IN SARDEGNA RISCHIA DI SALTARE INTESA: PAGANO, ''IPOTESI REVISIONE SCELTA PER ORA E' FANTAPOLITICA, MA NON SI PUO' MAI DIRE, NOI SIAMO PRONTI''

REGIONALI: NEL CENTRODESTRA TUTTO DA RIFARE? IN DISCUSSIONE ABRUZZO A FDI

di Marco Signori

5 Ottobre 2018 17:45

Regione - Politica

L'AQUILA – Nel centrodestra, in cui regnano confusione e contrapposizione, rischia di doversi ripartire da zero in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo. Dopo il pasticcio in Fratelli d'Italia, dove le tensioni tra i vertici regionali e quelli nazionali che, insieme al veto di Forza Italia, hanno fatto sfumare la candidatura del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, si fa largo persino la clamorosa ipotesi che possa essere rimesso in discussione l'accordo uscito dal tavolo romano che ha assegnato l'Abruzzo al partito della Meloni

Una voce che si è rincorsa negli ultimi giorni e che potrebbe trovare ora conferma osservando quanto sta accadendo nelle altre regioni chiamate al voto e oggetto della spartizione del tavolo nazionale del centrodestra.

In Sardegna, in particolare, dove ad esprimere il candidato governatore sarebbe dovuta essere la Lega, spirano venti di guerra che potrebbero portare ad un cambio di rotta o, addirittura, alla deflagrazione della coalizione.

Di certo, stando a quanto riferito dall'Ansa, dal vertice di Forza Italia con parlamentari e consiglieri regionali sardi, convocato dal vice presidente degli azzurri Antonio Tajani e al quale ha partecipato anche Silvio Berlusconi, ieri sera a Roma, è emerso come i forzisti potrebbero esprimere nomi propri per la candidatura alla presdienza della Regione Sardegna.

Il tutto innescato dal fatto che nei giorni scorsi, Fratelli d'Italia ha ufficializzato la corsa del consigliere regionale Paolo Truzzo: Sardinia Post, scrive infatti che l'esito del primo vertice nazionale tra Berlusconi, Salvini e Meloni non è una scelta definitiva.





Un patto insomma, quello che ha assegnato l’Abruzzo a Fratelli d'Italia, Piemonte e Basilicata a Forza Italia e Sardegna alla Lega, che può essere rivisto.

Per ora Forza Italia, contrariata dalla decisione romana, che ha posto il veto su Biondi e chiesto con forza la condivisione della lista di nomi di Fdi, pubblicamente smentisce.

“Fantapolitica? Ritengo di sì, ma ovviamente in politica non si può mai dire”, spiega ad AbruzzoWeb il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano.

“Anche io, che avevo le mie difficoltà, mi sono inventato un metodo per arginare le ambizioni e i conflitti interni”, aggiunge il senatore, “loro forse non hanno avuto il tempo e ora sono in difficoltà”.

“Noi siamo garbatamente in attesa che ci facciano una rosa di nomi”, perché, svela Pagano a questo giornale, nessuna lista è stata mai formalizzata nelle sedi deputate: “Se Morra l'ha fatta ai giornali è un altro paio di maniche, io ieri ho parlato coi vertici nazionali del mio partito e non è stata ancora formalizzata alcuna rosa di nomi”.

Pagano, che non esclude che “poi a livello nazionale possono anche modificarla”, si dice comunque pronto all'eventualità in cui quella spartizione dovesse essere rimessa in discussione: “Noi eravamo pronti quando era il momento, se dovesse accadere lo saremmo di nuovo”.





“Non saranno rimescolate le carte perché quell'accordo penso che alla fine sarà rispettato”, chiosa il coordinatore regionale.

A riprova delle dificoltà, non si sa quando Fratelli d'Italia affronterà il complesso nodo, nell’ambito del quale rimane la guerra tra la dirigenza locale che vuole una rosa dei nomi politici e di forte appartenenza e quella nazionale che invece vuole valutare anche i cosiddetti esponenti della società civile, in particolare il manager della comunicazione Michele Russo, che può contare sull’appoggio della Meloni e sul gradimento di Forza Italia in Abruzzo.

Intanto, negli ambienti politici ritorna il nome dell’ex parlamentare azzurro Fabrizio Di Stefano, che ha tentato la carta della presidenza con Forza Italia e la Lega, ma che alla fine ha dovuto ripiegare sulla leadership delle reti civiche di area centrodestra. Di Stefano, secondo i rumors, sarebbe in contatto con la Meloni.

E restano quelli dei due coordinatori regionali di Fratelli d'Italia, Giandonato Morra ed Etelwardo Sigismondi, del coordinatore provinciale di Chieti Antonio Tavani e del capogruppo al Comune di Pescara Guerino Testa.

Il sindaco dell’Aquila ha infine duramente replicato ale opposizioni di centrosinistra che lo hanno accusato di aver dovuto desistere, nonostante le ambizioni, soltanto per il “no” della Meloni. “Resto sindaco per rispetto a chi mi ha votato. Le opposizioni? Loro hanno tempo libero e passano le loro giornate a cercare di cavalvcare per motivi di sciacallaggio ogni fatto – ha detto Biondi – Sono falli di frustrazione di chi non tocca palla in questa partita sul rilancio dell’Aquila e dell’Abruzzo e di chi sente forte la mancanza del potere dopo 15 mesi”.

In relazione alla scelta del candidato, Biondi ha rassicurato sottolineando che “troveremo il candidato presidente giusto”.

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