REGIONALI: PAGANO IN CAMPO, ”IO E CHIODI PER IL BENE DELL’ABRUZZO”

di Alessandra Renzetti

14 Aprile 2014 00:36

Pescara - Politica

PESCARA – ''Una campagna elettorale all'insegna dell'entusiasmo e della voglia di spiegare agli abruzzesi quanto è stato fatto e quanto bisogna ancora portare avanti”.

Così nella raffinata location del ristorante “Parco dei Principi” in località San Silvestro a Pescara il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ha dato il via alle ostilità verso le elezioni regionali del 25 maggio, accompagnato in questo percorso da un fiducioso governatore ricandidato, Gianni Chiodi.

Insieme a lui, oltre a centinaia di sostenitori, erano presenti nell'enorme 'sala ricevimento' del locale anche alcuni nomi del panorama politico abruzzese, come il candidato sindaco di Montesilvano (Pescara), Francesco Maragno, individuato proprio dallo stesso Pagano come figura ideale per un comune che deve 'ripartire', Luigi Albore Mascia, in corsa per la conquista della 'poltrona bis' da sindaco di Pescara, il senatore Antonio Razzi e il candidato scelto per le elezioni europee Jonny D'Andrea di Civitella Casanova (Pescara) medaglia d'oro al valore militare.





“Far politica significa avere coraggio – ha fatto notare Pagano – in quanto ci si scontra con le tante esigenze dei singoli, famiglie che hanno problemi, i giovani che non trovano lavoro per esempio''.

Non sono mancate forti accuse a una “politica sbagliata adottata dal centrosinistra che ha ridotto la regione al fallimento” ma risollevata “grazie alla collaborazione e grazie all'impegno del presidente Chiodi”.

“Era il gennaio 2009 quando ci fu consegnata la Regione Abruzzo, le cose sembravano riprendersi un po' alla volta, quando dopo due mesi il territorio fu colpito dalla più grande tragedia che questa regione potesse vivere, il terremoto del 6 aprile all'Aquila – ha ricordato Pagano – e io in questa occasione non posso che invitare tutti a stringerci con un applauso agli amici di quella città distrutta. Emergenze come quella del terremoto ci hanno fatto maturare politicamente''.

La vera novità di questa campagna, come lo stesso presidente, ha tenuto a sottolineare, è però la presenza, nella rosa dei candidati alle europee, del tenace D'Andrea, la cui scelta è nata dopo una telefonata avuta con Silvio Berlusconi che lo avrebbe esortato a trovare un candidato 'speciale', capace di entrare nel cuore della gente e di rappresentare al meglio la bandiera tricolore: “Mi è venuto subito in mente – ha spiegato Pagano – la figura di Jonny perchè si tratta di una persona straordinari: è stato ferito durante un attentato in Afghanistan”.





“Faceva parte infatti di un contigente italiano inviato per la pace, ma le sue missioni di pace sono state numerose anche in Iraq e in Kossovo; il giorno in cui è stato colpito, alcuni suoi compagni hanno perso la vita, altri hanno perso le gambe e lui gravemente ferito ce l 'ha fatta e ora è qui con noi, ed è il più forte di tutti; dopo aver ricevuto la medaglia d'oro al valore militare come vittima del terrorismo ci rappresenta al meglio'', ha proseguito.

Forte e convinto della vicinanza di Pagano e Chiodi è intervenuto anche Maragno, confessando, a proposito della sua candidatura: ''Io non ho paura di nessuno, perché la nostra è la politica dei fatti che si contrappone alla politica delle parole; la sinistra che si contrappone a noi, in queste consultazioni regionali è la politica degli scandali dell'acqua, la politica degli scandali della sanità. E dei 'grillini' poi che cosa dire? – si è chiesto polemicamente – Mi sembrano solo 'scolaretti', uno di loro comanda e tutti gli altri eseguono! Mi spiace solo che a Pescara non siamo riusciti a convergere su un nominativo unico, ma sono fiducioso: spero che dopo questa momentanea separazione, alla fine il centrodestra avrà il suo sindaco anche a Montesilvano''.

''Non facciamo questa campagna elettorale con complessi d'inferiorità – ha tenuto a precisare Mascia attaccando fortemente D'Alfonso – soprattutto quando si lavora 15 ore al giorno a tavolino dopo aver ereditato una città che era allo sfascio, e dopo esserci rimboccati le maniche per darle respiro; Pescara è governata con onestà e tenacia, oltre che senso di appartenenza. Oggi la città ha 32 cantieri aperti: è vero che essi paralizzano la viabilità in questo momento, ma rendono la stessa Pescara dopo Milano con l'Expò e dopo L'Aquila con la ricostruzione la terza stazione appaltante d'Italia”.

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