abruzzo un centrodestra a trazione Fratelli d'Italia, e gli aquilani vedono in città cosa purtroppo comporta. Mai si e vista una concentrazione di leader nazionali di centrodestra in una campagna elettorale abruzzese, delle passarelle di Matteo Salvini, di Luigi Di Maio, di Giorgia Meloni, di Silvio Berlusconi, e tutti hanno schivato come non mai i problemi, quelli dell'Aquila e quelli dell'Abruzzo. Parlando di altro, blaterando di 'prima gli italiani', si percepisce che il centrodestra è in crescente difficoltà, il vento è cambiato, solo due mesi fa erano certi di vincere”.

“Non c'è un emendamento del senatore Marsilio che abbia riguardato in questi anni l'Abruzzo e L'Aquila, non si è mai visto in nessun tavolo, ha votato contro al Decreto Terremoto, e ora si presenta come candidato presidente di una regione a lui fino a ieri sconosciuta, solo per accordi partitici stipulati altrove”.

“Il momento storico in cui viviamo è particolare – ha esordito Masciovecchio – abbiamo un governo a trazione leghista, populista, un governo della propaganda, che non andrà lontano, perché 'la barca della propaganda si arena sulla realtà', diceva il poeta Majakovski. Io in questo sodalizio elettorale con Pierpaolo ci metto l'esperienza professionale, lui ci mette l'esperienza politica”.

Ha poi aggiunto, entrando nel merito del programma: “il mio motto è pari opportunità delle persone, tra uomo e donna, e dei territori, per quanto riguarda sanità, trasporti, investimenti. La Lega vuole un regionalismo differenziato, le regioni ricche tratterranno la loro fiscalità mentre le altre regioni, compresa la nostra, subiranno effetti drammatici. il centrosisitra ha risanato e fatto uscire la sanità regionale dal commissariamento, con il regionalismo leghista, rischiamo di avere una sanità di serie A e una di serie B”.





E Pietrucci ha poi osservato: “Occorre metterci entusiasmo, Giovanni Legnini in poche settimane sta mobilitando tantissime persone. Giovanni è un abruzzese vero, è un uomo di Stato,  l'unico in campo. E' stato convinto a candidarsi innanzitutto da 160 sindaci. Dall'altra parte c'è un Movimento 5 stelle, la cui proposta politica sta mostrando tutta la sua inconsistenza, che rischiamo di pagare cara. E poi c'è come candidato del centrodestra, Marco Marsilio, senatore romano, semplicemente un'offesa all' Abruzzo e agli abruzzesi: non puoi occuparti di Abruzzo, se non ci hai mai vissuto, non te ne sei mai occupato”. 

Pietrucci ha elencato quindi le sue priorità: “Dobbiamo essere fieri innanzitutto delle tante cose buone fatte in questi anni,  nelle nostre aree interne abbiamo portato in questri anni 100 milioni di euro. Cosa hanno fatto Giorgio De matteis, Luca Ricciuti, Ginfranco Giuliante, quando erano in Regione? Parliamo poi del Comune, la ricostruzione delle frazioni è ferma, il tiraggio cala, i cantieri che aprono sono quelli di Massimo Cialente. Ora nostro punto fermo è la fiscalità di vantaggio, per comuni con buona parte del territorio sopra i 600 metri, con dimezzamento dell'Irap e altre agevolazioni, faremo come in Emilia Romagna. Ho due figli, dopo il sisma potevo andare via, ma sarei stato solo un vigliacco. Per questo credo possibile che in pochi anni riusciremo a fare il tratto ferroviario Scoppito a Rocca Sinibalda nel Lazio, per andare in treno a Roma partendo da L'Aquila, in 70 minuti”.

 

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