ZELLI SMENTISCE DI AVER LANCIATO LA CANDIDATURA DELL'EX PARLAMENTARE, MA DICHIARAZIONI CONTRADDITTORIE E RETROSCENA SVELANO LA ROTTURA

REGIONALI: NERVI TESI TRA CIVICHE ABRUZZO, E AZIONE POLITICA MOLLA DI STEFANO

5 Settembre 2018 16:30

Regione - Politica

L'AQUILA – È rottura tra le liste civiche di centrodestra in Abruzzo: Azione Politica, che stamattina all'Aquila ha ufficializzato l'adesione del consigliere comunale di L'Aquila Futura Roberto Santangelo, sembra infatti sfilarsi dalla compagine e ritirare il sostegno alla candidatura a presidente della Regione dell'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, smentendo di averlo indicato sul tavolo della coalizione.

Una rottura che potrebbe complicare le relazioni nel centrodestra, che a fatica dopo mesi di parole grosse e minacce reciproche di correre da soli di Forza Italia e Lega sembrava aver ritrovato l'unità, con le stesse civiche a porsi come “collante” tra i partiti.

Non è passato inosservato, infatti, che il leader di Azione Politica Gianluca Zelli, che secondo quanto appreso si sarebbe proposto in prima persona come candidato governatore ai maggiorenti del centrodestra, in un'intervista rilasciata prima della conferenza stampa di oggi nel capoluogo abbia senza mezzi termini affermato di non aver mai indicato in Di Stefano il candidato, nonostante le civiche lo abbiano pubblicamente lanciato durante un affollato evento la settimana scorsa a Brecciarola, mentre durante la conferenza stampa abbia mostrato un solo timidissimo apprezzamento, parlando dell'ex parlamentare come del candidato “che abbiamo ritenuto più vicino alle nostre aspettative”.





“Non abbiamo assolutamente lanciato nessuno, Fabrizio sta facendo la sua corsa oramai da marzo, confermiamo la stima nei suoi confronti ma noi non lanciamo nessuno – ha detto prima della conferenza stampa il patron di Humangest – la manifestazione della settimana scorsa l'abbiamo proposta, Fabrizio è stato presente in tutte le nostre riunioni pubbliche, quindi per un fatto di cortesia abbiamo voluto che lui ci fosse e che ci desse il suo punto di vista, ma siamo un'organizzazione civica, non di Fabrizio”.

Aggiungendo che “di nomi ce ne sono già troppi”.

Subito dopo, Zelli ha edulcorato un messaggio che sembra tuttavia lasciare pochi margini di interpretazione: “Siamo un movimento civico che si colloca all'interno del centrodestra, c'era prima e ci sarà dopo le regionali, siamo coscienti che non dobbiamo essere noi a fare i nomi dei candidati, ma quello che abbiamo ritenuto più vicino alle nostre aspettative è quello di Fabrizio Di Stefano”.

Un tentennamento confermato dalla mancatata partecipazione alla kermesse delle civiche in programma venerdì all'Aurum di Pescara, alla quale Azione Politica ha ritirato la propria adesione.





Secondo gli ambienti politici, tra i motivi della rottura maturata negli ultimi giorni, ci sarebbe la scelta dei candidati consiglieri e la loro distribuzione all'interno delle compagini civiche, che dovrebbero presentarsi con tre liste, quella di Zelli, Libera l'Abruzzo di Daniele Toto e Noi l'Abruzzo di Piergiorgio Schiavo, segno della difficoltà a stabilire i rapporti di forza.

In particolare, ci sarebbe stata una contesa tra un candidato espressione di Di Stefano che Azione Politica avrebbe voluto nella sua lista.

Una battuta d'arresto per Di Stefano, azzurro con un piede nella Lega che negli ultimi mesi ha costruito una fitta rete di civismo per puntellare la sua candidatura carente di sponde all'interno della sua Forza Italia ma che, allo stesso tempo, non sembra essere in cima alla lista dei salviniani. (m.sig.)

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